Il sommario del numero 6/23 dedicato al fallito golpe di Prigožin
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In queste edicole e in queste librerie
RUSSIA, GUERRA D’UCRAINA, DIFESA, SCONTRO USA-RUSSIA
EVGENIJ PRIGOŽIN, VLADIMIR PUTININ QUESTO NUMERO
Cambio di stagione
Editoriale del numero di Limes 6/23, Russia o non Russia.
Per il Pentagono Prigožin collaborava con Kiev
Appendice dell’editoriale “Cambio di stagione” del numero 6/23 di Limes, Russia o non Russia.
a cura di Giuseppe De Ruvo
L’INFARTO
Il fallito golpe di Prigožin svela la profondità delle faglie interne al sistema Putin. Le rivalità fra servizi e il rumore di sciabole attorno al Cremlino. Il presidente indaga su infedeli ed esitanti. E cerca di trasmettere l’impressione che nulla sia cambiato.
CAOSLANDIA A MOSCA? DUE VOCI RUSSE
Conversazioni con Vladislav Surkov e Dmitrij Trenin.
a cura di Aktual’nye Kommentarii (AK) e Mauro De Bonis
LA POSTA IN GIOCO È LA CRIMEA
Minacciare la strategica penisola è il vero obiettivo della controffensiva ucraina. Mosca non può usarla se non vince la guerra, Kiev non può sopravvivere con una perenne minaccia proveniente da essa. Il nuovo «progetto greco» di Putin.
di Fulvio Scaglione
CONTRO L’OFFENSIVA UCRAINA WAGNER SERVE ANCORA
Le milizie cambiano pelle e funzioni. Dalla Bielorussia premono su Kiev e preparano il dopo-Lukašėnka. Il crollo della diga di Nova Kakhovka può aprire una direttrice d’attacco alle truppe di Zelens’kyj. Grandi manovre attorno alla centrale di Zaporižžja.
LA RIVOLTA METTE A NUDO LO ZAR
La sollevazione del Wagner guidata da Prigožin attesta la debolezza di Putin. Al presidente restano fedeli la Guardia nazionale e i ceceni di Kadyrov. Proliferazione e usi delle compagnie militari private russe prima e dopo il 24 febbraio 2022.
di Nicola Cristadoro
L’ARCIPELAGO NUCLEARE RUSSO AI TEMPI DI PRIGOŽIN
Cosa sarebbe successo se il Wagner non avesse arrestato la marcia su Mosca? L’apparato delle armi atomiche tattiche russe è avvolto nella nebbia, che si infittisce con il loro parziale dislocamento in Bielorussia. La differenza con il 1991 è che Usa e Urss si parlavano.
di Maurizio Martellini e Matteo Frigoli
I MISSILI RUSSI FUNZIONANO PERCHÉ SONO MEZZI OCCIDENTALI
Il governo ucraino svela che le armi usate da Mosca sono piene di componenti elettroniche provenienti da paesi sanzionatori. Fra cui spiccano gli Stati Uniti. Kiev denuncia le triangolazioni e invita gli «alleati» a smetterla di aiutare chi bombarda l’Ucraina.
di Guglielmo Gallone
‘FRAMMENTI DI LINGUA CHE SEMBRANO POESIA MA NON LO SONO’
Le testimonianze poetiche sul conflitto in Ucraina della giovane scrittrice uccisa a Kramators’k dalle bombe russe. La sua breve carriera, dai libri per bambini ai romanzi fino al saggio sulle donne vittime dei crimini di guerra. Un testamento morale1.
Introduzione e cura di Olena Ponomareva
LO ZAR DIMENTICATO
Michele, fratello semisconosciuto di Nicola II, incrocia il suo destino con l’Ottobre che cambia la Russia. Il comando della Divisione selvaggia, armata panrussa ante litteram. L’abdicazione condizionata e l’assassinio per mano bolscevica.
di Angela Rodicio
LO SPETTRO DEL 1917 E IL FANTASMA DI NICOLA II
Più che a Ivan il Terribile, dopo il tentato golpe Putin assomiglia all’ultimo zar. Il fantasma della rivoluzione bolscevica e la difficile costruzione di un’identità post-sovietica. La scuola instilla la pedagogia nazionale, basata su una storia costruita a tavolino.
di Giorgio Scotoni
LE ALCHIMIE ETNICHE SOVIETICHE E I LORO POSTUMI POST-SOVIETICI
Il disegno dei confini interni dell’Urss mirava a evitare l’omogeneità etnica delle repubbliche riducendo la forza delle istanze indipendentiste. Il crollo sovietico ha innescato un ciclo di conflitti prevedibili. Il caso ucraino e l’uso corretto del linguaggio.
di Gabriele Ciampi
IL PIANO DEGLI STATI UNITI PER CAVALCARE WAGNER
Washington non vuole la fine di Putin e della Russia. Ma spera che il regime indebolito si convinca di non avere tempo per vincere in Ucraina. Intanto spinge Kiev a ridurre gli obiettivi. Condizioni necessarie per avviare i negoziati. Basteranno?
POSSIAMO VINCERE IN UCRAINA? DUE VOCI AMERICANE
Conversazioni con Peter B. Zwack e Samuel Charap.
a cura di Federico Petroni, Giacomo Mariotto
LE LEZIONI DI PRIGOŽIN ALLA CINA
Il golpe fallito sottolinea le difficoltà di Putin. Quindi è una ragione in più per convincerlo ad accettare il cessate-il-fuoco con l’Ucraina. E suggerisce a Pechino i possibili effetti collaterali di una guerra per Taiwan. La Repubblica Popolare non avrà un Gruppo Wagner.
‘La Cina non vuole il collasso della Russia’
Conversazione con Wang Huiyao, fondatore e presidente del Center for China and Globalization.
a cura di Giorgio Cuscito
BARCOLLA MA NON CROLLA. PUTIN VISTO DA VARSAVIA
Il semi-golpe induce i polacchi a sperare che la guerra eroda il potere putiniano. L’incognita di successori più sanguinari dovrebbe spingere Nato e Ue a fortificare il fianco Est e a sostenere Kiev, non all’appeasement. La Bielorussia è un (altro) problema.
di Łukasz Maślanka
L’ITALIA ALLA FINESTRA
Di fronte alla crisi in Russia, Roma è rimasta in prudente osservazione, rinunciando a interferire, preoccupata soprattutto del proprio status interno all’Alleanza Atlantica. A dispetto delle apparenze continuiamo a non sentirci in guerra.
di Germano Dottori
SE MOSCA CADRÀ NON SARÀ PER L’EMBARGO
Il bilancio di oltre un anno di sanzioni è paradossale. Le misure si moltiplicano ma la Russia le elude quasi tutte con la complicità di mezzo mondo, Occidente incluso. Le vie di aggiramento. Il nodo di gas e uranio. L’esproprio delle riserve rischia di colpire euro e dollaro.
SI FA PRESTO A DIRE DECLINO AMERICANO
Quanti teorizzano la fine dell’egemonia di Washington non tengono in conto l’insostituibilità del biglietto verde. Il mito della dedollarizzazione. Perché la Cina non è una minaccia. Il bancor di Keynes come strumento di una nuova globalizzazione.
di Giovanni La Torre
SE CADE IL DOLLARO GLI USA TREMANO
Il primato dell’America deve molto all’«esorbitante privilegio», figlio dell’altrui fiducia nella stabilità del paese. Le lotte sul debito al Congresso minano tale assioma, spingendo cinesi e altri a dedollarizzare. Le incognite di un sistema multivaluta.
di Filippo Gori
LA TEORIA DEI FRAMMENTI DI STATO
Quando il vino della geopolitica viene imbottigliato nei trattati internazionali: il caso delle concessioni tedesche e occidentali nella Cina del 1898. La sovranità si può dividere? Le tesi di Georg Jellinek e la critica di Santi Romano alle sue «aeree peregrinazioni».
introduzione e cura di Mario G. Losano
Autori
Gli autori del numero di Limes 6/2023, Russia o non Russia.
La storia in carte
Le carte storiche del numero di Limes 6/2023, Russia o non Russia.
a cura di Edoardo Boria
DA NON PERDERE
EVGENIJ PRIGOŽIN, VLADIMIR PUTIN
DIFESA, GUERRA D’UCRAINA, RUSSIA, SCONTRO USA-RUSSIA
RUSSIA E CSI