Published: 02 October 2023 Created: 28 September 2023 Hits: 0
“Il golpe silenzioso”: come il capitalismo ha sconfitto la decolonizzazione
di Chris Hedges* – Scheerpost e Matt Kennard
Il XX secolo ha visto una grande rivolta globale contro l’imperialismo europeo quando gli ex paesi coloniali si sono liberati delle loro catene e si sono sollevati per l’indipendenza. Più di mezzo secolo dopo, la disuguaglianza globale è più acuta che mai. Per comprendere l’attuale situazione difficile della stragrande maggioranza della popolazione mondiale, dobbiamo comprendere i decenni successivi. Il libro di Matt Kennard e Claire Provost , Silent Coup: How Corporations Overthrew Democracy, esamina l’architettura internazionale della governance aziendale globale che esiste per deridere e schiacciare qualsiasi tentativo da parte dell’ex mondo coloniale di attuare lo sviluppo alle proprie condizioni. Matt Kennard si unisce a The Chris Hedges Report per dare uno sguardo a questa storia intrigante ed essenziale.
* * * *
TRASCRIZIONE:
Chris Hedges: Gli Stati Uniti, come molti paesi industrializzati, hanno subito un colpo di stato aziendale al rallentatore, cementando un sistema di controllo che il filosofo politico Sheldon Wolin chiama “totalitarismo invertito”. Il totalitarismo invertito conserva l’istituzione, i simboli, l’iconografia e il linguaggio della vecchia democrazia capitalista, ma internamente le multinazionali hanno preso tutte le leve del potere per accumulare profitti e controllo politico sempre maggiori. Claire Provost e Matt Kennard, nel loro libro Silent Coup: How Corporations Overthrew Democracy, traccia il modo in cui è stato orchestrato il colpo di stato aziendale. Esamina l’uso di un sistema legale internazionale per controllare e saccheggiare le risorse nei paesi in via di sviluppo, compreso il rovesciamento dei governi che sfidano il dominio aziendale.
Published: 02 October 2023 Created: 29 September 2023 Hits: 23
Diario della crisi | Classe senza organizzazione di classe
di Gianni Giovannelli
Il lavoro e le manovre fiscali in Italia dentro la crisi
Una nuova puntata del Diario della crisi, condivisa con Machina e con El Salto. Nel testo, Gianni Giovannelli si sofferma a riflettere su come la classe precaria, “turba divisa, disunita, frammentata, insoddisfatta”, priva di forme di organizzazione di classe, oggi utilizzi forme di resistenza passiva. Nel frattempo viene tagliato il reddito di cittadinanza e il governo della destra spinge sulla coazione al lavoro. Da un lato, dunque, si allarga la platea dei bisognosi, dall’altro si sottraggono alternative a chi già vive nell’incertezza: “Un esempio, fra i molti possibili, […] è il caso Alitalia: quasi duemila lavoratori sono stati estromessi dall’organico, licenziati, individuando nella scelta l’area di quelli che per età o condizioni di salute avevano maggior costo e minor rendimento”. Infine, “per colpire chi già mal se la passa un ruolo centrale lo ha l’inflazione; gas, luce, cellulare, alimenti erodono le scarse risorse disponibili”. Questi i problemi di fronte ai quali si trova “la classe senza organizzazione di classe”…
* * * *
E la crisi in Ucraina è quindi arrivata
in un momento in cui qualcuno
ne aveva bisogno
(Qiao Liang, La bacchetta magica della finanza, 2015)
In data 3 luglio 2023 è stato convertito in legge, con modifiche, il decreto-legge n. 48 del maggio precedente, il primo in tema di lavoro varato per iniziativa del governo di destra guidato da Giorgia Meloni. Come di consueto il pacchetto normativo ha seguito un copione ormai collaudato, eredità degli esecutivi precedenti, nel segno di una continuità quanto meno procedurale.
Published: 02 October 2023 Created: 27 September 2023 Hits: 99
A un passo dall’escalation? Sebastopoli, Mosca accusa formalmente Usa e Gran Bretagna
di Clara Statello
La portavoce del Ministero degli esteri russo Maria Zakharova ha accusato formalmente Stati Uniti e Gran Bretagna di complicità nell’attacco contro Sebastopoli. L’Italia potrebbe essere coinvolta
“Kiev ha attaccato Sebastopoli il 22 settembre in coordinamento con gli Stati Uniti e la Gran Bretagna”. Lo ha detto (https://t.me/zvezdanews/130152) in conferenza stampa oggi, mercoledì 27 settembre.
“Il 22 settembre Sebastopoli è stata nuovamente attaccata. Non c’è il minimo dubbio che questo attacco è stato pianificato in anticipo con l’uso di mezzi di intelligence occidentali, attrezzature satellitari della NATO e aerei spia ed è stato attuato su richiesta e in stretto coordinamento con i servizi segreti statunitensi e britannici”, ha detto Zakharova.
Come era stato riportato in precedenza, dopo la supervisione dei siti di tracciamento aereo militare, mentre veniva condotto l’attacco con i missili britannici a lunga gittata, sull’area erano in corso due missioni ISR (Intelligence, Surveillance and Reconnaissance) con velivoli militari statunitensi, decollati dalla NAS di Sigonella, in Italia.
Published: 02 October 2023 Created: 26 September 2023 Hits: 71
Inferno digitale
di Francesco Centineo*
Scrive Pitron: “Se c’è stato un tempo in cui guardavamo il cielo per migliorare la nostra comprensione del mondo qui in basso, oggi è l’esatto contrario: migliaia di astri elettronici guardano senza sosta noi e i nostri compagni, i tonni del Mediterraneo, i pinguini del Capo o i pini del Paranà in Brasile. Mai prima d’ora la natura è stata sottoposta a una tale sorveglianza!” – siamo in un mondo folle: tossico, freddo, pieno di cavi e acciaio, sottoposti alla dittatura dei sensori e della digitalizzazione.
Quella verso cui andiamo non è una rivoluzione “Green”; questa è la favola che narrano a quattro colonne. In realtà: ciò verso cui andiamo è una nuova catastrofe ambientale dovuta a una ennesima rivoluzione tecnologica che genera e genererà sempre più inquinamento.
Partiamo da una delle conclusioni del giornalista d’inchiesta Guillaume Pitron: “Sebbene stimoli la nascita di iniziative incredibili con lo scopo di proteggere il clima e la biodiversità, la rete non è pensata per “salvare” il pianeta e ogni discorso che collega la resilienza della vita sulla Terra alle prestazioni degli strumenti digitali, è, secondo il nostro parere, una forma di mistificazione, una favola”.
Published: 02 October 2023 Created: 26 September 2023 Hits: 74
Il potenziale di emissione della Moneta Fiscale
di Marco Cattaneo
La tipica obiezione che mi viene rivolta, nella mia qualità di elaboratore e promotore del progetto Moneta Fiscale, è che la MF non risolve nulla in quanto, anche se non è debito all’atto dell’emissione, comporterà minori entrate fiscali quando verrà utilizzata. Quindi che differenza c’è rispetto a emettere debito fin dall’inizio?
La differenza invece esiste ed è assolutamente sostanziale.
Se lasciamo la MF libera di circolare, senza limiti temporali, il suo utilizzo per conseguire sconti fiscali sarà differito nel tempo, magari anche di diversi anni.
Nel momento e nella misura in cui la MF viene alla fine utilizzata, nulla vieta di emetterne per pari importo, per finanziare azioni di politica economica (spese o riduzioni di tasse) che altrimenti sarebbero stati attuate indebitandosi in euro.
In questo modo l’effetto sul debito pubblico (quello VERO, quello da rimborsare in euro) dell’esercizio della MF è completamente sterilizzato, senza dover procedere a nessuna azione fiscale restrittiva. Perdo gettito da un lato ma emetto un pari importo di MF dall’altro. Non devo tagliare nessuna spesa e non devo incrementare nessuna tassa.
Published: 02 October 2023 Created: 22 September 2023 Hits: 98
Il pensiero, la vita e l’opera di Pietro Secchia
di Fosco Giannini
Nel cinquantenario della morte di Pietro Secchia, il suo pensiero e il suo intento rivoluzionario, ingiustamente schematizzato e caricaturizzato, e la sua emarginazione nel PCI dagli anni ’50, rimangono punti centrali nel dibattito tra i comunisti in Italia e nel mondo
Pietro Secchia è stato uno dei più grandi dirigenti comunisti e rivoluzionari italiani e internazionali. Nato nel 1903 ad Occhieppo Superiore (Biella), da famiglia operaia, frequentò il liceo classico, ma per la povertà della famiglia fu costretto a trovarsi presto un lavoro, come operaio, in un’industria laniera. Giovanissimo, partecipò alle lotte operaie del “biennio rosso” (1919-1920) e alla lotta antifascista. Nel 1921 aderì al PCd’I di Antonio Gramsci e nel 1928 entrò nel suo Comitato Centrale. Arrestato nell’aprile del 1931, fu poi condannato dal Tribunale Speciale del fascismo a 17 anni e 9 mesi di reclusione. Tornato in libertà nel 1943, dopo la caduta del regime mussoliniano, entrò nella Resistenza, divenendone uno dei più importanti, popolari e amati comandanti partigiani.
Published: 01 October 2023 Created: 27 September 2023 Hits: 318
Samir Amin: eurocentrismo, malattia congenita del capitalismo
di Monica Quirico*
Nel 1988 usciva Eurocentrismo, di Samir Amin. La casa editrice La città del sole ha reso disponibile in italiano la seconda edizione dell’opera – Eurocentrismo. Modernità, religione e democrazia. Critica dell’eurocentrismo, critica dei culturalismi, a cura di Giorgio Riolo, traduzione di Nunzia Augeri, Napoli/Potenza, 2022) – uscita in francese nel 2008 con una Prefazione e un capitolo conclusivo che aggiornano la versione originale.
Trentacinque anni fa (1988) usciva Eurocentrismo di Samir Amin (1931-2018) che, sfidando la rappresentazione dominante della storia e della cultura occidentali (introiettata anche da una parte del marxismo), contribuiva a innovare radicalmente le categorie interpretative del capitalismo. In un’epoca contrassegnata da movimenti e partiti identitari (in Occidente come altrove), bene ha fatto la casa editrice La città del sole a rendere disponibile in italiano la seconda edizione dell’opera (Eurocentrismo. Modernità, religione e democrazia. Critica dell’eurocentrismo, critica dei culturalismi, a cura di Giorgio Riolo, traduzione di Nunzia Augeri, Napoli/Potenza, 2022), uscita in francese nel 2008 con una Prefazione e un Capitolo conclusivo che aggiornano la versione originale. Tra la prima e la seconda edizione la storia è sembrata prima “finire”, con il crollo del socialismo reale, e poi regredire verso la barbarie generalizzata, con l’attentato alle torri gemelle preso a pretesto dagli USA per imporre il loro controllo militare sull’intero pianeta; un’involuzione che per Amin non è affatto una sorpresa: “l’ideologia borghese, che in origine avanzava ambizioni universalistiche, vi ha rinunciato per sostituirvi il discorso postmodernista delle ‘specificità culturali’ irriducibili (e, in forma volgare, lo scontro inevitabile delle culture)” (p. 32).
Nella sua Introduzione, Riolo ripercorre la vita di Amin dalla nascita in Egitto agli studi in Francia, suo paese di adozione. Il giovane ricercatore, che a Parigi si iscrive al PCF, si trova a lavorare alla sua tesi di dottorato in una fase in cui la Conferenza di Bandung (1955) e successivamente la Conferenza di Belgrado (1961) pongono all’ordine del giorno il processo di decolonizzazione e insieme l’emergere del movimento dei paesi non allineati.
Published: 01 October 2023 Created: 29 September 2023 Hits: 356
Giù la testa
di Pierluigi Fagan
Più l’Occidente perde potere demografico, economico, geopolitico in favore del resto del mondo, più questo “resto” reclama e reclamerà una gestione più democratica delle istituzioni del mondo comune.
Più il resto del mondo reclama e reclamerà una condivisione maggiore dei poteri che decidono le cose del mondo, più l’oligarchia del sistema occidentale dissolverà ogni residuo di democrazia interna al proprio sistema.
Più il mondo si avvia a nuovi ordini multipolari, meno democrazia ci sarà in Occidente. Questo perché la “ricchezza delle nazioni” che ordina le nostre società, dipende spesso direttamente, altre volte indirettamente, da quanta porzione di mondo controlliamo come “sistema occidentale”. Meno controllo, meno ricchezza distribuibile, più problemi sociali, più problemi di governabilità -quindi- meno democrazia.
L’adattamento a questo potente movimento storico richiederebbe qui da noi una revisione molto profonda dei nostri modi di essere, dagli individuali ai sociali, dalle istituzioni sociali e giuridiche alle forme politiche, ma soprattutto, le forme mentali, le immagini di mondo. Stiamo passando a una nuova epoca storica, ma senza una democrazia ogni cambiamento strutturale sarà impossibile.
La democrazia non è un sistema a interruttore che c’è o non c’è. Nelle società complesse dovrebbe essere un “tendere a…” con vari gradi di intensità, il continuo rischio di regressione, una lunga scala ascensionale di espansione e intensione da sperimentare, correggere e riproporre con passi indietro e qualcuno avanti, lungo decenni e decenni.
Published: 01 October 2023 Created: 29 September 2023 Hits: 331
Blinken: eccezionalismo USA, scontro fra grandi potenze, e guerra a oltranza in Ucraina
di Roberto Iannuzzi
Col tramonto dell’egemonia unipolare americana, il manicheismo di Washington richiede un mondo diviso, e un conflitto armato di lunga durata che perpetui questa divisione
“Ciò che stiamo vivendo oggi è ben più di una messa alla prova dell’ordine mondiale post-Guerra Fredda, è la sua fine”.
A pronunciare queste parole è stato il segretario di Stato USA Antony Blinken, in un discorso tenuto il 13 settembre alla Johns Hopkins School of Advanced International Studies (SAIS), uno dei “templi” del pensiero strategico americano.
La SAIS fu fondata nel 1943 da Paul Nitze, considerato uno degli architetti della politica di difesa americana durante la Guerra Fredda. Nitze fu il principale autore dell’NSC 68, un documento del Consiglio per la Sicurezza Nazionale che pose le basi per la militarizzazione della Guerra Fredda dal 1950 in poi, con l’espansione del bilancio del Pentagono, lo sviluppo della bomba all’idrogeno e l’incremento degli aiuti militari agli alleati di Washington.
Settantatré anni dopo, Blinken ci pone di fronte alla prospettiva di una nuova, e forse più pericolosa, guerra fredda contro non una, ma due potenze nucleari: Russia e Cina.
Quella di Blinken non è una visione personale, ma riflette quanto già affermato nella Strategia di Sicurezza Nazionale formulata dall’amministrazione Biden nell’ottobre del 2022.
Una crisi senza cause apparenti
Di fronte alla platea della SAIS, Blinken ha decretato la fine dell’era unipolare americana, e l’inizio di una cupa fase di conflitto.
Secondo il segretario di Stato, la fine della Guerra Fredda aveva “portato con sé la promessa di una marcia inesorabile verso una maggiore pace e stabilità, cooperazione internazionale, interdipendenza economica, liberalizzazione politica, e diritti umani”.
Published: 01 October 2023 Created: 29 September 2023 Hits: 377
La fonte occulta del potere
di Alberto Bradanini
Più si getta uno sguardo critico nelle intercapedini del potere, più si diviene consapevoli del dominio di una narrazione esterna sia alla logica che all’esperienza dell’essere umano. Più si penetra nella cupezza di tali labirinti, più si comprende che l’obiettivo di tale narrazione è la (de-)formazione della coscienza umana. Sono pochi a vantare un’esperienza personale degli eventi riverberati dalla Macchina della Propaganda. La rappresentazione del mondo e la coscienza dell’io sono percorsi fabbricati al di fuori di noi. Essi invadono la nostra mente dopo aver valicato filtri, pregiudizi, cliché cognitivi e distorsioni, lasciando sul cammino l’essenziale.
Solo la consapevolezza di tale tragedia gnoseologica consente di dischiudere qualche varco alla comprensione delle torsioni che il potere esercita su una popolazione devastata dall’alienazione.
Gli esseri umani si dimenano in una prateria di conoscenze approssimate e fantasie metafisiche su riflessi di realtà, polvere di stelle vaganti nello spazio, di cui non conosciamo che qualche bagliore. Persino chi siede in sala comando agisce sulla scorta di scarsa intelligenza del mondo, sebbene ciò non gli impedisca di applicarsi con spietata coerenza nel perseguimento di potere e ricchezze.
Published: 01 October 2023 Created: 28 September 2023 Hits: 285
La fine del Nagorno-Karabakh e l’instabilità ai confini russi
di Piccole Note
La fine della giovane repubblica. Le “avances” occidentali ad Armenia e Azerbaigian e gli interessi di Israele e Iran
Il presidente della Repubblica Samvel Shahramanyan, con un solo decreto, ha chiuso la breve storia della repubblica del Nagorno-Karabakh, che cesserà di esistere il prossimo 1 gennaio. Una storia travagliata, dal momento che nacque dopo il dissolvimento dell’URSS, con un referendum che ne proclamava l’indipendenza, il 21 settembre 1991, ponendo una criticità che non si è più risolta, dal momento che nell’Impero sovietico era parte dell’Azerbaigian, che si era reso indipendente da Mosca il 30 agosto dello stesso anno.
L’Azerbaigian, infatti, non ha mai accettato la separazione, da cui le spinte al reintegro della regione perduta. A complicare, e di molto, le cose, la coesistenza nel Nogorno Karabakh di armeni e azeri, con conflittualità antiche sfociate anche in eccidi dell’una e dell’altra parte.
E poi la frizione a più ampio raggio tra Armenia e Azerbaigian, entrambe pronte a difendere le ragioni delle rispettive etnie della piccola repubblica. Attrito sfociato in una guerra aperta tra i due Stati tra il 1992 al 1994, finita con un cessate il fuoco interrotto nell’aprile del 2016 (guerra dei quattro giorni) e ripresa con il sanguinoso conflitto del 2020 (settembre-novembre).
Published: 01 October 2023 Created: 28 September 2023 Hits: 374
Sopra il migrante la banca campa
di comidad
Alcuni commentatori si domandano quale possa essere la sorte elettorale del governo Meloni in seguito al fallimento delle sue promesse di bloccare i flussi migratori. Lo scarso successo riscosso dalla Meloni in quel di Lampedusa era scontato, visto come se la passano gli abitanti del posto; ma ciò non comporta necessariamente delle ripercussioni negative sul piano elettorale a livello nazionale. La cosiddetta politica, con i suoi rituali elettorali, svolge oggi una funzione di intrattenimento del tutto staccata dalla realtà. Il governo “Meloni” non governa e non decide nulla, è completamente sotto tutela come i minori; quindi non è in grado di fare neppure quel pochissimo che sarebbe nella disponibilità di un governo “adulto”. La stessa Presidente del Consiglio è un personaggio che appartiene al regno della fiction, della pura narrativa. Come era già in parte successo anni fa anche col Buffone di Arcore, la “Giorgia” è stata “adottata” da una gran parte dell’opinione pubblica; anzi, il fenomeno ha assunto caratteristiche esasperate, per cui la cosiddetta “premier” è come l’eroina di una serie televisiva, una “Cinderella” che ha scalato l’alta società ed ha toccato il cuore dei potenti.
Published: 01 October 2023 Created: 15 September 2023 Hits: 490
Lo scontro tra due fazioni del capitale
di Emiliano Brancaccio
La banca centrale aumenta i tassi d’interesse, agendo in sostanza come una «scala mobile» dei capitalisti in posizione di credito
Quando Lagarde e gli altri banchieri centrali vi dicono che sono costretti ad alzare i tassi d’interesse per ridurre l’inflazione, vi raccontano bugie. Non sussiste infatti evidenza scientifica di relazioni stabili tra rialzo dei tassi e declino dei prezzi.
Gli economisti usano dire che il canale di trasmissione che va dall’uno all’altro è irto di ostacoli, persino contraddittorio. Basti notare che per molte aziende il tasso d’interesse rappresenta un costo, e quindi un suo aumento può tradursi non in una riduzione ma addirittura in un incremento dei prezzi.
L’unica eccezione documentata di un tangibile effetto antiinflazionistico è quando il rialzo dei tassi è così violento che l’economia subisce un vero e proprio crollo. Da ciò ovviamente scaturisce un boom della disoccupazione e quindi, a lungo andare, anche un declino dei salari e dei prezzi.