Sinistrainrete 202309-04-03

Tutti gli indici di Sinistra in rete dei giorni 3 e 4 settembre 2023 con i link agli articoli

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Published: 04 September 2023 Created: 04 September 2023 Hits: 471

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cumpanis

BRICS, Johannesburg attraverso la documentazione ufficiale, guardando al 2024

di Gianmarco Pisa*

XBZDXHNKFBPULJS2ZNZW3KMJLU.jpgIl recente vertice dei Paesi BRICS in Sudafrica, da buona parte degli osservatori giustamente definito «storico», ha segnato una tappa di sviluppo particolarmente significativa nell’evoluzione delle relazioni all’interno della piattaforma e, in generale, nella prospettiva della cooperazione sud-sud e degli equilibri internazionali.

Una chiara indicazione di tali conseguimenti è contenuta nella comunicazione diramata dalla presidenza sudafricana del vertice con la quale, lo scorso 24 agosto, sono stati annunciati i più importanti risultati conseguiti: si è deciso «di incaricare i Ministri delle Finanze… di prendere in esame la questione delle valute locali, degli strumenti e delle piattaforme di pagamento»; si è raggiunto un accordo «sui principi-guida, gli standard, i criteri e le procedure del processo di espansione dei BRICS» vale a dire della trasformazione progressiva dei BRICS in un vero e proprio BRICS+ con l’ingresso di nuovi Paesi. Si è deciso poi, a conclusione del vertice, di «invitare la Repubblica Argentina, la Repubblica Araba d’Egitto, la Repubblica Federale Democratica dell’Etiopia, la Repubblica Islamica dell’Iran, il Regno dell’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti a diventare membri a pieno titolo dei BRICS dal 1° gennaio 2024» e di «sviluppare ulteriormente il modello di partenariato dei BRICS e un elenco di ulteriori Paesi potenziali partner», in modo da ampliare il numero di Paesi che entreranno a fare parte di questo sistema.

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Published: 04 September 2023 Created: 31 August 2023 Hits: 469

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kamomodena

L’assalto al cielo. Militanza e organizzazione dell’Autonomia operaia

di Valerio Guizzardi e Donato Tagliapietra

Parte I

Come dare, e organizzare, percorsi di rottura al cuore dello sviluppo capitalistico? Quali i comportamenti potenzialmente sovversivi su cui costruirli, oggi? Quali punti di metodo ancora inattuali trarre dall’esperienza militante di quella generazione politica che per ultima ha tentato l’“assalto al cielo”?

Sono le domande implicite che hanno mosso il terzo incontro del ciclo MILITANTI, tenuto a Modena sabato 13 maggio. Una bella, intensa, arricchente chiacchierata con Valerio Guizzardi e Donato Tagliapietra, militanti autonomi degli anni Settanta – di Rosso, la prima e più originale formazione dell’Autonomia operaia, e dei Collettivi politici veneti per il potere operaio, la più larga, radicata e duratura organizzazione politica dell’Autonomia – autori dei due libri che troverete in fondo a questa prima parte del loro intervento.

Una chiacchierata che fin da subito non ha voluto essere sul passato, per “reduci” o “nostalgici” fuori tempo massimo, ma immediatamente sul presente, per ragionare su alcuni dei nodi che chiunque abbia l’ambizione di conquistare una prassi militante adeguata ed efficace dentro e contro il proprio tempo si trova inevitabilmente a dover affrontare.

I comportamenti di rifiuto e il salario sganciato dalla produttività. La società che diventa fabbrica e la ricerca della soggettività operaia. Il radicamento nel territorio e nella composizione di classe, e l’esercizio del contropotere. La spontaneità di movimento e la disciplina di progetto politico. L’organizzazione autonoma e l’autonomia di classe. L’uso materiale della forza e la forza materiale del significato vivo dell’essere “compagni”.

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Published: 04 September 2023 Created: 02 September 2023 Hits: 696

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piccolenote

Ustica. Giuliano Amato e il DC-9 abbattuto dalla Nato

di Piccole Note

Farà rumore l’intervista a Giuliano Amato sull’abbattimento a Ustica del DC-9 Itavia pubblicata oggi su Repubblica, nella quale il dottor sottile dice quel che tutti sapevano ma non si poteva dire, cioè che la NATO voleva abbattere il Mig sul quale avrebbe dovuto volare Gheddafi e, per errore, ha colpito l’aereo civile, sulla scia del quale si era posizionato il velivolo libico nell’idea che la NATO non sarebbe stata così folle da rischiare di tirar giù un volo di linea, follia invece avvenuta.

Gheddafi non era sul Mig, dice Amato, perché, avvertito da Craxi che volevano eliminarlo, si sarebbe sottratto all’attentato. Non essendo a conoscenza del cambio di programma, i jet francesi avrebbero intercettato il mig libico sul quale avrebbe dovuto volare, che poi è precipitato sulla Sila perché, per eludere i missili nemici, avrebbe esaurito il carburante.

Ci sono altre versioni del fatto più o meno credibili, cioè che il velivolo trasportasse invece effettivamente Gheddafi e che i missili NATO abbiano colpito sia il DC-9 Itavia che un Mig di scorta e ciò spiegherebbe forse meglio il precipitare del Mig libico sulla Sila piuttosto che il mero esaurimento del carburante (il pilota, nel caso, si sarebbe paracadutato fuori).

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Published: 04 September 2023 Created: 01 September 2023 Hits: 743

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lantidiplomatico

Tucker Carlson: “L’anno prossimo ci sarà una guerra calda tra Stati Uniti e Russia”

di La Redazione de l’AntiDiplomatico

Il noto giornalista statunitense Tucker Carlson – censurato e licenziato dall’emittente Fox News – ha affermato che l’establishment statunitense pur di mantenere il potere farà di tutto. A Washington sono pronti finanche ad andare in guerra contro la Russia.

Queste le sue parole ai microfoni del conduttore radiofonico Adam Carolla: “Le bugie [dell’establishment americano] sono così massicce, ovvie e stupide che la maggior parte degli elettori capirà prima delle elezioni che l’amministrazione Biden non ha idea di cosa stia facendo, che Joe Biden non è a capo del governo e che non sta funzionando nulla. Credo che per allora ci troveremo di fronte a una vera e propria recessione economica. Potremmo essere in preda a una recessione molto grave. E questo scalderà molto le cose. Se l’obiettivo è mantenere il potere, se si presume che una volta ceduto il potere… Il problema della criminalizzazione della politica è che le persone che la fanno presumono o sanno con certezza che subiranno la stessa sorte. Quindi, non appena iniziate ad accusare i vostri avversari politici in tribunale, sapete già che dovrete vincere, perché se loro vincono, voi sarete accusati.

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Published: 04 September 2023 Created: 29 August 2023 Hits: 312

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lafionda

La vera tassa sugli extraprofitti è la garanzia normativa di salari e redditi sempre dignitosi

di Giuseppe D’Elia

L’estate del 2023, oltre che per il caldo record, sarà ricordata senz’altro per l’apoteosi dei paradossi della politica italiana in cui la destra di governo – almeno a parole – si è fatta paladina della tassazione in chiave redistributiva.

La vicenda è quella della c.d. tassa sugli extraprofitti delle banche, una manovra marginale e una tantum, che prevede «possibili entrate da 2,5/2,8 miliardi», ottenibili «applicando un’aliquota pari al 40 per cento sul maggior valore del margine di interesse dell’esercizio 2022 che eccede per almeno il 5% il margine del 2021 e tra il margine di interesse relativo al 2023 che eccede in questo caso per almeno il 10% il margine 2021».

In sostanza, si tratta di un’imposta straordinaria che, a fronte di «expraprofitti multimiliardari delle banche», conseguenti all’aumento del costo del denaro, che si è tradotto in incremento dei tassi di interessi dei mutui a tasso variabile, porterebbe un minimo di recupero a benefico della fiscalità generale.

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Published: 04 September 2023 Created: 04 September 2023 Hits: 316

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sinistra

Lettere dal Sahel IX

di Mauro Armanino

 Il collezionista di sabbia

Niamey, 28 luglio 2023. C’è chi collezionava francobolli, quando le poste erano ancora come Dio comanda e chi colleziona etichette, tappi di bottiglie, farfalle, cartoline d’epoca, cellulari, magliette o semplicemente medaglie ricordo. Noi nel Niger, invece, collezioniamo sabbia. Quella delle strade che ci giunge fresca dal deserto col vento e che, dopo la pioggia, si infiltra dappertutto senza ritegno. C’è quella dei cortili, dei fiume Niger e degli affluenti, quella dei campi e quella dei deserti … la sabbia che cambia i suoi colori e la consistenza secondo il luogo e il momento. La sabbia è mobile, fragile, resistente, insistente, resiliente, migrante, richiedente asilo, sfollata, perduta e ritrovata dove meno la si aspetta. Anche la politica del nostro paese è di sabbia.

Qui collezioniamo anche i colpi di stato o i tentativi di compierlo. Dall’anno dell’indipendenza, nel 1960, sono almeno cinque gli effettuati senza contare i tentativi reali o immaginari di destabilizzazione istituzionale da parte dei militari.

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Details Published: 03 September 2023 
Created: 30 August 2023 

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effimera

Diario della crisi | Gli spettri del debito cinese

di Christian Marazzi

AFP 33RD8HT keFI U34301452009015NAG 656x492Corriere Web Sezioni.jpgIn questa estate infuocata, una possibile tempesta (non solo meteorologica) potrebbe abbattersi sul sistema finanziario globale. Christian Marazzi analizza i rischi connessi al possibile scoppio di una bolla immobiliare in Cina. Il crescente indebitamento di alcuni colossi del real estate evidenziano le difficoltà dell’economia cinese a riprendersi dopo i lock-down del Covid. Anche se il sistema finanziario cinese è chiuso e non vi è libera circolazione dei capitali (per loro fortuna), le ripercussioni sui mercati finanziari globali potrebbero essere rilevanti. Tutto ciò si inquadra in un processo di ridefinizione degli assetti geopolitici, stretti tra il tentativo Usa di mantenere l’egemonia economico-finanziaria (sempre più in difficoltà) e l’aspirazione dei paesi Brics di costruire un mondo multipolare

* * * *

Il superciclo del debito

Intervistato da Eugenio Occorsio sulla crisi cinese (la Repubblica, 19 agosto), l’economista americano Kenneth Rogoff (Harvard) fissa così i termini della questione: “Purtroppo sta verificandosi quanto, con altri economisti come Larry Summers, avevamo immaginato da tempo: il ‘superciclo del debito’, lo stesso che aveva messo in ginocchio gli Stati Uniti nel 2008 e l’Europa nel 2010, ora si abbatte sulla Cina. Le conseguenze possono essere molto dolorose per tutti”. Il premio Nobel Robert Shiller, intervistato sempre da Occorsio il 21 agosto, introduce un altro fattore nella spiegazione della crisi in Cina, per ora circoscritta al settore immobiliare: “A questo punto non rimane che attendere i risultati delle misure d’emergenza approntate a Pechino, compreso il cambio di narrazione.

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Published: 03 September 2023 Created: 30 August 2023 Hits: 35

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contropiano2

Politica che comanda l’economia. Il segreto della Cina

di Redazione Contropiano – Guido Salerno Aletta

cina politica segreto.jpgRagionare in termini ideologici (non “teorici”, che è all’opposto attività molto seria) porta sempre i un buco nero del pensiero da cui non si sa più come uscire.

È quel che avviene quasi sempre quando si prova a dare un giudizio sulle società “di transizione” dal capitalismo come lo conosciamo qui in Occidente (il neoliberismo praticamente senza freni) ad altre forme più o meno “progettate”.

In genere ci si ferma quasi subito di fronte alla domanda “è socialismo oppure no?”. Siccome la domanda è posta quasi sempre in termini, appunto “ideologici” – come se una società reale potesse corrispondere a criteri astratti, per altro molto variabili da “pensatore” a “pensatore” – la risposta non può che essere sempre negativa. Sia che si parli dei Soviet negli anni Venti o successivi; sia che di parli di Cina (nei vari periodi post-rivoluzione); sia che si discuta di paesi latino-americani (da Cuba “in giù”).

In effetti si deve dire che nessuna di queste società è “perfettamente socialista”. E neanche i gruppi dirigenti di quei paesi sono così ingenui da sostenerlo.

Stanno guidando società complesse – certo molto di più dei ristretti circoli di “pensatori” che le giudicano – con risultati assai diversi tra loro. Del resto sono ognuna il risultato di evoluzioni, tradizioni, culture, risorse differenti. E nessuno mai, salvo che nei sogni solitari notturni, può pensare che basti uno schiocco di “decreti rivoluzionari” per avere il mondo perfetto.

La premessa serve ad introdurre un piano di riflessione molto più concreto e “laico”, non ideologico, appunto.

E l’occasioni giusta ci sembra questo articolo – come sempre acuto – di Guido Salerno Aletta apparso su MilanoFinanza, che certo è non il tempio del comunismo…

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Published: 03 September 2023 Created: 01 September 2023 

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analisidifesa

Crimea, negoziati ed equivoci

di Gianandrea Gaiani

Politica, media e osservatori internazionali hanno dedicato negli ultimi giorni molte analisi e commenti alla supposta disponibilità a trattare con Mosca sul destino della Crimea espressa dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Una supposta apertura interpretata da alcuni come lo spiraglio per l’avvio di un negoziato mentre in realtà le cose dette da Zelensky e il contesto delle sue affermazioni non sembra siano stati correttamente valutati e si basino su uno scenario avulso dall’attuale situazione.

Il presidente ucraino in una intervista all’emittente 1+1 avrebbe aperto uno spiraglio alla via diplomatica per risolvere la contesa sulla Crimea, occupata da Mosca subito dopo il golpe del Maidan del 2014 e poi ri-annessa alla Federazione Russa con un referendum non riconosciuto da gran parte della comunità internazionale.

“Ci saranno meno vittime se ci troveremo ai confini amministrativi della Crimea. Credo che così sarà possibile spingere politicamente per la smilitarizzazione” della penisola – ha detto Zelensky – Credo che sia possibile arrivare politicamente alla smilitarizzazione della Russia sul territorio della Crimea ucraina”.

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Published: 03 September 2023 Created: 31 August 2023 Hits: 53

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italiaeilmondo

Il disadattamento delle élites occidentali

Intervista a Giacomo Gabellini

Abbiamo posto giorni fa ad Aurelien quattro domande alle quali l’analista ci ha rapidamente e compiutamente risposto. Abbiamo pubblicato il 23 agosto qui la sua replica.

Su suggerimento di alcuni lettori abbiamo esteso ad altri autori ed analisti l’invito a rispondere alle medesime. Proseguiamo con la pubblicazione del punto di vista di Giacomo Gabellini. Nella voce “dossier” sulla barra orizzontale abbiamo creato una apposita raccolta. Buona lettura [Giuseppe Germinario].

* * * *

Quali sono le ragioni principali dei gravi errori di valutazione commessi dai decisori politico-militari occidentali nella guerra in Ucraina?

Credo che le ragioni degli sbalorditivi errori di calcolo compiuti siano da attribuire al senso di onnipotenza che ha pervaso le classi dirigenti statunitensi a partire dal collasso dell’Unione Sovietica. Questa percezione distorta ha atrofizzato il pensiero critico e alimentato un sostanziale disinteresse per il resto del mondo; il conformismo dilagante che ne è scaturito ha pregiudicato la capacità sia di formulare valutazioni realistiche delle potenzialità proprie e del nemico, sia di comprendere le implicazioni strategiche delle proprie scelte politiche.

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Published: 03 September 2023 Created: 30 August 2023 Hits: 49

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labottegadelbarbieri

«L’inflazione»

di Gian Marco Martignoni

«Falsi miti e conflitto distributivo»: recensione al libro di Autori Vari pubblicato da Edizioni Punto Rosso

I fenomeni inflazionistici non sono certo una novità nell’ambito della storia del capitalismo internazionale. Ognuno di questi fenomeni ha una sua diversa scaturigine, a partire dal contesto economico che ne determina la propagazione in ogni entità nazionale.

L’ultimo processo inflazionistico risale al periodo 1968 – 1975, tanto che alla Casa della Cultura di Milano, con un ciclo di lezioni svoltesi tra il 10 dicembre 1976 e il 24 febbraio 1977, venne scientificamente indagato il suo collegamento con la recessione economica che andava profilandosi. (1)

Oltre al conio del termine stagflazione, in quella fase storica fu siglato il 25 gennaio del 1975 l’importante accordo sul punto unico di contingenza tra la Confindustria e le organizzazioni sindacali, che seppur recuperava successivamente gli aumenti dei prezzi, diventò l’incubo delle classi dominanti, poiché gli incrementi salariali furono accusati di ingenerare la spirale prezzi-salari.

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Published: 03 September 2023 Created: 29 August 2023 Hits: 75

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manifesto

Bilancio pubblico, da noi trionfano i predatori

di Emiliano Brancaccio

Se osserviamo l’impatto delle manovre di bilancio pubblico sulle diverse classi sociali, noteremo che da circa un trentennio lo Stato redistribuisce risorse dai deboli ai forti

Ricordate la storiella secondo cui il ceto medio si sarebbe allargato a dismisura e saremmo tutti diventati dei piccoli, pasciuti capitalisti? Anni fa questa immane sciocchezza la ripetevano in molti, inclusi autorevoli leader della sinistra. Oggi però la litania non va più di moda. Persino l’Ocse ha ammesso che nel mondo sta avvenendo un fenomeno esattamente opposto, di erosione dei ceti intermedi e di polarizzazione tra i gruppi sociali. Al punto che, negli olimpi della ricerca economica, si assiste a un recupero del concetto marxiano di «classe». La contrapposizione tra capitale e lavoro, cioè, resta un duro fatto di cui occorre tener conto se si vuol comprendere una realtà altrimenti indecifrabile. Inclusa la realtà del bilancio statale.

Se osserviamo l’impatto delle manovre di bilancio pubblico sulle diverse classi sociali, noteremo che da circa un trentennio lo Stato redistribuisce risorse dai deboli ai forti. Vale a dire, dagli abitanti delle regioni povere a quelli delle regioni ricche, dai malati ai sani, dai bisognosi di assistenza agli autosufficienti, dai figli degli analfabeti di ritorno ai figli degli acculturati, dai proletari ai proprietari, dai salariati ai percettori di rendite e profitti.

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