Sinistrainrete 202308-25-23

Tutti gli indici di Sinistra in rete dei giorni 23-24 e 25 agosto 2023 con i link agli articoli

Details Published: 25 August 2023 Created: 23 August 2023 Hits: 63

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jacobin

Gramsci e Benjamin, la lotta contro la catastrofe

Salvatore Cannavò intervista Dario Gentili

Un libro confronta le idee dei due pensatori eterodossi, entrambi critici del progresso come arma ideologica della conservazione. Due interpreti della controrivoluzione sempre aperti alla possibilità di un’alternativa

Benjamin Gramsci jacobin italia 1536x560.jpgPotrebbe essere uno dei lavori inediti a livello internazionale che mettono a confronto il pensiero di Walter Benjamin con quello di Antonio Gramsci. Un incontro mancato: Walter Benjamin e Antonio Gramsci (a cura di Dario Gentili, Elettra Stimilli e Gabriele Guerra, 268 pgg. 21 euro, Quodlibet) è un volume collettaneo che affronta sostanzialmente quattro filoni: «Filosofia della storia e materialismo storico»; «Rivoluzione, controrivoluzione, rivoluzione passiva»; «Modi capitalisti di produzione e produzione di soggettività»; «Traduzione e critica, avanguardia e cultura popolare». Il libro è poi completato da un’introduzione redatta dai curatori. Ne abbiamo discusso con Dario Gentili, che insegna Filosofia morale all’Università di Roma Tre e che all’opera di Benjamin ha dedicato diversi scritti.

* * * *

Qual è l’intuizione originaria di questo lavoro che voi stessi considerate «il primo che a livello internazionale cerca di mettere a confronto il pensiero di Gramsci e Benjamin»?

L’operazione è nata innanzitutto dalla discussione avvenuta nell’Associazione Italiana Walter Benjamin [i tre curatori fanno parte del Consiglio direttivo e Guerra ne è il presidente, N.d.R.], che da diversi anni propone letture attuali, anche in senso politico, del pensiero benjaminiano. Questo approccio a Benjamin ha finito per incontrare l’interesse che alcuni di noi nutrono anche per Gramsci. A colpire innanzitutto, dei due grandi pensatori, è l’elemento biografico: si tratta di due coetanei, il cui destino, tra il 1937 e il 1940, è piuttosto simile, entrambi vittime del nazi-fascismo, suicida in Spagna Benjamin mentre cerca di fuggire dai nazisti e ucciso in carcere Gramsci dal Fascismo.

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63 viewsDetails Published: 25 August 2023 Created: 21 August 2023 Hits: 61

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mutanteassoluto

Con il cuore legato a Edipo

di Nicola Licciardello

s l1600.jpgAttualmente non passa giorno senza un richiamo all’operaismo italiano – in primis per la scomparsa del suo inventore Mario Tronti e il novantesimo compleanno di Toni Negri – e così la ripubblicazione del libro della figlia Anna, Con un piede impigliato nella storia (Derive&Approdi, già Feltrinelli 2009) – al cui transfert allude il titolo di questo articolo.

Lo scrivo in qualche modo con un senso di liberazione da un tabù – il mio stesso rifiuto, a suo tempo, di credere nell’esito rivoluzionario delle lotte operaie 1968-69 – pur rimanendo a contatto di gomito coi compagni dell’Istituto di Scienze Politiche di Padova (1970-74). Collettivo che fu la mia prima ‘comunità’, in equilibrio per la presenza femminile di Mariarosa e Lisi. Il mio rapporto con Negri proveniva da Massimo Cacciari che me lo aveva presentato, così fui al primo dibattito di “Contropiano” (sul numero 1 il mio saggio Proletarizzazione e Utopia). Nell’Istituto, scrissi alcune voci dell’Enciclopedia Feltrinelli Fischer Stato e Politica (affidata a Negri), e intervenni al dibattito con ospiti quali Bruno Trentin, Gino Giugni o Giovanni Marongiu. Ma ben presto mi accorsi che l’Italia non era nella condizione “prerivoluzionaria” dichiarata dal Direttore. In seguito, ho visto come provvidenziale il mio (auto)licenziamento dall’Università nel ’74, sarei stato certo arrestato con tutti gli altri il famoso 7 Aprile ‘79. Da giornalista al “Mattino di Padova” poi, nel 2005 mi fu chiesto un contributo sul maȋtre à penser Negri, giudicato dal “Nouvel Observateur” fra i 25 maggiori pensatori mondiali assieme a Giorgio Agamben. Quella volta gli riconobbi la forza delle formule rivoluzionarie “dentro e contro” l’Impero, ma problematizzavo i suoi metodi, e ricordavo già con sollievo l’esser fuori dal quel baccanale dialettico, urlato e metallico, la cui forma sembrava imporre l’adesione.

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61 viewsDetails Published: 25 August 2023 Created: 22 August 2023 Hits: 63

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worldpolitics

Gli USA vogliono creare una NATO asiatica in funzione anticinese

di Giulio Chinappi

Il vertice di Camp David con Giappone e Corea del Sud mette in evidenza il chiaro intento degli USA di creare una NATO asiatica per fronteggiare la Cina e, in seconda battuta, la Corea del Nord e la Russia, nella regione

Il vertice con Corea del Sud e Giappone tenutosi a Camp David rappresenta un ulteriore passo nella strategia statunitense di creare un’alleanza militare sul modello della NATO nella regione Asia-Pacifico, prevalentemente in funzione anticinese, e in seconda battuta anti-nordcoreana. Del resto, se la NATO ha rappresentato, sin dalla sua fondazione, un modo per contenere l’Unione Sovietica (e poi la Russia) in Europa, Washington ora deve guardarsi da quello che considera come l’altro grande competitor a livello globale, principale ostacolo alla realizzazione del progetto egemonico della massima potenza imperialista.

Al vertice hanno preso parte il presidente statunitense Joe Biden, il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol e il primo ministro giapponese Fumio Kishida, che hanno annunciato l’intenzione di ripetere questo appuntamento con cadenza annuale.

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63 viewsDetails Published: 25 August 2023 Created: 23 August 2023 Hits: 102

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domenico de simone

I Brics e la rivoluzione finanziaria

di Domenico De Simone

La rivolta del mondo contro il dominio occidentale sta compiendo un passo decisivo proprio in questi giorni. Si tratta di oltre l’80% della popolazione del mondo, di circa il 50% del PIL del mondo, e di oltre il 73% del PPPA, ovvero del PIL Per Potere di Acquisto, che poi è il dato che conta davvero. [Un veloce esempio per chi non ricordasse la differenza tra PIL e PPPA: un operaio in Svizzera prende 3.000 franchi al mese, mentre in Italia ne guadagna 1.000 (semplifico per facilitare la comprensione dei conti). Si dirà, accidenti, gli operai in Svizzera sono ricchi tre volte quelli italiani! Il problema è che poi un caffè a Lugano costa 3 franchi e a Roma ne costa 1. E una simile proporzione esiste, ovviamente, per un largo paniere di beni necessari per vivere. In altri termini, per campare decentemente in Svizzera 3.000 franchi sono a mala pena sufficienti, così come lo sono mille franchi in Italia e 500 franchi in Bulgaria, dove la vita costa più o meno la metà di qui, oppure in Cina, dove con 500 euro al mese vivi dignitosamente. Ci sono quindi metodi di misurazione del Prodotto Interno di un paese che depurano i dati dalle distorsioni monetarie e lo ancorano all’importo effettivo necessario per vivere.

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102 viewsDetails Published: 25 August 2023 Created: 21 August 2023 Hits: 100

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ilchimicoscettico

I Nobel, lo squalo, i traffici con FDA e alla fine pagano i soliti

di Il Chimico Scettico

C’erano una volta Kenneth Murray (Università di Edimburgo), Philip Allen Sharp (MIT), Walter Gilbert (Harvard), Heinz Schaller (Heidelberg) and Charles Weissman (Zurigo). Erano tutti biologi. Gilbert e Sharp ebbero il Nobel per Chimica 1980 per il lavoro sul sequenziamento del DNA. Lunga storia quella dei Nobel per Chimica assegnati ai biologi. Tra gli effetti collaterali della coabitazione di chimici e biologi in un solo Nobel, provocata dal fatto che non esiste Nobel per la biologia, c’è forse una diffusa convinzione che le due categorie siano fondamentalmente intercambiabili, cosa del tutto assurda. Sharp ricevette il Nobel per la Medicina nel 1993, per la scoperta dei geni a struttura discontinua. Questo gruppo di biologi fondò Biogen, che sviluppò Interferon alfa-2b, universalmente noto come “l’interferone”, approvato per la prima volta da FDA nel 1996, commercializzato da Schering-Plough (poi sono arrivate la versione pegilata e i biosimilari, ma questo è un altro discorso).

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101 viewsDetails Published: 25 August 2023 Created: 22 August 2023 Hits: 119

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marx xxi

Lo “stallo” sul campo fa comodo a Putin e infetta l’occidente

di Fabio Mini

Le giornate d’agosto, infuocate o alluvionate, non favoriscono gli sforzi di analisi geopolitica che la gravità degli eventi che accadono nei luoghi più disparati del mondo meriterebbe. Gli Stati Uniti e il Canada stanno bruciando materialmente e metaforicamente. Il Sudamerica vive con passione latina le campagne elettorali e i colpi di stato. L’africa si appresta ad una guerra subsahariana che in realtà è la ripresa delle guerre anticoloniali laddove il neo colonialismo si spaccia per guerra al terrorismo islamico. L’asia si manifesta impreparata ad affrontare la prossima guerra mondiale tra Stati Uniti e Cina e intanto assiste con crescente preoccupazione alla guerra tra Stati Uniti e Russia, tra Nato e Russia, tra Stati Uniti ed Europa, tra Nato ed Europa. I disastri naturali più o meno determinati e alimentati dalle nostre “civiltà” coprono solo parzialmente i disastri della guerra che sempre più appaiono come disastri naturali, normali, inevitabili. Eppure si ha la sensazione che i disastri naturali siano considerati una specie di sollievo dalla opprimente cortina degli eventi bellici. L’ucraina fa di tutto per tenere viva l’attenzione e la tensione dell’occidente sulla guerra.

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119 viewsDetails Published: 24 August 2023 Created: 20 August 2023 Hits: 662

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lanatra di vaucan

Ecologisti o iperconnessi?

di Anselm Jappe

IMG 20230820 1925421.jpgPubblichiamo questo stimolante contributo di Anselm Jappe, una riflessione su Internet, sulla iper-invasiva tecnologia cellulare e sul loro utilizzo da parte dei movimenti e comunque di coloro che vorrebbero opporsi al sistema. La digitalizzazione del mondo apre nuovi orizzonti e nuove possibilità, come recita anche il mantra neoliberale, oppure al contrario rappresenta solo l’ennesima stretta alle nostre catene, la tracciabilità permanente e il controllo ossessivo sulle nostre azioni e finanche sui nostri pensieri – senza considerare gli innumerevoli danni per l’ambiente? Questioni che non sono di lana caprina, e che meriterebbero un dibattito più approfondito rispetto a quello esistente. La provocazione di Jappe ci aiuta a fare qualche passo in questa direzione.

Ps: originariamente questo articolo è stato scritto in francese (titolo originale: Ecologistes ou hyperconnectés?). Inizialmente proposto al sito Reporterre, che lo ha rifiutato con pretesti formali, uscirà a breve sulla rivista La Decroissance. La versione italiana, che qui presentiamo, è stata leggermente ritoccata d’accordo con l’autore.

* * * *

Ecologisti o iperconnessi?

Nei raduni ecologisti piccoli e grandi del mondo intero si può spesso assistere a questo strano rituale: quando si tratta di parlare di questioni organizzative, dove si possono anche trattare temi che richiedono discrezione, si è invitati a lasciare il proprio cellulare su un tavolo, a qualche metro di distanza dalla riunione. Dopodiché, i militanti si avvicinano gli uni agli altri il più possibile per scambiarsi informazioni quasi sottovoce. Si sa che gli smartphone possono funzionare in due direzioni e, all’insaputa dei loro proprietari, trasmettere informazioni verso orecchie indiscrete.

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662 viewsDetails Published: 24 August 2023 Created: 21 August 2023 Hits: 432

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analisidifesa

Controffensiva ucraina: il pessimismo di Washington apre la strada al negoziato?

di Gianandrea Gaiani

5985421318415301348 121 002.jpgIl dibattito sull’insuccesso (almeno per il momento) della controffensiva ucraina si fa sempre più acceso negli Stati Uniti, come Analisi Difesa ha evidenziato anche recentemente. Del resto, dopo due mesi e mezzo di sanguinose e inconcludenti offensive l’Ucraina sembra essere a corto di opzioni nel tentativo di riconquistare i territori controllati dalla Russia.

Anzi, nel settore di Kupyansk e nella regione di Kharkiv sono i russi che da settimane macinano successi conquistando 33 centri abitati e circondando Sinkovka, roccaforte ucraina in cui la guarnigione di Kiev sarebbe ormai circondata. Non mancano i toni enfatici per l’avvicinarsi delle truppe di Mosca ai sobborghi di Kupyansk, specie sui canali Telegram militari russi che ricordando le violenze sui civili filo-russi compiute dagli uomini del Reggimento Azov nel settembre 2022, quando le forze di Mosca si ritirarono dalla città e dall’intera regione di Kharkiv in seguito all’offensiva ucraina.

Che la situazione sul campo di battaglia non sia delle migliori per gli ucraini lo dimostrano anche l’enfasi attribuita da Kiev alle rinnovate incursioni di droni in territorio russo e le rivendicazioni dettagliate da parte dei servizi d’intelligence ucraini degli attacchi più eclatanti condotti contro infrastrutture strategiche russe, come quello contro il Ponte di Crimea dell’ottobre 2022 (rivendicato nei giorni scorsi con diversi dettagli dal direttore dei servizi ucraini SBU, Vasyl Malyuk) o contro le navi e le basi navali russe nel Mar Nero.

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432 viewsDetails Published: 24 August 2023 Created: 21 August 2023 Hits: 392

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pierluigifaganfacebook

Il gioco dei regolamenti di gioco

Intro al summit BRICS

di Pierluigi Fagan

Con “gioco” (qui nella forma di gruppo) s’intende l’insieme delle azioni compiute entro un quadro di regole per un determinato fine. Il fine è -in genere- vincere al gioco, ma nel gioco geopolitico del mondo, questo fine è posto sempre sull’orizzonte che si muove quanto più i giocatori avanzano nel suo perseguimento ovvero lungo la storia. Si tratta quindi di osservare prevalenze relative o -più in generale come spettatori terzi- dinamiche di fasi di gioco. A sua volta, il gioco può esser oggetto di un gioco ovvero quando i giocatori debbono concordare le regole comuni prima di iniziare a giocarlo o debbono o vogliono cambiarle mentre si sta giocando. È questo ultimo il caso in oggetto.

Domani inizia la tre giorni del summit BRICS in Sud Africa, Brasile, Russia, India, Cina, Sud Africa. Ci sarebbero circa 40 paesi, 20 espliciti più o meno altrettanti a seguire che ambiscono ad entrare nel gruppo. Il gruppo BRICS ristretto e fondatore pesa 3,2 mld di persone, il 26,6% del Pil nominale ed il 32,5% del Pil PPP.

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392 viewsDetails Published: 24 August 2023 Created: 21 August 2023 Hits: 291

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lantidiplomatico

La rivolta anticolonialista in Niger, segno del mutamento degli equilibri mondiali

di Vincenzo Brandi

Il 17 agosto sotto l’Ambasciata della Nigeria di Roma è stato organizzato un presidio – con la partecipazione anche di cittadini di vari paesi africani – per chiedere che i paesi facenti parte dell’ECOWAS, cioè dell’organizzazione degli stati dell’Africa Occidentale (CEDEAO in francese), rinuncino all’uso della forza contro il Niger. Gli stati facenti parte dell’organizzazione (attualmente guidata dalla Nigeria) sono tradizionalmente succubi delle politiche neocolonialiste della Francia, degli Stati Uniti e di altri paesi europei che tendono a mantenere il loro controllo economico e politico verso i paesi africani pure dopo che formalmente hanno ottenuto l’indipendenza. La rivolta anticolonialista nel Niger (ex-colonia francese), anche se formalmente attuata con un colpo di stato da parte di un gruppo di militari progressisti, ha ricevuto in realtà l’appoggio entusiastico di gran parte della popolazione che ha assediato l’Ambasciata Francese con slogan anticolonialisti.

L’intervento armato minacciato dai membri dell’ECOWAS con l’appoggio dei vecchi colonialisti ancora presenti in quei paesi con presidi militari (francesi, statunitensi e persino italiani) non si presenta – però – facile.

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291 viewsDetails Published: 24 August 2023 Created: 21 August 2023 Hits: 313

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officinaprimomaggio

Commiato da Mario Tronti

di Ferruccio Gambino

Un momento decisivo nella maturazione politica di Tronti è forse da situare tra la sua rottura con i Quaderni rossi verso la fine del 1963 e il suo contributo al primo numero del gruppo di classe operaia (1964). Dopo una rigorosa formazione filosofica e politica e dopo l’adesione al Pci e la partecipazione ai Quaderni rossi, nell’editoriale del primo numero di classe operaia Tronti chiama a raccolta quanti intendono impostare una sfida di lunga lena a un capitale che ha scopato sotto il tappeto gli orrori della Seconda guerra mondiale e che incede sicuro nel suo sviluppo, tentando non soltanto di spingere il socialismo reale al declino ma anche di ridurre la sinistra occidentale a semplice fattore di stimolo dello sviluppo. Il primo editoriale di classe operaiaLenin in Inghilterra punta all’offensiva e sfida le certezze del capitale del Secondo dopoguerra quale sistema vincente.

Per chi leggeva allora l’inizio del secondo paragrafo di quell’editoriale, c’era un mondo da ripensare:

«Abbiamo visto anche noi prima lo sviluppo capitalistico, poi le lotte operaie. È un errore. Occorre rovesciare il problema, cambiare il segno, ripartire dal principio: e il principio è la lotta operaia».

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313 viewsDetails Published: 24 August 2023 Created: 21 August 2023 Hits: 381

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lantidiplomatico

Caso Vannacci: una “faida” tutta interna all’imperialismo

di Leonardo Sinigaglia

È notizia di poche ore fa che Forza Nuova avrebbe offerto la candidatura alle elezioni suppletive di Monza per il Senato al generale Roberto Vannacci, divenuto a seguito della polemica attorno al suo libro “Il mondo al contrario” idolo di certa galassia dissidente. Il movimento neo-fascista ha chiesto “un gesto di coraggio” a chi è stato presentato come un “patriota”, ricevendo però un rifiuto da parte di Vannacci, che si è detto non interessato all’agone politico.

Ma accanto ai forzanovisti vi sono moltissimi italiani che hanno visto nelle frasi del generale una positiva presa di posizione contro le ipocrisie e le strumentalizzazioni di narrazioni forzate, invise a una buona parte della popolazione ma, ciononostante, imposte quotidianamente a reti unificate pressoché senza contradditorio. Per quanto Vannacci mostri nelle sue dichiarazioni una totale incomprensione dei fenomeni, analizzati solo superficialmente, spesso per mezzo di luoghi comuni se non tramite vere e proprie farneticazioni, è sicuramente legittimo ritenere inopportuni i continui tentativi di normalizzazione della “fluidità” sessuale e di messa in discussione della famiglia eterosessuale come base delle società umane.

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381 viewsDetails Published: 23 August 2023 Created: 20 August 2023 Hits: 624

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lacausadellecose

Il povero cristo è sbottato d’odio

di Michele Castaldo

castaldo foto.jpgIl famoso adagio dice che se il dito indica la luna il fesso guarda il dito. Mai fu più appropriato quel detto alle circostanze attuali, ovvero allo sbottamento di un generale dell’esercito ex Folgore che non le manda a dire, ma che prende carta e penna e diviene un fiume in piena contro quello che non gli garba. Il personaggio ne ha per tutti: per gli omosessuali, per le lesbiche, per i matrimoni gay, per la fecondazione assistita, per gli abortisti, per la doppia genitorialità, per gli immigrati, per gli ambientalisti, per i ladri d’appartamenti, per gli zingari che rubano sugli autobus, per gli occupanti “abusivi” di case e così via. Ha dimenticato i comunisti, forse perché li ritiene ormai estinti, bontà sua.

Ovviamente è stato subito rimosso e ritenuto una variabile “impazzita” all’interno di una istituzione “sacra” come l’esercito, nel tentativo di salvare la faccia della Repubblica democratica fondata sul lavoro. A differenza dei tanti – volutamente – sempliciotti che sposano l’idea che un personaggio come Roberto Vannacci non possa in alcun modo rappresentare una parte considerevole del popolo italiano, chi scrive è meno ingenuo e – per così dire – più smaliziato e cerca di capire cosa muove dal sottofondo sociale che erutta dalla bocca del generale. Per un ragionamento molto semplice: o c’è una forza sotterranea che spinge verso l’alto in cerca di un cratere oppure il vulcano è spento. Come dire: è l’abc della fisica. Insomma «il troppo odio» che questo signore esprime non può essere il frutto di una sola persona e non a caso i fogliacci di destra lo cavalcano ben consapevoli che esprime un sottofondo reale presente nella società dopo 500 anni di dominio coloniale e imperialista.

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624 viewsDetails Published: 23 August 2023 Created: 19 August 2023 Hits: 388

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minimamoralia

Le distrazioni di Nanni Moretti

di Marco Montanaro

19 agosto 640x420Oggi Nanni Moretti compie 70 anni. A maggio scorso Aprile ne ha compiuti 25. Dalla sua uscita nel 1998 l’avrò rivisto una cinquantina di volte. Qualche giorno fa è stata la terza o quarta su Disney+, cosa che mi fa un effetto ancora un po’ strano (guardare un film di Nanni Moretti su Disney+).

“Nel 1994, un noto regista inizia a raccogliere spunti sulla scena politica italiana: dalla vittoria di Berlusconi e la sua caduta, alla vittoria politica della sinistra. Intanto nasce suo figlio, e continua a raccogliere spunti, ma un giorno decide di fare un giro in Vespa e gettare via tutto.”

Sono le poche righe con cui Aprile viene presentato sulla piattaforma. Una descrizione piuttosto normalizzante per un film che ha molto di straordinario, tanto più se ne consideriamo la breve durata (un’ora e diciotto minuti). Per Disney+, inoltre, Aprile è di genere “drammatico/commedia”, categorie che mi sembrano invece azzeccate, molto più di “documentario” (cosa che Aprile fa solo finta di essere).

Tuttavia, la cosa più strana è stata guardare Aprile dopo la morte di Silvio Berlusconi. Il film si apre proprio con la vittoria del Cavaliere alle elezioni del 1994, con la celebre scena del TG4 di Emilio Fede e della canna. È una di quelle sequenze che hanno contribuito a una sorta di memificazione ante litteram di Nanni Moretti nel corso degli anni. Ad ogni modo, con la scomparsa di Berlusconi è venuta meno una delle ossessioni principali dell’immaginario morettiano. Il che inizia a farci percepire Aprile anche come documento storico, oltre che come puro oggetto filmico.

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388 viewsDetails Published: 23 August 2023 Created: 21 August 2023 Hits: 592

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ilpungolorosso

L’Amerika reale, non quella immaginaria di certi apologeti (o ciarlatani)

di Pungolo Rosso

Se si dà tempo al tempo, la realtà finisce in ogni caso per prevalere sulle narrazioni. Anche quando, come succede con gli Stati Uniti, le rappresentazioni falsificanti dello stato effettivo delle cose sociali possono godere di una oliata macchina mondiale di mistificazione. Ed è particolarmente significativo quando a dover fare i conti con la realtà, a doverla “confessare” per quella che è, sono proprio coloro che della pratica della mistificazione hanno fatto una professione.

Sicché abbiamo letto con vero gusto l’editoriale di ieri, 20 agosto, del direttore de la Repubblica, M. Molinari, uno dei più fanatici leccapiedi degli Stati Uniti in servizio permanente effettivo in Italia e, forse, nel mondo. Vale la pena trascriverne diversi passaggi, che tra l’altro ridicolizzano l’immagine di un’America invincibile padrona del mondo, corrente tra i “rosso”-bruni (o almeno tra i più fessi tra loro, i neofiti).

“Dallo sciopero degli attori di Hollywood alle proteste dei dipendenti degli aeroporti, della catena di Starbucks, dei guidatori dei camioncini dell’Ups e del personale degli hotel nella California del Sud, l’intera nazione è il palcoscenico di un’estate di proteste sul fronte del lavoro che è impossibile ignorare.

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592 viewsDetails Published: 23 August 2023 Created: 21 August 2023 Hits: 302

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altrenotizie

La trimurti del Pacifico

di Fabrizio Casari

Con grande sfoggio di foto e narrazioni a favor di propaganda, è stato siglato a Camp David, tra Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud, quello che viene definito un accordo di “cooperazione trilaterale”. I media atlantisti lo definiscono “un duro monito alla Cina”, dimenticandosi però che essa non ha una politica aggressiva. C’è poi chi – come Pechino – la definisce una mini-Nato, e questo sembra più calzante, dato che i presupposti di partenza e le convenienze strategiche sono in linea con quanto visto nella fondazione della NATO nel 1949. Il copione non muta: così come la nascita della Nato fu un intento aggressivo verso l’allora Unione Sovietica, oggi la nuova alleanza del Pacifico riproduce lo stesso atteggiamento verso la Cina.

«I tentativi di formare gruppi e cricche esclusive e di portare il confronto tra blocchi nell’Asia-Pacifico sono impopolari e susciteranno sicuramente vigilanza e opposizione nei Paesi della regione», ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Wang Wenbin.

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poliscritture

Il nodo storico degli anni Settanta

Su Il secolo breve di Toni Negri di Roberto Ciccarelli

di Ennio Abate

Stralcio dall’intervista:

L’arresto avvenuto il 7 aprile 1979, primo momento della repressione del movimento dell’autonomia operaia, è stato uno spartiacque. Per ragioni diverse, a mio avviso, lo è stato anche per la storia del «manifesto» grazie a una vibrante campagna garantista durata anni, un caso giornalistico unico condotto con i militanti dei movimenti, un gruppo di coraggiosi intellettuali, il partito radicale. Otto anni dopo, il 9 giugno 1987, quando fu demolito il castello di accuse cangianti, e infondate, Rossana Rossanda scrisse che fu una «tardiva, parziale riparazione di molto irreparabile». Cosa significa oggi per te tutto questo?

È stato innanzitutto il segno di un’amicizia mai smentita. Rossana per noi è stata una persona di una generosità incredibile. Anche se, a un certo punto, si è fermata anche lei: non riusciva a imputare al Pci quello che il Pci era diventato.

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434 viewsDetails Published: 23 August 2023 Created: 20 August 2023 Hits: 344

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giubberosse

Mamma li rubli! (ma nessuno parla della valuta dei BRICS)

di Alberto Spernich*

Mentre sui mainstream si parla di crisi cinese e deprezzamento del rublo, pochissimo risalto viene dato all’imminente summit dei paesi BRICS in Sudafrica, durante il quale potrebbe essere annunciata una nuova valuta comune sostenuta dall’oro. Una decisione che, piaccia o meno a noi occidentali, sarebbe destinata a spostare miliardi da fondi di investimento e di pensione.

* * * *

Da qualche mese la banca centrale russa ha stabilito un cambio fisso oro-rublo pari a 5000 rubli per grammo.[1]

Se vi prendete la briga di fare qualche moltiplicazione, oggi vedrete che il cambio “crollato” dà un prezzo non troppo distante dalla quotazione dell’oro odierna (se non sbaglio, ma di poco, dai 53 cca del cambio ai 56 cca del fixing dell’oro).

Che cosa ci dice questo?

Pare che RT il 7 luglio abbia confermato il varo della valuta BRICS, che dovrebbe essere presentata il prossimo 26 agosto. Sul fatto che la stampa nostrana non ne abbia parlato stendiamo un pietoso velo, dato che non è il tema del post.

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