Sinistrainrete 202309-06-05

Tutti gli indici di Sinistra in rete dei giorni 5 e 6 settembre 2023 con i link agli articoli

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Published: 06 September 2023 Created: 05 September 2023 Hits: 167

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giubberosse

La battaglia di Rabotino

di Enrico Tomaselli

risiko ukro boardAll’inizio del quarto mese della controffensiva ucraina, la situazione – sul campo e fuori – si mostra alquanto diversa dalla narrazione propagandistica occidentale. Sul terreno si combatte sanguinosamente, ma il vero ‘stallo’ appare essere quello politico degli USA e della NATO, che sembrano incapaci di guardare in faccia la realtà, e quindi non sanno assumere decisioni nuove, e vanno avanti come per forza d’inerzia sulla vecchia via. Intanto, a Kiev, si mobilitano pure i malati e le donne.

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Sono ormai trascorsi tre mesi, da quando è iniziata la controffensiva ucraina, che avrebbe dovuto raggiungere Melitopol e spezzare il corridoio terrestre che unisce la Crimea alle nuove regioni russe dell’ex-Ucraina meridionale. Su questa controffensiva, sui suoi (possibili) risultati, si basava la scommessa dell’occidente collettivo di poter ribaltare – almeno in parte – l’andamento della guerra, consentendo così l’avvio di un processo negoziale, se non da posizioni di forza, quanto meno in condizioni un po’ più riequilibrate. Non a caso, su questa chance gli stati maggiori della NATO e dell’Ucraina hanno lavorato per mesi e per l’occasione i vari paesi membri dell’Alleanza hanno fatto un ultimo, significativo sforzo in termini di forniture militari.

Pur tuttavia, appare francamente incredibile che – nelle segrete stanze ove si pianificavano le operazioni – qualcuno ritenesse davvero possibile raggiungere, non dico Melitopol ed il mar d’Azov, ma anche soltanto superare le tre linee fortificate russe.

Nonostante l’invio di centinaia di carri MBT e corazzati vari, nonostante l’addestramento di migliaia di ucraini in occidente, nonostante l’intensificazione del supporto di intelligence della NATO, l’iniziativa nasceva infatti già inficiata da più di un problema.

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Published: 06 September 2023 Created: 03 September 2023 Hits: 115

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clarissa

Ustica 2023

di Gaetano Sinatti

bocca ver e1693755495962.jpgAlle ore 20:59 del 27 giugno 1980, il volo civile IH870, operato da un DC9 della compagnia ITAVIA, scompare, con tutti i suoi 81 passeggeri, nel cielo tra Ponza e Ustica. Solo ieri, 2 settembre 2023, il professor Giuliano Amato, esponente di spicco della classe dirigente della prima e della seconda Repubblica, accademico italiano di lungo corso, giurista illustre, con una lunga intervista pubblicata con grande rilievo dal quotidiano La Repubblica, ha ritenuto opportuno prendere posizione pubblicamente a sostegno della tesi, già avanzata da molti anni sia in sede giudiziaria che storica, affermando la responsabilità del governo francese nell’abbattimento del velivolo civile italiano.

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Se fossimo degli ingenui potremmo accontentarci del classico “meglio tardi che mai”. Ingenui purtroppo non possiamo essere, ma convinti che la verità sia ben chiara, sì, come scrivevamo nel 2012 su queste pagine.

Oggi potremmo quindi semplicemente rimandare il lettore di clarissa.it a quanto abbiamo poi scritto anche il 27 giugno del 2020, nel XXXX anniversario di quel terribile evento, presentando le ragioni per cui non vi sono dubbi sul fatto che quell’abbattimento è avvenuto nel contesto di un’azione di guerra non dichiarata, e che tale episodio bellico è riconducibile ad un’operazione di Paesi della NATO contro la Libia.

Oggi, con la dichiarazione del prof. Amato, abbiamo piena conferma infatti di quanto scrivevamo allora:

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Published: 06 September 2023 Created: 02 September 2023 Hits: 83

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lantidiplomatico

Venezuela, la destra abbaia ma il popolo non la segue

di Geraldina Colotti

720x410c50moivgb.jpg“Se un cane morde un uomo non fa notizia, ma se un uomo morde un cane, sì”. La frase data del 1882, viene attribuita a John B. Bogart, caporedattore del New York Sun e viene solitamente citata nelle prime lezioni di giornalismo per introdurre i reporter al favoloso mondo dell’informazione modello nordamericano. Da quando, però, la storia, da scontro di interessi fra le classi è stata trasformata in “narrazione”, e l’informazione in una merce al servizio dei grandi oligopoli, che la gestiscono e frammentano nei centri di smistamento globale, il trucco è quello di trasformare i fatti in uno spettacolo da baraccone, occultandone l’origine e le cause, per costruire “matrici d’opinione”.

Il Venezuela, e prima ancora Cuba, esempio di resistenza e prospettiva generale, ne sono una prova: qualunque latrato, emesso ad uso mediatico dai personaggi agiti da Washington viene moltiplicato fino a sembrare, a seconda degli obiettivi – mostrare forza, commuovere o convincere – un ruggito, o il guaito di un animaletto perseguitato, o la canea minacciosa di una muta che attacca.

Lo schema si intensifica, in Venezuela, a ogni appuntamento elettorale. A cinquant’anni dal golpe in Cile dell’11 settembre 1973, l’imperialismo Usa la pensa ancora come Kissinger che così diceva qualche mese prima della vittoria di Allende alle elezioni del 1970: “Non vedo perché dobbiamo aspettare e permettere che un paese diventi comunista solo per l’irresponsabilità del suo popolo”. Un’”irresponsabilità” che il popolo venezuelano si è assunta da 25 anni, votando ripetutamente il socialismo bolivariano, e per questo continua a sopportare un assedio multiforme, tanto feroce quanto inutile, definito con il termine di “sanzioni”, ma che deve intendersi con quello di “misure coercitive unilaterali”.

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Published: 06 September 2023 Created: 02 September 2023 Hits: 149

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pierluigifaganfacebook

Arcana imperii

di Pierluigi Fagan

Il post parte da Ustica ma non è un post su Ustica) Giuliano Amato, figura che condensa in sé il “senso” delle istituzioni dello Stato tanto da aver avuto ed ancora avere incarichi istituzionali di grande importanza, nonché esser stato più volte “l’uomo della disperazione” ovvero il possibile solutore di stalli politici nelle elezioni delle cariche istituzionali, tra cui varie elezioni per la Presidenza della Repubblica, ha fatto outing. Dopo quarant’anni dalla tragedia di Ustica, ci dice quello che già molti sapevano senza dirlo o poterlo dire o dicevano non creduti: l’aereo fu colpito per sbaglio da un missile francese in cerca dell’aereo di Gheddafi. Convenienze dei rapporti Italia-Francia e contesto NATO, hanno seppellito il fatto dentro ingrovigliate matasse di false verità, il tipico bosco in cui la diritta via va smarrita. Qui però non ci interessa il fatto in sé, ci interessa un altro aspetto della faccenda.

L’altro giorno leggevo un articolo di Domenico Quirico sulla Stampa del gruppo GEDI, in cui il giornalista che vanta una lunga e profonda conoscenza della politica internazionale, diceva pane al pane e vino al vino riguardo il Gabon o meglio riguardo la presenza francese in quell’area geografica che si definisce post-coloniale come se il colonialismo fosse un processo terminato.

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Published: 06 September 2023 Created: 02 September 2023 Hits: 144

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ilchimicoscettico

Guerra fredda, armi nucleari: The Bedford Incident (Stato di allarme)

di Il Chimico Scettico

Sara Gandini mi ha detto che ha postato la mia minirecensione di Oppenheimer (https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2023/08/oppenheimer-il-film.html) e che sotto il post c’è stato un certo movimento. Io continuo ad essere soddisfatto di essere lontano da quel dibattito, che per il fatto di essere collocato lì è nella migliore delle ipotesi la quintessenza dell’effimero (i social media non hanno memoria, né a breve né a lungo termine). E voglio ricollegarmi a quella mia recensione, di film in film, per ricordare quello a cui Oppenheimer si oppose (senza successo).

Nella filmografia su guerra fredda e rischio nucleare The Bedford Incident (1965, in italiano Stato di Allarme) non è certo tra i film più citati. Non certo quanto Fail Safe (A prova di errore) di Sidney Lumet, di un anno prima, con Henry Fonda attore protagonista, o Il Dottor Stranamore, capolavoro di Kubrick, o la produzione anni 80 (The day afterWargames). Unici film più recenti degni di essere menzionati, a parte Oppenheimer Thirteen Days (2000), di Roger Donaldson, con Kevin Costner, sulla crisi dei missili a Cuba, e The Sum Of All Fears (2002 https://ilchimicoscettico.blogspot.com/2022/03/la-somma-di-tutte-le-paure.html), dal romanzo di Tom Clancy.

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Published: 06 September 2023 Created: 02 September 2023 Hits: 157

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marx xxi

L’ultima Guerra contro l’Europa. Come e perché fra Russia, Ucraina e NATO le vittime designate siamo noi

di Marco Pondrelli

Il libro di Gianandrea Gaiani è una raccolta di alcuni articoli apparsi sul sito internet che dirige, Analisidifesa. Il primo motivo che consiglia la lettura di questo libro è proprio questo, il sito non può essere certo annoverato come una pericolosa congrega di bolscevichi eppure le analisi sono largamente condivisibili, proprio perché sono analisi basate su fatti reali. Nel sistema mediatico italiano prevale il tifo, così come nel calcio è difficile aspettarsi una disamina attenta alle tattiche di gioco da un ultras che va allo stadio per picchiare, allo stesso modo è improbabile che giornalisti, premiati del governo ucraino, possano dare una lettura obiettiva della situazione.

Questa è una guerra non solo fra Russia e Ucraina ma anche fra Stati Uniti ed Europa, la quale è stata incapace di proferire verbo dal dopo Maidan ad oggi. Scrive l’Autore ‘ci siamo colpevolmente disinteressati di risolvere la crisi in Ucraina esplosa nel 2014 lasciandone la gestione in mani agli Stati Uniti che avevano tutto l’interesse, insieme alla Gran Bretagna, a gettare benzina sul fuoco proprio per indebolire un’Europa che, oltre che essere un competitor economico, puntava a raggiungere una maggiore autonomia strategica e militare’ [pag. 5].

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Published: 06 September 2023 Created: 01 September 2023 Hits: 142

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acropolis

La guerra economica degli Stati Uniti contro la Cina

di Jeffrey D. Sachs

L’economia cinese sta rallentando. Le previsioni attuali collocano la crescita del PIL cinese nel 2023 a meno del 5%, al di sotto delle previsioni formulate lo scorso anno e molto al di sotto degli elevati tassi di crescita di cui la Cina ha goduto fino alla fine degli anni 2010. La stampa occidentale è piena di presunti misfatti della Cina: una crisi finanziaria nel mercato immobiliare, un eccesso generale di debito e altri mali. Tuttavia, gran parte del rallentamento è il risultato delle misure statunitensi che mirano a rallentare la crescita della Cina. Tali politiche statunitensi violano le regole dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC) e rappresentano un pericolo per la prosperità globale. Dovrebbero essere fermati.

Le politiche anti-cinesi derivano da un manuale familiare del processo decisionale statunitense. L’obiettivo è impedire la concorrenza economica e tecnologica di un grande rivale. La prima e più ovvia applicazione di questo manuale è stata il blocco tecnologico imposto dagli Stati Uniti all’Unione Sovietica durante la Guerra Fredda. L’Unione Sovietica era il nemico dichiarato dell’America e la politica statunitense mirava a bloccare l’accesso sovietico alle tecnologie avanzate.

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Published: 05 September 2023 Created: 01 September 2023 Hits: 330

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contropiano2

Cina. La versione del PCC: “Otto idee sbagliate sull’espansione della domanda interna”

di Chen Long

Traduciamo questo articolo apparso il 16 agosto su 习时报Study Times, il giornale ufficiale della Scuola Centrale del Partito Comunista Cinese.

Mentre i dati sul rallentamento economico cinese facevano discutere tutto il mondo, sono state lanciate varie proposte per gestire l’annoso problema dei consumi interni, in crescita da decenni ma comunque molto squilibrati rispetto alla crescita degli investimenti.

Come segnala la newsletter Pekingnology che ha tradotto l’articolo per primo in inglese, la firma dell’articolo è di Chen Long, che risulta essere ricercatore della Chinese Academy of Financial Sciences, ma anche un nome maschile talmente comune da poter essere considerato un nom de plume usato per porre il punto di quello che l’apparato statale pensa sul dibattito attorno allo stimolo dei consumi.

Aldilà di considerare popolari o impopolari i giudizi di Chen Long, di considerarli giusti o sbagliati, ne pubblichiamo la traduzione per dare un mezzo per capire quale sia il tipo di dibattito interno alla Cina in questo momento e per quali motivi le autorità di Beijing non stiano attuando determinati “suggerimenti” che arrivano dall’estero.

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Svelare otto idee sbagliate sull’espansione della domanda interna

Nella prima metà del 2023, la performance economica cinese generale è stata positiva, l’innovazione ha continuato a guadagnare forza. Rimangono in ogni caso sfide e pressione sul raggiungimento dello sviluppo di alta qualità a causa di complessi fattori domestici e internazionali. La contraddizione principale dell’attuali meccanismo macroeconomico cinese è l’insufficiente domanda interna.

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Published: 05 September 2023 Created: 31 August 2023 Hits: 324

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labottegadelbarbieri

L’estate sta finendo, anche a scuola

di Autori Vari

 La Neoscuola delle libertà

di Daniela Di Pasquale

Qualche anno fa, il comico Corrado Guzzanti realizzò alcuni fortunati sketch televisivi in cui simulava gli spot elettorali della berlusconiana Casa delle Libertà, dove tutto si poteva fare liberamente, anche le più assurde indecenze, chiosando alla fine con il motto “È la Casa delle Libertà, facciamo un po’ come c…. ci pare”.

Ecco, quello che sta accadendo alla scuola italiana in questo periodo storico è più o meno la stessa cosa, presa d’assalto com’è da esperti pedagogisti di varia forma e natura che hanno aperto le porte a un libertarismo insulso, corredato da un buonismo indulgente senza senso. È iniziata l’era della Neoscuola delle libertà, dove si può fare un po’ come ci pare: è l’autonomia scolastica, bellezza! Tanto nessuno va a verificare se gli studi su cui si basano le elucubrazioni dei sedicenti esperti siano convalidate o meno da tutta la letteratura scientifica; è molto più comodo delegare la nostra cultura professionale e comunitaria ai teorici dell’apprendimento.

Oggi pochissimi osano contestare la degradazione della professionalità docente a cui stiamo assistendo negli ultimi anni. Agli insegnanti ci si rivolge come a dei profani e questa delega agli specialisti in ogni settore è diventata una sorta di religione di Stato, come scrisse Ivan Illich (che riprendo da Boarelli): ecco allora che il professionista-sacerdote impone soluzioni a chi non ha saputo nemmeno riconoscere il problema.

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Published: 05 September 2023 Created: 30 August 2023 Hits: 235

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doppiozero

Robert Kaplan: pensare tragicamente

di Lelio Demichelis

Senza ordine non vi è società e l’ordine è l’essenza della civiltà. E senza tradizione non vi è ordine né gerarchia. E la gerarchia è la base per l’ordine sociale e politico. Altrimenti si cade nell’anarchia. Ma è davvero così o questi sono solamente luoghi comuni di cui ci nutre il conformismo e la propaganda del potere?

Non dovremmo dire invece che senza un disordine positivo e performativo – non il caos per il caos, ma un pensiero critico che dis-ordina appunto l’ordine ingiusto – non vi è vera civiltà e civilizzazione? Ma poi: quale ordine? Quello meravigliosamente imperfetto della democrazia? Quello apparentemente perfetto dei totalitarismi, delle teocrazie o dell’Intelligenza Artificiale? Quello costruito dalle discipline e dalla biopolitica secondo Michel Foucault  o dallo human engineering oggi digitale? Quello fondato socraticamente su ragione, pensiero critico e dialogo?

Su tutto – e ormai dentro tutti noi – c’è in realtà il potere e l’ordine moderno e postmoderno o ipermoderno della rivoluzione industriale e del tecno-capitale, ben rappresentato da Charlie Chaplin nell’incipit di Tempi moderni (film del 1936), con le masse di lavoratori che escono dalla metropolitana, tutti andando ordinatamente al lavoro, muovendosi come un gregge assoggettato all’ordine im-posto da un orologio, cioè dalla forma e norma matematica e calcolante del pastore-capitale; e dove l’unica differenza tra allora e oggi è che oggi abbiamo lo smartphone, ma sempre il nostro lavoro e la nostra vita sono organizzati, comandati e sorvegliati dal tecno-capitale mediante un dispositivo tecnologico e insieme normativo e conformante che ci detta tempi e modi del nostro dover vivere, un dispositivo fatto credere smart quando è invece alienante come forse mai nella storia umana.

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Published: 05 September 2023 Created: 02 September 2023 Hits: 502

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megachip

Giuliano Amato e Ustica. Perché proprio ora?

di Pino Cabras

L’operazione Repubblica-Amato: – strage di Ustica, ‘trappola NATO’ con missile francese destinato a Gheddafi. E se fosse un ‘Limited hangout’ per colpire la Francia, indebolire l’Europa e favorire gli Usa?

Giuliano Amato quando si muove non lascia nulla al caso. Sapeva entrare di soppiatto con un clic in milioni di conti correnti anche se viveva appena agli albori della telematica di massa. Oggi sa entrare fischiettando come un passante distratto e incolpevole anche nelle dinamiche geopolitiche agli albori della terza guerra mondiale.

Riassumiamo l’accaduto. “La Repubblica”, uno degli organi di stampa più fedeli a qualunque narrazione atlantista, anche la più manipolata e falsa, intervista Giuliano Amato, uno dei politici che ha attraversato tutta la fase che ha preparato il terreno e poi gli sviluppi del maggiore asservimento dell’Italia allo straniero. L’intervista per una volta non è intesa a difendere di nuovo e ancora le magnifiche sorti della NATO e della dittatura dello spread, ma rivela in sostanza che i governanti hanno sorretto per decenni l’infame depistaggio della strage di Ustica, una “trappola NATO” (parole loro) contro un leader anticoloniale, Gheddafi, risoltasi invece in un massacro di innocenti ad opera dei militari francesi e poi in un’infinita catena di morti sospette di chiunque potesse rivelarla.

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Published: 05 September 2023 Created: 02 September 2023 Hits: 424

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lantidiplomatico

“Bastona il cane che affoga”. Il ruolo dello Zio Sam nel tramonto della Françafrique

di Alberto Fazolo

La Francia da sempre vive al disopra delle proprie possibilità, ciò è possibile solo grazie alla costante rapina ai danni di stati che di fatto sono ancora loro colonie.

Ora questo sistema di sfruttamento si sta sgretolando e l’esempio di alcuni coraggiosi africani viene raccolto in tutto il continente.

Nel generale quadro di decolonizzazione dell’Africa occidentale -che si sta progressivamente liberando del giogo di Parigi- c’è stato un fatto inedito. Finora la deposizione dei regimi filo francesi è in qualche misura avvenuta sulla spinta del vento di cambiamento che sta portando alla definizione di un nuovo ordine mondiale di tipo multipolare. I nuovi governi che si sono insediati al posto degli scagnozzi dei francesi sono generalmente propensi a favore del rafforzamento dei BRICS.

Se finora ciò ha portato all’emancipazione degli stati che nel momento di debolezza della Francia hanno colto l’opportunità di liberarsi, adesso c’è un fatto inedito.

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Published: 05 September 2023 Created: 01 September 2023 Hits: 251

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antropocene

Le compensazioni di carbonio delle foreste non hanno alcun beneficio per il clima

di Chris Lang

Uno studio sottoposto a revisione paritaria conclude che il 94% dei crediti per la deforestazione dichiarati dal più grande fornitore di compensazioni sono privi di valore

Nel gennaio 2023, The GuardianDie Zeit e SourceMaterial hanno pubblicato i risultati di un’indagine durata nove mesi sulle compensazioni di carbonio delle foreste, riscontrando una massiccia sovrastima del numero di compensazioni di carbonio generate dai progetti.

La ricerca si è concentrata su Verra [1], il più grande standard [per la certificazione delle riduzioni delle emissioni] di carbonio al mondo, e ha scoperto che «il 94% dei crediti non aveva alcun beneficio per il clima».

L’indagine ha utilizzato l’analisi in un documento preprint non ancora sottoposto a peer review. Il documento è stato ora sottoposto a revisione paritaria e pubblicato sulla rivista «Science».

Gli autori hanno esaminato ventisei progetti REDD in sei paesi di tre continenti e hanno scoperto che «la maggior parte dei progetti non ha ridotto significativamente la deforestazione». Alcuni progetti hanno ridotto la deforestazione, ma «le riduzioni sono state sostanzialmente inferiori a quelle dichiarate».

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Published: 05 September 2023 Created: 31 August 2023 Hits: 260

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lindipendente

Covid: un nuovo vaccino Pfizer è stato approvato in Europa, ma mancano i dati

di La redazione

L’Ente del Farmaco europeo (EMA) ha approvato il nuovo Comirnaty, il vaccino Covid prodotto da Pfizer-BioNTech e mirato alla sottovariante Omicron XBB.1.5. L’approvazione è stata raccomandata per tutti gli adulti e per i bambini al di sopra dei sei mesi di età. Nello scarno comunicato rilasciato, l’EMA assicura che “nella decisione di raccomandare l’autorizzazione, il CHMP (Comitato per i medicinali a uso umano, n.d.r.) ha considerato tutti i dati disponibili su Comirnaty e sugli altri vaccini adattati, compresi i dati su sicurezza, efficacia e immunogenicità”. Quali sono questi dati? Per quanto riguarda l’efficacia contro la variante attualmente dominante (la XBB.1.5), EMA si limita a ipotizzare che siccome essa “è strettamente correlata ad altre varianti attualmente in circolazione, si prevede che il vaccino contribuisca a mantenere una protezione ottimale“. Per quanto riguarda invece i profili di sicurezza non si è ritenuto di dover raccogliere nuove informazioni in quanto “i vaccini adattati funzionano allo stesso modo dei vaccini originali” e “le autorità hanno acquisito una conoscenza approfondita sulla sicurezza del vaccino”.

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