Sinistrainrete 202309-02-01

Tutti gli indici di Sinistra in rete dei giorni 1 e 2 settembre 2023 con i link agli articoli

Details Published: 02 September 2023 Created: 02 September 2023 Hits: 54

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sinistra

Brics+ o bric-à-brac?

di Piero Pagliani

Copertina Educazione finanziaria.jpgIl recente vertice BRICS tenutosi in Sud Africa a Johannesburg è stato valutato in modi molto differenti. Non si è trattato solo di una contrapposizione di vedute tra “antimperialisti” e “filoimperialisti”, ma in entrambi i due schieramenti, se così si possono definire, si sono espresse voci discordi tra loro [0].

Non sono in grado di aggiungere molto di nuovo nel merito, anche perché ciò che è emerso dal vertice in modo ufficiale o ufficioso è sicuramente molto meno di quanto è stato fatto e detto in ambiti riservati. Cose di cui vedremo solo più in là gli effetti.

Posso solo suggerire di cercare di traguardare questo vertice e i suoi risultati, per lo meno quelli che appaiono alla luce del sole, sotto un’angolatura che è poco considerata benché si suggerisca in modo evidente: il vertice di Johannesburg non poteva che riflettere i travagli dell’epoca corrente che è quella che vede il dispiegarsi del caos sistemico che ha sostituito l’ordine della Guerra Fredda e dell’egemonia incontrastata degli Stati Uniti che si è imposta per alcuni decenni alla fine del confronto tra Stati Uniti e Unione Sovietica, un’egemonia che si è dispiegata con la triade neoliberismo-globalizzazione-finanziarizzazione. Una triade che ha contraddistinto il modo in cui il sistema capitalistico occidentale ha cercato di contrastare la crisi sistemica generata dai venti (o per alcuni, trenta) “anni d’oro” di accumulazione capitalistica seguiti alla fine della Seconda Guerra Mondiale, cioè all’evento che pose termine alla crisi sistemica precedente.

Andrò per sommi capi, non necessariamente consequenziali.

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54 viewsDetails Published: 02 September 2023 Created: 28 August 2023 Hits: 68

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lantidiplomatico

Tutti gli “indizi” che gli Usa cercano un sostituto di Zelensky

di Fabrizio Poggi

720x410c50niyghq.jpgSecondo il libanese “Al-Binaa”, altri segnali sarebbero giunti a confermare quanto si ripete da tempo: gli USA sarebbero alla ricerca della strada per disfarsi di Vladimir Zelenskij. La diversa retorica dei media occidentali, osserva Al-Binaa, testimonierebbe che USA e NATO cominciano ad ammettere il mutato equilibrio di forze nel mondo. Indicativi, sarebbero i colloqui dello scorso 21 agosto del presidente degli Stati maggiori riuniti USA Mark Milley in Vaticano, ricevuto dal papa. Il forse troppo ottimista (e certamente molto fantasioso) redattore del quotidiano di Beirut ipotizza che Milley avrebbe ammesso il fallimento della controffensiva ucraina e avrebbe addirittura chiesto consiglio a Bergoglio su una possibile “uscita dignitosa” americana dall’Ucraina. I due avrebbero discusso, appunto, del modo «di disfarsi dell’attuale presidente ucraino» e nientepopodimeno che di un fantascientifico «accordo, secondo cui gli USA smantellerebbero i propri sistemi antimissilistici in Polonia, Romania e Turchia».

Come si dice dalle nostre parti, “tutto pol’esse”; anche se è quantomeno spassoso pensare a uno yankee in ginocchio a “chiedere consiglio” a chicchessia ed è difficilissimo non solo credere, ma anche solo immaginarsi gli USA intenti a ritirare proprie armi, almeno che non sia per riposizionarle in altre lochescion ritenute al momento più favorevoli.

In ogni caso, la scorsa settimana, anche la presidente ungherese Katalin Novak ha fatto visita al papa, dopo di che ha dichiarato che «presto arriverà il momento per la soluzione del conflitto in Ucraina». Pronunciato dalla “beniamina” di Viktor Orban, il presagio dovrebbe mettere sul chi va là almeno Vladimir Zelenskij, tanto più che Novak, più o meno negli stessi giorni, nel corso della terza conferenza internazionale della cosiddetta “Piattaforma di Crimea”, ha detto chiaro e tondo al capo della junta nazigolpista che, a guerra finita, la Transcarpazia costituirà una preziosa risorsa per gli ungheresi e per Budapest.

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68 viewsDetails Published: 02 September 2023 Created: 29 August 2023 Hits: 57

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lafionda

Vademecum alla riforma scolastica del PNRR

di Marco Bonsanto

§1. Tra pochi giorni prenderà avvio un nuovo anno scolastico. Ma la situazione che insegnanti, studenti e famiglie si ritroveranno a vivere sarà molto diversa da quella degli anni precedenti.

Nel silenzio pressoché totale di istituzioni, sindacati e organi di informazione sta infatti per entrare in vigore l’ennesima, distruttiva riforma della Scuola italiana, peggiore persino della “Buona Scuola” di Renzi.

Pianificata dal governo Draghi su mandato europeo e implementata in perfetta continuità dal Governo Meloni, fa parte a tutti gli effetti del PNRR, il piano straordinario di investimento dell’UE finalizzato a ridare fiato agli Stati membri provati dalla Pandemia. In realtà, il PNRR è un colossale piano di indebitamento delle nazioni europee, obbligate a trasformare le loro istituzioni, economie e società in direzione delle politiche sanitarie, alimentari, energetiche, digitali e, non ultime, anche belliche, decise dalle lobby d’Oltreoceano che detengono i brevetti delle relative tecnologie.

Mai come in questo frangente storico è risultato più palese l’asservimento delle élite nazionali ed europee agli interessi geopolitici statunitensi e all’avidità delle corporation che ormai ne detengono il controllo. Prima la Pandemia, ora la guerra contro la Russia, testimoniano senza mezzi termini l’assenza completa d’iniziativa e d’indipendenza dell’UE dagli interessi americani; ne svelano la funzione di “caporalato” nei confronti dei singoli Stati membri ridotti ormai a semplici colonie.

Ed è in questo contesto “neo-coloniale” che vanno lette le pesanti trasformazioni cui dà seguito il PNRR.

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57 viewsDetails Published: 02 September 2023 Created: 31 August 2023 Hits: 76

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comidad

La grande Germania è una fake news fabbricata in Italia

di comidad

Per lasciare qualche traccia della sua esistenza ai posteri, il povero Cancelliere Olaf Scholz si è inventato la proposta di rimandare agli anni prossimi l’obbiettivo di portare le spese militari al 2% del PIL. La nostra Elly Schlein ha dichiarato di volersi allineare a questa audace proposta; per aggiungere ridicolo al ridicolo, non potevano mancare le accuse e le recriminazioni contro la Schlein, che si sarebbe accodata al populismo 5 Stelle, rinunciando ad un mitologico “riformismo” (?), e persino tradendo l’Ucraina. Ovviamente si tratta del solito talk show, dato che l’espressione “2% del PIL” indica una mera convenzione contabile che non serve a quantificare la spesa reale in armamenti, che deve essere dettagliata in acquisti effettivi e nella partecipazione di aziende nazionali a nuovi progetti d’arma. Per rimanere ai fatti, si deve riscontrare che nello scorso anno il governo tedesco ha obbedito a tutte le pressioni per l’invio di armi all’Ucraina, ed in più ha stanziato cento miliardi per ricostituire le proprie scorte di armamenti.

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76 viewsDetails Published: 02 September 2023 Created: 30 August 2023 Hits: 102

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arruotalibera

Usa: debito, interessi e titoli pubblici

di Mario Lettieri* e Paolo Raimondi**

Quando all’inizio di agosto l’agenzia di rating Fitch ha declassato gli Usa da AAA a AA+ il governo americano ha subito risposto duramente. Janet Yellen ha dichiarato il suo totale disaccordo e definito “arbitraria” la decisione. Nel 2011 Obama reagì ancora più violentemente quando Standard & Poor’s fece lo stesso declassamento. Lo ricordino i governi europei quando le agenzie americane pontificheranno sull’andamento delle loro economie.

La ragione data da Fitch è troppo generica e non va al nocciolo del problema. Essa afferma che negli ultimi 20 anni c’è stato un continuo deterioramento negli standard di governance dell’economia anche rispetto alle questioni fiscali e debitorie”. In verità, sarebbe stato opportuno entrare nel merito. Il debito pubblico americano totale (federale e regionale) è oggi di oltre 32.000 miliardi di dollari, era di circa10.000 miliardi quando esplose la grande crisi finanziaria del 2008. Si stima che entro la fine del decennio raggiungerà i 50.000 miliardi.

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102 viewsDetails Published: 02 September 2023 Created: 30 August 2023 Hits: 105

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lantidiplomatico

Il modello che si nasconde dietro il “Greenwashing urbano”

di Gilberto Trombetta

Dietro il greenwashing urbano (ZTL e città in 15 minuti) si nasconde una feroce lotta di classe contro la classe media e i ceti più poveri della popolazione che fa crescere il fenomeno della gentrificazione e della ghettizzazione delle città.

Senza contare che questi provvedimenti rappresentano una palese violazione del diritto alla libera circolazione nel territorio della Repubblica previsto dall’art. 16 della Costituzione.

Ovviamente il problema, tanto per cambiare, nasce a Bruxelles, cioè nasce dalla nostra adesione all’Unione Europea.

In questo caso perché siamo sotto procedura di infrazione per violazione delle direttive comunitarie (96/62/CE, 1999/30/CE, e 2008/50) sulla salubrità dell’aria, specificatamente per le emissioni di biossido di azoto.

Il problema, come sempre quando si parla d’Italia, è che alle storture e ai problemi derivanti dal vincolo esterno (cessione di sovranità a UE ed Eurozona) si aggiunge l’ancora più grave problema del vincolo interno.

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105 viewsDetails Published: 01 September 2023 Created: 29 August 2023 Hits: 603

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kelebek3

God bless America

di Miguel Martinez

vanitas bruijn.jpgI

Dolce è il sonno del lavoratore, abbia egli poco o molto da mangiare; ma la sazietà del ricco non lo lascia dormire.

Libro dell’Ecclesiaste

Forse vi è arrivata voce della diffusione senza precedenti, della canzone Rich Men North of Richmond, lanciata senza alcun apparato o scopo commerciale da un giovane che canta sotto il nome di Oliver Anthony: del sud degli Stati Uniti, Oliver Anthony ha i problemi di una nazione intera – obeso, sottoccupato, con problemi di salute mentale forse legati anche a un incidente quando si fece male alla testa in un incidente in fabbrica.

Ho detto diffusione, e non successo.

Oliver Anthony vive in un camper, con moglie e due figli senza corrente elettrica: off the grid.

Dalla parte sua, solo un cane bianco e uno nero e Dio, cui ha promesso di non bere più, se fosse riuscito a comunicare il suo messaggio.

Ne nasce una canzone profondamente rivoluzionaria, come può essere tutto ciò che nasce da dentro, e non per gentile concessione dall’alto.

Chi ama profondamente l’America, odia l’impero americano.

Certo, noto nella canzone una battuta contro quelli che campano di sussidi, che non sorprende in chi li deve comunque mantenere con lavori tremendi, ma va visto nel contesto.

Ho venduto la mia anima lavorando tutto il giorno / facendo gli straordinari per quattro soldi / per potermene stare seduto qui e sprecare la mia vita / trascinarmi a casa e annegare i miei guai.

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603 viewsDetails Published: 01 September 2023 Created: 28 August 2023 Hits: 467

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ilpungolorosso

Ancora Tronti? Ma 100 volte Panzieri (con i suoi limiti)!

di effesse

Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa nota polemica sulle commemorazioni di Tronti, che contiene diversi spunti interessanti per un bilancio critico dell’operaismo italiano. (Red.)

basta.pngCi ha lasciato Mario Tronti. È stato un onore lavorare insieme in Parlamento e potermi confrontare con lui anche negli ultimi anni, imparando sempre qualcosa. Una mente raffinata, una vita coerente coi suoi ideali, un difensore della buona politica, avversario di ogni populismo. Un amico affettuoso, una persona fuori dall’ordinario. Ciao Mario, ci mancherai. Mi mancherai.” – Maria Elena Boschi

Il 7 Agosto si è spento a 92 anni l’ex senatore (del Partito Democratico) Mario Tronti omaggiato nel comunicato Ansa come “uno dei principali fondatori ed esponenti del marxismo operaista teorico degli anni sessanta”1. Sull’onda della conferma di questa notizia, si sono susseguiti commiati e celebrazioni del noto filosofo romano da tutti i principali esponenti, politici, sindacali e sociali riconducibili all’area di centro-sinistra (leggasi, in proposito, il commosso ricordo di Maria Elena Boschi riportato all’inizio). Come avviene in questi casi, anche ciò che rimane della “sinistra radicale” – istituzionale o movimentista che sia – non si è fatta scappare l’occasione per strappare qualche trafiletto giornalistico cercando di opporre una visione alternativa del defunto in questione presentato come uno dei più importanti intellettuali “innovativi” ed “eretici” del ‘9002. In questo marasma di dichiarazioni, tipico di chi da decenni ha ormai abbandonato qualsivoglia rapporto con la lotta di classe – e le sue asprezze – per l’estensione di commenti sui social network, proveremo a ricostruire, sia pur sommariamente, la parabola teorica e politica (perché per i marxisti questi due aspetti non possono essere considerati separatamente) di Mario Tronti per tirare, infine, delle conclusioni sullo stato di confusione che sembra ancora regnare tra i diversi epigoni – alcune volte anche con vezzi intellettuali – che cercano di ricondursi indebitamente alla tradizione comunista.

Una volta terminato il Secondo Conflitto Mondiale, il “rifondato”- con la “Svolta di Salerno” – Partito Comunista Italiano (sottolineiamo italiano) togliattiano uscì enormemente rafforzato dalla guerra di liberazione nazionale contro i nazisti ed i fascisti italiani.

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467 viewsDetails Published: 01 September 2023 Created: 30 August 2023 Hits: 469

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marx xxi

La ritirata strategica dell’imperialismo occidentale

di Roberto Gabriele

C’è una similitudine tra il 1943 e la situazione odierna, come ha osservato anche Giuseppe Masala su l’Antidiplomatico?1.

È noto che nella seconda guerra mondiale il 1943 ha segnato l’inizio della ritirata strategica delle truppe naziste dai vari fronti di guerra, una ritirata che però è durata per altri due anni e con effetti ancora devastanti.

La ritirata nazista cominciò dopo Stalingrado e Kursk, due sconfitte strategiche sul campo, dovute all’Armata rossa, che dimostravano che la situazione per le armate tedesche era diventata irreversibile. Le sconfitte peraltro coinvolgevano anche il Nord Africa e il Pacifico: l’intero fronte della guerra era ormai in movimento e le truppe tedesche e giapponesi erano definitivamente costrette sulla difensiva, senza più speranza di capovolgere la situazione. Nel frattempo le truppe italiane si erano dissolte l’8 settembre 1943.

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469 viewsDetails Published: 01 September 2023 Created: 29 August 2023 Hits: 386

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ilchimicoscettico

La tradizionale neutralità dell’esercito italiano?

di Il Chimico Scettico

https://www.lastampa.it/audio/audioarticoli/2023/08/27/audio/lex_capo_di_stato_maggiore_vincenzo_camporini_messaggio_di_vannacci_devastante_e_un_militare_senza_disciplina-13014398/

Un vecchio lettore della pagina fb mi ha chiesto un parere sulla vicenda Vannacci e qualcun altro mi ha spedito il libro in questione in PDF. Non ho intenzione di leggerlo né di parlarne né di esprimere giudizi al riguardo (non avendo intenzione di leggerlo, ma ho l’impressione che i più ne parlino senza averlo letto).

Ma viene una scontata preconsiderazione: c’è per caso qualcuno che si aspettava qualcosa desinistra da un generale dei parà, poi generale del Col Moschin? Sul serio? Quindi perché stupirsi dell’ovvio? Semmai c’è da stupirsi per ministri di un governo dedestra che si inalberano per roba che probabilmente (visto che non ho letto il libro) era negli script dei loro discorsi elettorali.

Detto ciò sarei rimasto zitto al riguardo, se non che la foga mediatica contro il libro e l’autore in questione sta tirando fuori di tutto, ma veramente di tutto. Tra cui questa robaccia su La Stampa:

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386 viewsDetails Published: 01 September 2023 Created: 29 August 2023 Hits: 320

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megasalex

Borghi confessa di avere le mani legate in Lega….

di Megas Alexandros (alias Fabio Bonciani)

Il deputato Claudio Borghi intervistato dal giornalista Fabio Dragoni sulle colonne de La Verità, dichiara apertamente che la spesa pubblica programmata dal suo governo è insufficiente per le necessità del paese e si schiera contro le perenni e delinquenziali politiche di austerità imposte dall’alto. “Nella Lega non si discute di quello che si dovrebbe fare ma di quello che si può fare”

Come promesso nel finale del mio recente articolo – sulla questione morale – incentrato su alcune importanti dichiarazioni del deputato Claudio Borghi – con le quali pareva aver rotto l’omertà politica sui soliti temi economico-monetari, che sappiamo intoccabili – lo sto seguendo in quelle che sono le sue successive mosse e dichiarazioni politiche, che parrebbero essere l’inizio di un suo personale percorso verso quelle verità che vengono opportunamente tenute nascoste alla maggioranza.

Il 28 Agosto scorso, sulle colonne del quotidiano La Verità – a firma del giornalista economico Fabio Dragoni – è uscita una lunga intervista a Claudio Borghi (per chi volesse leggerla, è riportata nelle note a piè di pagina)[1] – nell’analizzare la quale, vorrei subito partire dal fondo, ovvero dalla risposta che il deputato leghista offre all’ultima domanda:

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320 viewsDetails Published: 01 September 2023 Created: 29 August 2023 Hits: 279

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labottegadelbarbieri

Svizzera e Austria dicono addio alla neutralità

di Lorenzo Poli*

Dall’inizio della seconda fase della guerra in Ucraina (febbraio 2022), la Svizzera ha iniziato a cedere la sua neutralità, virando verso l’atlantismo bloccando i conti bancari russi. Da quest’anno la neutralità elvetica sembra aver fallito del tutto quando la Ministra della Difesa, Viola Amherd ha deciso che la Svizzera aderirà al progetto “Sky Shield” della NATO.

La svolta accelerata ultra-atlantista del governo, senza peraltro passare dal popolo, è sempre più grave ed è una esplicita strategia di rottamare del tutto quel che resta non solo della neutralità svizzera ma pure della nostra credibilità diplomatica!” – ha dichiarato il Partito Comunista Svizzero.

Il Movimento Svizzero per la Pace (MSP), la storica organizzazione pacifista elvetica con sede a Basilea e sorta nel 1949, si è mossa tempestivamente e ha condannato la decisione del governo di Berna dichiarando che “con l’adesione all’alleanza Sky Shield, il Consiglio federale afferma molto chiaramente che la Svizzera non farà da mediatore né offrirà i suoi servizi diplomatici in caso di un’ulteriore escalation della guerra in Ucraina, ma sarà al fianco del blocco NATO dal punto di vista militare”.

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