Presentazione
Il Gran Turco si propone di fotografare il momento della Turchia, potenza in grado di influenzare in modo sempre più decisivo gli equilibri geopolitici nel suo intero intorno strategico. Dal Mar Nero alle Afriche, dai Balcani alle Asie profonde. Ascesa di cui Recep Tayyip Erdoğan, troppo spesso associato in modo sineddotico al suo paese, è simbolo e volto. Ma non causa.
La prima parte – significativamente intitolata “Essere turco” – indaga i fattori della potenza anatolica. Ampio spazio è dedicato naturalmente al fattore umano, tratto distintivo di quello che Erdoğan ha battezzato “secolo della Turchia”. Il bilancio è piuttosto netto: malgrado la polarizzazione elettorale, la patria non è divisa. I turchi sono molto più uniti di quanto riveli il risultato delle recenti elezioni presidenziali.
La seconda parte – “Altri turchi e resto del mondo” – analizza la percezione dell’ascesa della Turchia da parte di Stati Uniti e Cina e si addentra nelle questioni geopolitiche oggi più pressanti per Ankara: dal confronto con la Grecia al tentativo di guidare l’ecumene turca.
La terza parte – “Il Gran Turco alla porta” – riflette la potenza turca nello specchio italiano, dando conto della penetrazione della Turchia nei quadranti decisivi per il nostro paese: Nord Africa e Balcani.
Sommario
Si prega di bussare alla Porta – Editoriale
(in appendice La Turchia usa l’Italia per connettere Europa e Africa – Giuseppe De Ruvo)
Parte 1 – Essere turco
‘Noi turchi abbiamo sempre voluto dominare il mondo. E continueremo a volerlo’ – Erol Göka
Erdoğan figlio di Atatürk – Daniele Santoro
La gloria secondo il turco, anima nomade e distruttiva – Giuseppe De Ruvo
La erdoganomics ha i miliardi contati – Fabrizio Maronta
La patria non è divisa – Halil Karaveli
Radiografia del potere di Erdoğan – Gökhan Bacık
Il club dei perdenti. Perché Erdoğan ama i suoi sfidanti – Marco Ansaldo
Selçuk Bayraktar, erede tecnologico del secolo turco – Alessandro Aresu
Ankara scommette sull’autarchia militare – Bruno Cianci
‘È ora di aggiornare il trattato di Losanna’ – Paolo Bizzeti
La giornata di uno scrutatore – Fabio Salomoni
Parte 2 – Altri turchi e resto del mondo
Il mondo turco non è soltanto il mondo di Ankara – Emre Öktem
‘Vi spiego cos’è la Patria Blu’ – Cihat Yaycı
‘Anche da impero, la Turchia serve agli Stati Uniti’ – Soner Çağaptay
Cina e Turchia sono sugli stessi binari – Mu Chunshan
Il lupo grigio, l’orso e l’usignolo – Sezai Özçelİk
Per la Grecia la Patria Blu resta una minaccia esistenziale – Costantinos Filis
Più Israele, meno Iran: l’equazione mediorientale di Ankara – Salim Çevik
Siria e Iraq resteranno le priorità di Ankara – Can Acun
Parte 3 – Il Gran Turco alla porta
Italia e Turchia, le due teste dell’aquila albanese – Lorenzo Noto
Türkiye first – Germano Dottori
Perché la Turchia è potenza balcanica – Mehmet Uğur Ekinci
Ankara è in Libia per restarci – Bilgehan Öztürk
La storia in carte – a cura di E
IN QUESTO NUMERO
Si prega di bussare alla Porta
Editoriale del numero di Limes 7/23, Il Gran Turco.
La Turchia usa l’Italia per connettere Europa e Africa
Appendice dell’editoriale “Si prega di bussare alla porta” di Limes 7/23, Il Gran Turco.
a cura di Giuseppe De Ruvo
‘Noi turchi abbiamo sempre voluto dominare il mondo. E continueremo a volerlo’
Conversazione con Erol Göka, psichiatra sociale e scrittore, a cura della redazione del blog erolgoka.net
ERDOĞAN FIGLIO DI ATATÜRK
Il destino imperiale della Turchia non è legato solo alla personalità di Kemal e dell’attuale leader, ma alla atavica cultura del suo popolo. Modernizzati i turchi, resta da turchizzare la modernità. La parabola neo-ottomana prelude agli Stati Uniti di Turchia.
LA GLORIA SECONDO IL TURCO, ANIMA NOMADE E DISTRUTTIVA
La penisola anatolica continuerà a ribellarsi a qualsiasi tentativo di integrazione sistemica, per motivi storico-antropologici. Alla razionalità utilitaristica Ankara oppone la cultura del potlàch e il nomadismo. Archeologia dei droni Bayraktar.
di Giuseppe De Ruvo
LA ERDOGANOMICS HA I MILIARDI CONTATI
Anni di finanza corsara portano la Turchia sull’orlo del crack: riserve agli sgoccioli, troppi debiti, welfare insostenibile. La dipendenza industriale dalla Cina e la dubbia filantropia araba. Il business delle sanzioni è un tappabuchi. Svolta in vista?
LA PATRIA NON È DIVISA
L’apparente spaccatura culturale tra turchi è fuorviante. L’esito delle elezioni oscura il sostrato di conservatori che si nutrono della grandezza nazionale. I curdi e i rifugiati siriani. Le crescenti disuguaglianze sociali potrebbero infrangere l’attuale unità.
di Halil Karavelİ
RADIOGRAFIA DEL POTERE DI ERDOĞAN
La longevità politica del presidente turco poggia su cinque pilastri: fedelissimi, commissioni, oligarchi, media e «zona grigia». Il valore della cooptazione. Il ruolo di mafie e paramilitari. Il personalismo assoggetta i singoli e svuota le istituzioni.
di Gökhan Bacık
IL CLUB DEI PERDENTI. PERCHÉ ERDOĞAN AMA I SUOI SFIDANTI
Il leader turco vince regolarmente ogni elezione. A parte lo straordinario carisma, molto deve alla pochezza di chi vorrebbe prenderne il posto. E mentre l’improbabile Kılıçdaroğlu non pensa a dimettersi, i partiti di opposizione si preparano alla disfida per Istanbul.
di Marco Ansaldo
SELÇUK BAYRAKTAR, EREDE TECNOLOGICO DEL SECOLO TURCO
Lo scopo del genero di Erdoğan non è usare i droni per cambiare la natura della guerra ma il rapporto dei turchi con la scienza e la tecnologia. La formazione e la crescita di un leader, tra Elon Musk e Maverick. La possibilità concreta della successione al sultano.
ANKARA SCOMMETTE SULL’AUTARCHIA MILITARE
I progressi compiuti dall’industria bellica turca sono sotto gli occhi di tutti. Il sottovalutato calcolo elettorale di Erdoğan. I droni Bayraktar, emblema del successo nazionale. Dalla guerra d’indipendenza all’invasione di Cipro. Gli affari con i paesi del Golfo.
di Bruno Cianci
‘È ora di aggiornare il trattato di Losanna’
Conversazione con Paolo Bizzeti, vicario apostolico dell’Anatolia.
a cura di Guglielmo Gallone
La giornata di uno scrutatore
Storie di Limes
di Fabio Salomoni
IL MONDO TURCO NON È SOLTANTO IL MONDO DI ANKARA
L’Organizzazione degli Stati turchi è sempre più visibile e influente. L’importanza della storia e della lingua. L’ammissione di Ungheria e Cipro Nord. I rapporti con la Russia e gli effetti della guerra in Ucraina. La Turchia eviti di parlare a nome degli altri paesi.
di Emre Öktem
‘Vi spiego cos’è la Patria Blu’
Conversazione con Cihat Yaycı, ammiraglio turco in pensione, scrittore e accademico. Capo di Stato maggiore delle forze navali turche dal 2017 al 2020.
a cura di Bruno Cianci
‘Anche da impero la Turchia serve agli Stati Uniti’
Conversazione con Soner Çağaptay, storico e direttore del Programma Turchia al Washington Institute for Near East Policy.
a cura di Giuseppe De Ruvo e Federico Petroni
CINA E TURCHIA SONO SUGLI STESSI BINARI
La rielezione di Erdoğan agevola la rotta delle nuove vie della seta cinesi passante per l’Asia centrale. Ankara vuole essere protagonista nella regione e accrescere l’interscambio con Pechino. Perciò non dibatte del trattamento degli uiguri nel Xinjiang.
di Mu Chunshan
IL LUPO GRIGIO, L’ORSO E L’USIGNOLO
Lo spregiudicato equilibrismo ucraino rischia di costare caro ad Ankara, che potrebbe ritrovarsi senza carte da giocare dopo la fine della guerra. Gli americani aspettano i turchi al varco. Non sarà Erdoğan a decidere quando finirà la danza con Putin.
di Sezai Özçelİk
PER LA GRECIA LA PATRIA BLU RESTA UNA MINACCIA ESISTENZIALE
Negli ultimi cinquant’anni abbiamo assistito a una metodica e progressiva escalation delle pretese marittime turche. Ma l’approccio massimalista pone Ankara contro tutti i vicini regionali. Gli assi della strategia ellenica. I requisiti minimi per il dialogo.
di Costantinos Filis
PIÙ ISRAELE, MENO IRAN: L’EQUAZIONE MEDIORIENTALE DI ANKARA
Il rapprochement con Stato ebraico e paesi arabi, in scia agli accordi di Abramo, guasta i rapporti con Teheran, che teme l’accerchiamento. La partita sirachena. Il fronte sud-caucasico. Ma quella fra Turchia e Repubblica Islamica è rivalità controllata.
di Salim Çevİk
SIRIA E IRAQ RESTERANNO LE PRIORITÀ DI ANKARA
Il Siraq rimane il fulcro della geopolitica turca. Qui si decidono due partite di importanza vitale: terrorismo e rifugiati. Nella nuova èra a gestire la politica estera di Ankara sarà il triumvirato Fidan-Güler-Kalın. Inutile aspettarsi grandi cambiamenti.
di Can Acun
ITALIA E TURCHIA, LE DUE TESTE DELL’AQUILA ALBANESE
L’Albania è essenziale per la sicurezza adriatica e balcanica. Ankara è tornata per restarci. Per non farci espellere, a noi italiani conviene testarla come ponte di un rapporto coi turchi, per farli sentire coinvolti. Se il Kosovo scotta, cominciamo dalle dispute marittime.
di Lorenzo Noto
TÜRKİYE FIRST
Il rapporto con Ankara manifesta uno squilibrio che non riusciamo a correggere, complice la nostra assenza di visione strategica. In particolare quando trattiamo con Erdoğan di Nord Africa, Mediterraneo orientale e Somalia.
PERCHÉ LA TURCHIA È POTENZA BALCANICA
Le affinità culturali, linguistiche e di stile di vita concedono ad Ankara un canale privilegiato per influenzare la traiettoria dei Balcani. Cosa sopravvive dell’eredità dell’impero ottomano. I dissapori con l’Occidente e il prestigio di Erdoğan.
di Mehmet Uğur Ekinci
ANKARA È IN LIBIA PER RESTARCI
La presenza a Tripoli è ormai fatto strutturale della politica estera turca. Gli interessi economico-industriali. Il dossier energetico. Lo sbarco in Nord Africa come antidoto all’isolamento nel mondo arabo. L’Italia sia della partita, ma le carte le dà Erdoğan.
di Bilgehan Öztürk
Autori
Gli autori del numero di Limes 7/23, Il Gran Turco.
La storia in carte
Le carte storiche del numero di Limes 7/23, Il Gran Turco.
a cura di Edoardo Boria
La copertina, il sommario e la presentazione del numero 7/23 di Limes.
TURCHIA, SCONTRO USA-TURCHIA, MEDITERRANEO, BALCANI
RECEP TAYYIP ERDOĞAN
Il numero 7/23 di Limes si intitola “Il Gran Turco” e sarà disponibile da sabato 19 agosto in queste edicole e in queste librerie.
Potete leggerlo direttamente sul nostro sito, abbonandovi a Limesonline e cliccando sui titoli dei singoli articoli. Il numero sarà presto disponibile in PDF e – fuori dall’abbonamento a Limesonline – anche in ebook e su Kindle.
Di cosa tratta
Il Gran Turco si propone di fotografare il momento della Turchia, potenza in grado di influenzare in modo sempre più decisivo gli equilibri geopolitici nel suo intero intorno strategico. Dal Mar Nero alle Afriche, dai Balcani alle Asie profonde. Ascesa di cui Recep Tayyip Erdoğan, troppo spesso associato in modo sineddotico al suo paese, è simbolo e volto. Ma non causa.
La prima parte – significativamente intitolata “Essere turco” – indaga i fattori della potenza anatolica. Ampio spazio è dedicato naturalmente al fattore umano, tratto distintivo di quello che Erdoğan ha battezzato “secolo della Turchia”. Il bilancio è piuttosto netto: malgrado la polarizzazione elettorale, la patria non è divisa. I turchi sono molto più uniti di quanto riveli il risultato delle recenti elezioni presidenziali.
La seconda parte – “Altri turchi e resto del mondo” – analizza la percezione dell’ascesa della Turchia da parte di Stati Uniti e Cina e si addentra nelle questioni geopolitiche oggi più pressanti per Ankara: dal confronto con la Grecia al tentativo di guidare l’ecumene turca.
La terza parte – “Il Gran Turco alla porta” – riflette la potenza turca nello specchio italiano, dando conto della penetrazione della Turchia nei quadranti decisivi per il nostro paese: Nord Africa e Balcani.
doardo Boria
IN EVIDENZA
ERDOĞAN FIGLIO DI ATATÜRK
Il destino imperiale della Turchia non è legato solo alla personalità di Kemal e dell’attuale leader, ma alla atavica cultura del suo popolo. Modernizzati i turchi, resta da turchizzare la modernità. La parabola neo-ottomana prelude agli Stati Uniti di Turchia.
di Daniele Santoro
GLI ELEVATI COSTI UMANI DELLA GUERRA D’UCRAINA
Il Cremlino tace sul numero dei decessi russi. Da Kiev arrivano numeri discordanti sulle perdite ucraine. Ma sembra che la morte non conosca silenzio. Supera disinformazione, censura e propaganda.
di Massimo Livi Bacci
IL NUOVO NUMERO DI LIMES
IL GRAN TURCO
Il mondo visto da Ankara. Come la Turchia si pensa impero.
Il numero 7/23 di Limes, in queste edicole e in queste librerie da sabato 19 agosto
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📺 IL GRAN TURCO, IL VIDEO EDITORIALE DI LUCIO CARACCIOLO
Il numero 7/23 di Limes si intitola “Il Gran Turco“. Si propone di fotografare il momento della Turchia, potenza in grado di influenzare in modo sempre più decisivo gli equilibri geopolitici nel suo intero intorno strategico.
con Lucio Caracciolo
2053, STATI UNITI DI TURCHIA
Una carta sulle ambizioni di Ankara. Anticipazione dal prossimo numero di Limes.
Carta di Laura Canali
RADIOGRAFIA DEL POTERE DI ERDOĞAN
La longevità politica del presidente turco poggia su cinque pilastri: fedelissimi, commissioni, oligarchi, media e «zona grigia». Il valore della cooptazione. Il ruolo di mafie e paramilitari. Il personalismo assoggetta i singoli e svuota le istituzioni.
di Gökhan Bacık
IL CLUB DEI PERDENTI. PERCHÉ ERDOĞAN AMA I SUOI SFIDANTI
Il leader turco vince regolarmente ogni elezione. A parte lo straordinario carisma, molto deve alla pochezza di chi vorrebbe prenderne il posto. E mentre l’improbabile Kılıçdaroğlu non pensa a dimettersi, i partiti di opposizione si preparano alla disfida per Istanbul.
di Marco Ansaldo
LA GIORNATA DI UNO SCRUTATORE
Storie di Limes
di Fabio Salomoni
IL MONDO TURCO NON È SOLTANTO IL MONDO DI ANKARA
L’Organizzazione degli Stati turchi è sempre più visibile e influente. L’importanza della storia e della lingua. L’ammissione di Ungheria e Cipro Nord. I rapporti con la Russia e gli effetti della guerra in Ucraina. La Turchia eviti di parlare a nome degli altri paesi.
di Emre Öktem
‘VI SPIEGO COS’È LA PATRIA BLU’
Conversazione con Cihat Yaycı, ammiraglio turco in pensione, scrittore e accademico. Capo di Stato maggiore delle forze navali turche dal 2017 al 2020.
a cura di Bruno Cianci
ANKARA È IN LIBIA PER RESTARCI
La presenza a Tripoli è ormai fatto strutturale della politica estera turca. Gli interessi economico-industriali. Il dossier energetico. Lo sbarco in Nord Africa come antidoto all’isolamento nel mondo arabo. L’Italia sia della partita, ma le carte le dà Erdoğan.
di Bilgehan Öztürk
‘NOI TURCHI ABBIAMO SEMPRE VOLUTO DOMINARE IL MONDO. E CONTINUEREMO A VOLERLO’
Conversazione con Erol Göka, psichiatra sociale e scrittore, a cura della redazione del blog erolgoka.net
LA GLORIA SECONDO IL TURCO, ANIMA NOMADE E DISTRUTTIVA
La penisola anatolica continuerà a ribellarsi a qualsiasi tentativo di integrazione sistemica, per motivi storico-antropologici. Alla razionalità utilitaristica Ankara oppone la cultura del potlàch e il nomadismo. Archeologia dei droni Bayraktar.
di Giuseppe De Ruvo
LA ERDOGANOMICS HA I MILIARDI CONTATI
Anni di finanza corsara portano la Turchia sull’orlo del crack: riserve agli sgoccioli, troppi debiti, welfare insostenibile. La dipendenza industriale dalla Cina e la dubbia filantropia araba. Il business delle sanzioni è un tappabuchi. Svolta in vista?
di Fabrizio Maronta
‘ANCHE DA IMPERO LA TURCHIA SERVE AGLI STATI UNITI’
Conversazione con Soner Çağaptay, storico e direttore del Programma Turchia al Washington Institute for Near East Policy.
a cura di Giuseppe De Ruvo e Federico Petroni
CINA E TURCHIA SONO SUGLI STESSI BINARI
La rielezione di Erdoğan agevola la rotta delle nuove vie della seta cinesi passante per l’Asia centrale. Ankara vuole essere protagonista nella regione e accrescere l’interscambio con Pechino. Perciò non dibatte del trattamento degli uiguri nel Xinjiang.
di Mu Chunsan
SIRIA E IRAQ RESTERANNO LE PRIORITÀ DI ANKARA
Il Siraq rimane il fulcro della geopolitica turca. Qui si decidono due partite di importanza vitale: terrorismo e rifugiati. Nella nuova èra a gestire la politica estera di Ankara sarà il triumvirato Fidan-Güler-Kalın. Inutile aspettarsi grandi cambiamenti.
di Can Acun
ITALIA E TURCHIA, LE DUE TESTE DELL’AQUILA ALBANESE
L’Albania è essenziale per la sicurezza adriatica e balcanica. Ankara è tornata per restarci. Per non farci espellere, a noi italiani conviene testarla come ponte di un rapporto coi turchi, per farli sentire coinvolti. Se il Kosovo scotta, cominciamo dalle dispute marittime.
di Lorenzo Noto
ANKARA SCOMMETTE SULL’AUTARCHIA MILITARE
I progressi compiuti dall’industria bellica turca sono sotto gli occhi di tutti. Il sottovalutato calcolo elettorale di Erdoğan. I droni Bayraktar, emblema del successo nazionale. Dalla guerra d’indipendenza all’invasione di Cipro. Gli affari con i paesi del Golfo.
di Bruno Cianci
LA PATRIA NON È DIVISA
L’apparente spaccatura culturale tra turchi è fuorviante. L’esito delle elezioni oscura il sostrato di conservatori che si nutrono della grandezza nazionale. I curdi e i rifugiati siriani. Le crescenti disuguaglianze sociali potrebbero infrangere l’attuale unità.
di Halil Karavell
IL LUPO GRIGIO, L’ORSO E L’USIGNOLO
Lo spregiudicato equilibrismo ucraino rischia di costare caro ad Ankara, che potrebbe ritrovarsi senza carte da giocare dopo la fine della guerra. Gli americani aspettano i turchi al varco. Non sarà Erdoğan a decidere quando finirà la danza con Putin.
Sezai Özçelik
PIÙ ISRAELE, MENO IRAN: L’EQUAZIONE MEDIORIENTALE DI ANKARA
Il rapprochement con Stato ebraico e paesi arabi, in scia agli accordi di Abramo, guasta i rapporti con Teheran, che teme l’accerchiamento. La partita sirachena. Il fronte sud-caucasico. Ma quella fra Turchia e Repubblica Islamica è rivalità controllata.
di Salim Çevİk
TÜRKİYE FIRST
Il rapporto con Ankara manifesta uno squilibrio che non riusciamo a correggere, complice la nostra assenza di visione strategica. In particolare quando trattiamo con Erdoğan di Nord Africa, Mediterraneo orientale e Somalia.
di Germano Dottori
SELÇUK BAYRAKTAR, EREDE TECNOLOGICO DEL SECOLO TURCO
Lo scopo del genero di Erdoğan non è usare i droni per cambiare la natura della guerra ma il rapporto dei turchi con la scienza e la tecnologia. La formazione e la crescita di un leader, tra Elon Musk e Maverick. La possibilità concreta della successione al sultano.
di Alessandro Aresu
LA TURCHIA USA L’ITALIA PER CONNETTERE EUROPA E AFRICA
Appendice dell’editoriale “Si prega di bussare alla porta” di Limes 7/23, Il Gran Turco.
a cura di Giuseppe De Ruvo
PERCHÉ LA TURCHIA È POTENZA BALCANICA
Le affinità culturali, linguistiche e di stile di vita concedono ad Ankara un canale privilegiato per influenzare la traiettoria dei Balcani. Cosa sopravvive dell’eredità dell’impero ottomano. I dissapori con l’Occidente e il prestigio di Erdoğan.
di Mehmet Uğur Ekinci
‘È ORA DI AGGIORNARE IL TRATTATO DI LOSANNA’
Conversazione con Paolo Bizzeti, vicario apostolico dell’Anatolia.
a cura di Guglielmo Gallone
PER LA GRECIA LA PATRIA BLU RESTA UNA MINACCIA ESISTENZIALE
Negli ultimi cinquant’anni abbiamo assistito a una metodica e progressiva escalation delle pretese marittime turche. Ma l’approccio massimalista pone Ankara contro tutti i vicini regionali. Gli assi della strategia ellenica. I requisiti minimi per il dialogo.
di Costantinos Filis
🌅 LA GUERRA CAMBIA IL MARE – IV EDIZIONE DELLE GIORNATE DEL MARE
Napoli, 16-17 settembre 2023 – Incontri in presenza e in diretta streaming presso il Palazzo Reale.
di Francesca Marino
PER ARGENTINA E URUGUAY LA SFIDA DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO È ANCHE GEOPOLITICA
Inverno caldo e siccità colpiscono Buenos Aires e Montevideo, riaprendo il dibattito sui mutamenti meteorologici e ambientali. Le misure di contrasto sembrano incompatibili con l’economia della regione. La Cina coglie l’occasione per insinuarsi in Sud America.
di Federico Larsen
LA CURVA DI KAHALE, LUOGO GEOPOLITICO CRUCIALE DEL MEDIO ORIENTE
Hezbollah si scontra con le barriere naturali del Monte Libano dove vivono milizie cristiane a loro ostili. Il passaggio su un terreno spesso teatro di importanti combattimenti e da secoli frontiera politica, sociale, economica e confessionale è obbligatorio.
di Lorenzo Trombetta
‘LA PACE NON È NELLA MANI DELLA SIRIA, MA IN QUELLE DI RUSSIA, AMERICA, IRAN E TURCHIA’
Conversazione con Hanna Jallouf, vescovo francescano nominato vicario apostolico di Aleppo nel luglio 2023 da papa Francesco.
a cura di Luca Steinmann
SU «STATI UNITI VS. TRUMP» SI DECIDE IL DESTINO DELL’AMERICA
Lo Stato si costituisce come parte in causa per proteggersi da un attacco a ciò che ritiene più prezioso: la certezza istituzionale. Per l’ex presidente è un complotto. Per il governo federale è autopreservazione. Perché l’operazione rischia di essere controproducente.
di Federico Petroni
ALLE ORIGINI DEL GOLPE IN NIGER, OLTRE LA PROPAGANDA
Il difficile rapporto tra il politico Bazoum e i militari ha gettato le basi per il colpo di Stato contro il presidente, ultima delle tante fibrillazioni che sta vivendo il Sahel in questa fase. La paura di un effetto contagio, le contraddizioni della Francia e i dubbi sulle potenzialità della Russia.
di Luciano Pollichieni
COME LA TUNISIA È ARRIVATA A UN PASSO DAL DISASTRO E CHI PUÒ SALVARLA
Le preoccupazioni per l’eventuale collasso di Tunisi sono strettamente collegate al suo ruolo nel Mediterraneo. L’Occidente è in prima fila, mentre dietro si delineano gli interessi di spettatori (al momento) non paganti.
di Matteo Garavoglia
KABUL A DUE ANNI DAL RITORNO DEI TALIBAN
L’Afghanistan torna a essere un porto sicuro per i terroristi islamici. Ma ciò non sembra minare i rapporti con molti degli attori globali e regionali. Da Washington a Pechino, tutti gli danno una possibilità – nonostante le solite ingerenze di Islamabad.
di Francesca Marino
LA RIMOZIONE DI QIN DANNEGGIA XI MA NON CAMBIA I PIANI DELLA CINA
La sparizione del ministro degli Esteri genera la prima crisi del terzo mandato del presidente, ma il subentro del capo della diplomazia del Partito comunista Wang Yi preserva i progetti geopolitici della Repubblica Popolare.
di Giorgio Cuscito
SOLO PER POCHI GIORNI