Il report contiene:
Descrizione IBS
Indice
Introduzione
Recensione di Cristiano Puglisi su Il Giornale
Descrizione IBS
A livello ufficiale ne viene negata l’esistenza ma è possibile scorgerne le tracce dietro lo scoppio di grandi conflitti, omicidi politici rimasti irrisolti e ogni avvenimento contemporaneo di maggiore rilevanza: è il Deep State, lo “Stato profondo”, un’entità ibrida tra pubblico e privato che guida il processo di globalizzazione e che affonda le sue radici in un lontano passato. Nato dagli indissolubili intrecci tra gli uomini delle istituzioni, della finanza e dell’industria, questo “Stato nello Stato” è riuscito a ridisegnare la società “a misura di banchiere”. Le multinazionali, le agenzie di rating, i mercati finanziari, le banche centrali e le banche d’affari ne costituiscono il regno.
Indice
Introduzione
Capitolo I
La lotta interna
Morte a Cesare!
La creazione della prima banca centrale del mondo
La Massoneria al servizio dell’élite finanziaria
La Rivoluzione francese come pilastro per un nuovo ordine mondiale
Dal Risorgimento italiano alla P2
La Rivoluzione russa partorita da Wall Street e l’imbarazzante albero genealogico di Marx
Il tradimento degli ideali
La vera storia della Guerra d’indipendenza americana
La lotta per la creazione della Banca centrale americana
L’assassinio di Abramo Lincoln
La svolta di Jekyll Island
Il trionfo della grande finanza
I Rothschild, la famiglia al vertice della piramide finanziaria
Le banche centrali moderne: fortezze inespugnabili dell’aristocrazia finanziaria
Il lato oscuro della Banca d’Italia
I partecipanti al capitale al comando
La censura nei programmi didattici
Il sistema economico e monetario che fa ancora tremare le élite
Capitolo II
Il Deep State contro il popolo e le istituzioni
La fine del primato della politica
Uccidete J.F. Kennedy!
La dinamica dell’omicidio, la pallottola magica e il cover – up sui responsabili
I testimoni e le persone informate muoiono
Oliver Stone contro il Deep State
L’invenzione del complottismo per zittire il dissenso
L’altra Dallas
Una maledizione di famiglia
Capitolo III
I tentacoli del leviatano
La creazione delle multinazionali
Giganti lanciati alla conquista dei mercati
C’era una volta la più grande democrazia del mondo
McKinsey, la società ombra che fa da ponte tra multinazionali e governi
Prima le multinazionali e poi i parlamenti
Il controllo del consenso e l’illusione della libera scelta
Come le multinazionali dell’informazione e dell’intrattenimento stanno demolendo cultura e senso critico
Le multinazionali dei media come cattedrali del culto neoliberista
Capitolo IV
I club del Deep State
Il Bohemian Club
L’intrusione di Alex Jones
Il dollaro tra simboli e coincidenze
Il Gruppo Bilderberg
Bilderberg, Borghezio, Alex Jones, il giudice Imposimato: gli intrecci tra élite, intelligence, Massoneria, mafia e terrorismo
La Commissione Trilaterale
Il RIIA
L’Aspen Institute
Il CFR
Il Club dei 9
Il Gruppo dei Trenta
Il World Economic Forum di Davos
La Fabian Society
Il Comitato dei 300
Capitolo V
Colpo grosso a Wall Street
Più di dieci anni di austerity e di limitazioni della sovranità popolare
2011: colpo di Stato in Grecia e Italia
Anche “Mani pulite” dietro allo smantellamento della sovranità italiana
Capitolo VI
Le élite giocano a Risiko ma le bombe sono vere
La guerra che diede ufficialmente inizio all’imperialismo americano (1898)
L’ingresso degli Stati Uniti nella Prima guerra mondiale (1917)
Roosevelt trascina l’America nel secondo conflitto mondiale
Il memorandum McCollum
La doppia guerra di Wall Street
Dalle menzogne del Tonchino alla guerra del Vietnam
La prima guerra del Golfo
La guerra si sposta ai confini dell’Italia
La morte annunciata di Milošević
Capitolo VII
La fabbrica del terrore
Il vero network del terrore
Dagli anni di piombo all’11 settembre
Il piano false flag della CIA per attaccare Cuba
Simulazioni del Pentagono e incredibili coincidenze
L’11 settembre 2001, Washington diventa complottista e accusa gli scettici di complottismo
La fantomatica al – Qaida? Una creatura dalla CIA
Se non ci fosse stato Bin Laden, la CIA avrebbe dovuto inventarlo
Assi del cielo con l’aiuto di Allah
I miracoli del Pentagono
L’inspiegabile sbriciolamento delle Torri Gemelle a velocità di caduta libera
I misteri di Shankesville
Distanze anomale
Riepilogando
Terroristi a doppio standard
Piloti per la verità sull’11 settembre 2001 e i parenti delle vittime
Prove di insabbiamento della Commissione sull’11 settembre
La persecuzione degli scienziati accademici non allineati e la fondazione delle associazioni per la verità sull’11 settembre
WTC – 7
Le Torri Gemelle
Stesso copione per l’attentato di Londra
La testimonianza dell’eroe delle Torri Gemelle
Bin Laden, l’uomo che morì sei volte
Il WTC è stato minato! Parola dei pompieri americani
La censura colpisce anche il cinema
Afghanistan tra gas, petrolio e oppio
L’assalto al petrolio iracheno
Capitolo VIII
Califfato islamico, Primavera araba e rivoluzioni colorate
L’eliminazione di Gheddafi
I tentativi per rovesciare Assad
Un’incredibile pantomima mediatica
L’intervista di Chavez che ammutolì i giornalisti della CNN
Fiction per giustificare guerre vere
La grande farsa denunciata persino da una università americana
ONG e rivoluzioni colorate
Capitolo IX
Filantrocapitalismo, ONG e disgregazione sociale
Bill Gates sulle orme dei Rockefeller
La creazione di gruppi di pressione mascherati da enti caritatevoli
Il vero volto delle ONG umanitarie
La distruzione della famiglia e dell’identità individuale
Il politicamente corretto e la finestra di Overton
Divide et impera
Capitolo X
La nuova normalità
Cronaca di una pandemia annunciata
Le misure antipandemiche e le cure proibite
Efficacia, sicurezza, obbligo e passaporto vaccinale
Il Pfizer Gate
I “complottisti” avevano già previsto tutto?
Le rivelazioni shock del prof. Joseph Tritto
Nanobot e grafene, le più formidabili armi di controllo e di uccisione di massa
Il movente
L’illusione della scienza libera
La fusione fredda
Guerra alla proprietà privata
“Everything bubble”
L’agghiacciante testimonianza di Aaron Russo
ID2020 Alliance
Potenti sociopatici annoiati alla guida del mondo
I crediti sociali cinesi
La profezia di Gunther Anders
Cittadini di seconda classe
La nuova era dello “scientificamente corretto”
Note
Introduzione
Per millenni è stata sempre l’aristocrazia guerriera a dettare la sua legge a fil di spada, ma poi sono nate le banche e la finanza, che pur restando formalmente dietro ai troni si sono progressivamente impadronite del loro scettro del potere, dettando nuove regole e incoronando il mercato come nuovo sovrano a cui prestare obbedienza. Nel corso del tempo, alcune grandi famiglie di banchieri, prima divise e in lotta tra loro, hanno stretto matrimoni e alleanze che hanno infranto ogni limite ai propri domini. Dal XVIII secolo in poi, il loro potere si è consolidato fino al punto che tutti gli avvenimenti storici più rilevanti, come le rivoluzioni che hanno cambiato volto alla società, le guerre che hanno ridisegnato i confini delle nazioni e gli ingenti investimenti che hanno visto nascere le industrie e la modernità, hanno sempre avuto alle spalle i prestiti e le condizioni di un banchiere. Come affermò Napoleone, “la politica è uno strumento vuoto senza i fondi economici necessari a realizzarne gli obiettivi e la mano di chi dà sta sempre sopra a quella di chi riceve”.
Dopo la Rivoluzione francese i banchieri e i mercati hanno rapidamente acquisito il primato sulla politica che un tempo spettava solo ai nobili e l’aristocrazia finanziaria è divenuta il nuovo dominus incontrastato delle nazioni. All’inizio del XX secolo, l’élite finanziaria internazionale ha esercitato enormi pressioni sui governi che hanno portato alla creazione delle banche centrali di cui hanno assunto immediatamente il controllo, appropriandosi dell’emissione della moneta e della fonte del potere. Successivamente, le teorie economiche che le conferiscono autonomia e indipendenza dallo Stato sono state imposte come un dogma sacro e inviolabile, mentre il materialismo ha sostituito le religioni e il denaro ha assunto il ruolo di asse portante del nuovo ordine mondiale.
Tutta la società insomma, è stata ridisegnata a misura di banchiere e le borse, le multinazionali, le agenzie di rating, i mercati, le banche centrali e le banche d’affari costituiscono il suo regno. La sua formidabile corazza è l’invisibilità alle masse, che gli permette di regnare incontrastato nell’ombra, mentre i capi di governo si avvicendano uno dopo l’altro sul palcoscenico pubblico.
Dagli ormai indissolubili intrecci tra uomini delle istituzioni, della finanza e dell’industria è nato lo Stato profondo (dal termine inglese Deep State ), l’entità l’entità ibrida tra pubblico e privato che solo teoricamente è controllabile dalle elezioni e che oggi guida il processo di globalizzazione. A livello ufficiale ne viene negata l’esistenza, ma è possibile scorgere la sua ombra e le sue orme dietro lo scoppio dei grandi conflitti, gli omicidi politici rimasti irrisolti, l’11 settembre e ogni avvenimento contemporaneo di maggiore rilevanza.
Nel 1938, il Deep State aveva già trasformato la “più grande democrazia del mondo” degli Stati Uniti in una oligarchia e il presidente USA Franklin Delano Roosevelt lo ammise implicitamente durante uno storico discorso al Congresso: “Gli eventi infelici all’estero ci hanno ricordato due semplici verità sulla libertà di un po – polo democratico. La prima verità è che la libertà di una democrazia non è sicura se il popolo tollera la crescita del potere privato al punto in cui diventa più forte del suo stesso Stato democratico. Questo, nella sua essenza, è il fascismo: proprietà del governo da parte di un individuo, di un gruppo o di qualsiasi altro potere privato di controllo. La seconda verità è che la libertà di una democrazia non è sicura se il suo sistema imprenditoriale non fornisce lavoro e non produce e distribuisce beni in modo tale da sostenere uno standard di vita accettabile. Tra noi oggi cresce una concentrazione di potere privato senza eguali nella storia”.
Recensione di Cristiano Puglisi su Il Giornale
Il link
Il testo
Tra le voci della cosiddetta “contro-informazione” una delle più autorevoli è sicuramente quella di Marco Pizzuti. Romano, classe 1971, ex ufficiale dell’esercito, dottore in Legge, conferenziere, scrittore (più di 200mila copie vendute solo in Italia), ricercatore scientifico e sceneggiatore teatrale, ha lavorato presso le più prestigiose istituzioni dello Stato (Camera dei Deputati, Senato della Repubblica e Consiglio di Stato). Negli anni, ha trattato i temi più disparati: dalle omissioni delle lobby farmaceutiche, alle scoperte “negate” (durante un TEDx Talk a Bologna, nel 2011, ha stabilito il nuovo record mondiale nella trasmissione di corrente elettrica senza fili direttamente in forma di corrente alternata, senza l’impiego del sistema wi-tricity, applicando esclusivamente la tecnologia Tesla di fine ’80), passando per i segreti del sistema finanziario e della geopolitica.
Il saggio “Deep state. I segreti dell’élite finanziarie e delle multinazionali che controllano i governi”, recentemente pubblicato dalle Edizioni Il Punto d’Incontro è una sorta di summa di tutte le sue ricerche, che analizza, con un’indagine che prende le mosse dal passato più remoto, come sia stata possibile la formazione di un potere finanziario così influente da essere in grado di indirizzare la politica mondiale attraverso quello “Stato profondo”, recentemente più volte menzionato dai sostenitori dell’ex presidente Donald Trump, che governa la prima potenza mondiale: gli Stati Uniti d’America. Ma quando nasce questo “Stato nello Stato” e quali sono le principali tappe storiche che portano alla sua costituzione?
“I grandi protagonisti della storia ufficiale – spiega Pizzuti – sono gli eserciti e i sovrani a cui fanno da cornice i progressi tecnologici e le trasformazioni religioso-socioculturali. Da questa ricostruzione dei fatti però, manca il vero motore dei grandi eventi insieme alla storia della scalata al potere della finanza. Una storia che è rimasta totalmente avvolta nell’ombra, quasi come se non fosse mai esistita e che riguarda la millenaria lotta sotterranea dell’aristocrazia del denaro per la conquista del potere e la sottomissione della politica al suo volere. Si tratta di un braccio di ferro che ha coinciso con l’inizio della civiltà e l’invenzione della finanza. Gli scavi archeologici hanno riportato alla luce migliaia di tavolette sumere del 3.000 a.C. con documenti contabili o amministrativi dai quali è emerso che era già in uso la tecnica dell’usura insieme a contratti per l’acquisto dei poderi, concettualmente identici ai moderni titoli ‘future’, il cui prezzo finale era vincolato all’andamento futuro dei raccolti. Il potere degli usurai è poi cresciuto nei millenni come l’acqua quieta che fa crollare i ponti, arrivando fino al punto di poter decidere la sorte dei regni e dei loro sovrani rimanendo invisibile dietro ai troni. Uno degli esempi più eloquenti, riguarda la vera storia dell’assassinio di Giulio Cesare, il più rispettato, amato e temuto imperatore di tutti i tempi. Persino lui infatti, venne sopraffatto dalle trame dei finanzieri che esercitavano un potere sotterraneo ben maggiore di quello di chi dirigeva gli eserciti. Cesare odiava l’usura in quanto lui stessi ne era stato vittima quando dovette finanziare la campagna di Gallia. Dopo il suo ritorno a Roma quindi, emanò una serie di leggi con le quali fissò il tasso d’interesse massimo mensile sui prestiti all’1%, spostò il controllo della zecca dai patrizi allo Stato e stabilì che quanto pagato dai debitori in eccesso al tasso d’interesse stabilito per legge, venisse computato nel capitale restituito. Queste leggi costituivano un attacco mortale contro il potente ceto usuraio che aveva impoverito vaste fasce di popolazione e suo figlio adottivo Bruto era un finanziere avido e senza scrupoli che, come documentato da Cicerone, aveva prestato una enorme somma di denaro all’isola greca di Salamina al tasso d’interesse del 48%! Cesare insomma, non fu assassinato da Bruto e da un gruppo di congiurati il 15 marzo del 44 a.C. perché aveva tradito gli ideali della Repubblica assumendo i pieni poteri e la carica di imperatore, bensì per motivi molto meno romantici e assai più prosaici come soldi e potere. Per millenni il braccio di ferro tra potere politico e finanziario è continuato con vicende alterne fino a quando nel XVIII secolo, i grandi finanzieri apolidi hanno messo da parte le loro rivalità per unirsi in un unico ‘cartello’ internazionale di super banchieri. Questo processo di unione è iniziato con Moses Amschel Rothschild capostipite della celebre famiglia che ha dato il via ad una serie di matrimoni combinati che oggi controlla un impero con al vertice della piramide finanziaria mondiale una casta di persone tutte imparentate tra loro (dai Montefiore ai Rockefeller, agli Elkann, agli Agnelli ai Warburg e altri). Tale alleanza ha visto nascere un vero e proprio Stato negli Stati, ovvero il cosiddetto Stato profondo che persegue propri obiettivi di dominio (globalizzazione vuol dire infatti concentrazione di tutte le risorse nelle loro mani) mediante un sistema eterodiretto dalla grande finanza privata che controlla i governi con il debito, le banche centrali (autonome e indipendenti dai governi), le borse, le agenzie di rating e i mercati. Un esempio in massima sintesi su come la finanza privata controllo anche enti giuridicamente classificati come pubblici: l’organo decisionale più importante della Banca d’Italia è l’assemblea dei partecipanti al capitale costituita per circa il 94% da banche e assicurazioni private. Il governatore nominato dal governo invece, ex art.25 dello Statuto ha solo poteri di rappresentanza della banca verso terzi e può solo emanare proposte di decisione che per potere avere effetto esecutivo devono essere previamente approvate dall’assemblea (banche e assicurazioni). Ciò crea anche un insanabile conflitto d’interessi tra banca d’Italia che dovrebbe controllare le banche commerciali e banche commerciali che in realtà controllano la Banca d’Italia. Persino il libero mercato è un’utopia che esiste solo nelle illusorie teorie economiche liberiste poiché nella realtà dei fatti i soggetti economici dominanti hanno la forza per imporre le condizioni a loro più favorevoli anche a livello fiscale e legislativo per pagare meno tasse e ottenere sussidi statali. Inoltre, possono agevolmente fagocitare la piccola concorrenza (Amazon docet) o provocare crisi in cui a sopravvivere sono solo le loro grandi corporation. Non a caso durante la pandemia, i 10 uomini più ricchi del mondo come Elon Musk, Jeff Bezos, Bernard Arnault, Bill Gates, Larry Ellison, Larry Page, Sergey Brin, Mark Zuckerberg, Steve Ballmer e Warren Buffet hanno raddoppiato le loro ricchezze mentre i piccoli imprenditori fallivano. Non esiste neppure una reale divisione tra grandi multinazionali e finanza o tra settore farmaceutico, automobilistico, dei media mainstream o dell’industria militare, poiché tutti i pacchetti azionari di maggioranza dei grandi gruppi fanno capo a fondi d’investimento e titoli della stessa elite del denaro. In queste condizioni i governi sono uffici timbri del deep state che ufficialmente non esiste. Nel frattempo però continuano ad arrivare campanelli d’allarme su cosa è realmente la globalizzazione, poiché secondo i dati ufficiali Oxfam 23 super paperoni possiedono la ricchezza della metà della popolazione mondiale e ciò senza tenere conto delle società prestanome usate per evadere le leggi anti-monopolio”.
Più volte e spesso impropriamente nella galassia cosiddetta “complottista” si parla del ruolo della massoneria. Quale è stato davvero e qual è il peso che oggi riveste?
“Per secoli – continua Pizzuti – la massoneria è stata una società segreta che è servita al potere finanziario per organizzare rivolte come la rivoluzione francese e diffondere ideologie tese ad abbattere il vecchio ordine sociale in cui la nobiltà aveva una posizione di dominio rispetto alla finanza. Il vero collante e motivo di attrazione della massoneria, lungi dall’essere gli ideali spirituali, erano le ingenti somme di denaro che confluivano nelle sue casse per attirare le persone di maggior spicco della società. Con piccoli passi alla volta apparentemente scollegati tra loro, la massoneria ha guidato le trasformazioni sociali epocali che hanno trasformato la politica e gli Stati moderni con i loro parlamenti in zerbini dell’alta finanza e dei suoi mercati. Nell’ultimo secolo, però ha gradualmente perso la sua esclusività a favore dei nuovi club privati e dei think tank mondialisti dell’elite come il gruppo Bilderberg, la Commissione Trilaterale, il World Economic Forum, Il club dei Trenta, l’Aspen Institute, dove si accede solo per cooptazione (chiamata dai piani alti)”.
Negli ultimi anni l’umanità ha imparato a convivere con diverse emergenze: dal terrorismo alla pandemia per giungere, ora, alla guerra. In ambito “complottista” il “Deep State” è stato spesso tirato in ballo…
Marco Pizzuti
“Purtroppo – è il parere dell’autore del libro – è evidentissimo il ruolo giocato da una governance globale nel provocare crisi dopo crisi che hanno come scopo quello di portare la società a un nuovo ordine mondiale di tipo orwelliano. Nel mirino ci sono le nostre libertà, il nostro vecchio tenore di vita e la proprietà privata che i membri dell’élite riuniti a Davos per il World Economic Forum hanno deciso di ridimensionare drasticamente. Per quanto riguarda poi l’origine artificiale della pandemia abbiamo testimonianze eccellenti come quella di Joseph Tritto, presidente dell’ordine mondiale dei biologi sulla creazione in laboratorio del virus. Senza contare tutte le prove che riguardano la gestione criminale dell’emergenza tesa a peggiorare la situazione con protocolli di cura letali come la tachipirina e la vigile attesa, lockdown dimostrati come fallimentari da tutti gli studi comparativi con i Paesi che non li hanno adottati, gli ostacoli alle autopsie per ritardare la scoperta delle cure, la messa al bando di queste ultime e la persecuzione dei medici che praticavano efficacemente le terapie domiciliari salvando innumerevoli vite. Poi l’aumento ingiustificato delle materie prime provocato dall’élite con il pretesto della ripartenza dell’economia dopo i lockdown e infine la guerra Ucraina, in cui è stata coinvolta anche l’Italia contro la sua Costituzione e i suoi interessi nazionali e senza neppure un referendum o un dibattito parlamentare… Si tratta di emergenze continue create ad hoc dall’elite, crisi che, come insegnano l’istituto Tavistock e la shock economy, sfruttano la paura per rendere più docili le masse, adottare misure restrittive di controllo sulla popolazione volte a reprimere il dissenso sul nascere mentre la cricca di Davos concentra un potere pressoché assoluto nelle sue mani”.