Sinistrainrete 202309-12-11

Tutti gli indici di Sinistra in rete dei giorni 11 e 12 settembre 2023 con i link agli articoli

Published: 12 September 2023 Created: 09 September 2023 Hits: 43

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contropiano2

L’AI non è un Paese per pochi

di Carola Frediani*

Pubblichiamo qui l’introduzione di Carola Frediani al primo e-book di Guerre di rete, dedicato all’intelligenza artificiale, dal titolo Generazione AI. Per ricevere l’e-book basta seguire le indicazioni sul sito (che aveva avviato un crowfunding anche a questo scopo).

ai paese per pochi.pngPer anni, agli occhi del grande pubblico e dei media, il termine intelligenza artificiale (IA o all’inglese AI, Artificial Intelligence) ha avuto lo stesso fascino e la medesima concretezza dell’espressione Big Data. Un guscio utile per convegni e paper, con pochi effetti visibili sul quotidiano o la società.

Poi nell’autunno 2022 sono arrivati ChatGPT, la corsa al lancio di prodotti basati su AI generativa, la possibilità di giocare o sperimentare con una miriade di strumenti – spuntati come funghi giorno dopo giorno – e la competizione fra le grandi aziende tech per rilanciare i propri servizi all’insegna di questa tecnologia.

È così iniziato un ciclo industriale e mediatico, fatto di annunci, investimenti, hype e dichiarazioni di ricercatori, che ha alzato una cortina fumogena su quel che è nuovo e quel che esiste da tempo; su quel che è rivoluzionario e quello che invece è reazionario; sui rischi effettivi e quelli presunti; su chi fa progredire il settore e chi è pronto a speculare; su chi trarrà vantaggio e chi verrà sfruttato.

Siccome le cortine fumogene non fanno mai bene all’informazione occorre ripartire dunque da alcuni elementi fondamentali. Quali sono le aziende in gioco e quale il ruolo di multinazionali consolidate come Microsoft, Google, Facebook? Quali elementi sono di novità e quali rischiano di essere gonfiati dalla grancassa che si è sviluppata attorno al settore? Che ruolo hanno la società civile, la politica, gli Stati di fronte a un panorama fatto di aziende private, concentrazione geografica, nonché di ricercatori in netto contrasto fra di loro sulla capacità, l’impatto e i rischi conseguenti a questa rivoluzione, sempre che si possa definire in tal modo?

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Published: 12 September 2023 Created: 07 September 2023 Hits: 33

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ilpungolorosso

I veri architetti e realizzatori del regime di supremazia ebraica di Israele

di Hagai El-Ad

ben givr.jpgLa smisurata ipocrisia degli oppositori democratici di Netanyahu e Gvir, che convivono benissimo con l’apartheid contro i palestinesi “Haaretz”

Riprendiamo dal sito di Assopace Palestina questo efficace, graffiante ritratto (comparso su Haaretz) degli oppositori democratici dell’ultra-sionista Ben Gvir e del suo capo di governo Netanyahu, accusati a buon diritto di difendere integralmente quel regime [militarista, razzista, coloniale] di apartheid, di “supremazia ebraica” sui palestinesi, di cui i due suddetti sanguinari personaggi sono soltanto l’estremizzazione.

Chi segue questo blog che interviene sistematicamente sulla “questione palestinese”, conosce la nostra risposta alla constatazione-domanda finale posta da Hagai El-Ad: “Il fatto è che, anche dopo 100 anni di sionismo, metà delle persone tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo sono palestinesi. Se siamo veramente intenzionati a vivere, dobbiamo trovare una risposta alla domanda logica: che tipo di vita costruiremo qui tutti insieme?“ (Red.).

* * * *

La grande maggioranza di coloro che sono così sprezzanti nei confronti di Ben-Gvir convive benissimo con l’apartheid israeliano, solo che non lo grida dai tetti.

Nei mesi trascorsi da quando il deputato Itamar Ben-Gvir (Otzma Yehudit/Sionismo Religioso) è stato nominato ministro della sicurezza nazionale israeliana, non c’è stata quasi settimana in cui un maggiore generale dell’esercito o della polizia in pensione non abbia espresso il proprio disprezzo nei confronti del “ministro della distruzione”, di una nullità che non capisce nulla e ha ancora meno esperienza, della “persona di rilievo” dello Shin Bet che è diventata il “ministro delle piadine” [si allude al divieto imposto ai prigionieri palestinesi di cuocersi le piadine, NdT] e così via.

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Published: 12 September 2023 Created: 05 September 2023 Hits: 44

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lariscossa

Sull’ascensione in alte montagne

di Pietro Terzan

sull ascensione in alte montagneIn un articolo incompiuto e pubblicato postumo su Pravda il 16 aprile 1924, Lenin spiega la situazione concreta della prima rivoluzione proletaria della storia paragonando la rivoluzione comunista a «un’ascensione di una montagna altissima, dirupata e ancora inesplorata»Nel primo paragrafo di Note di un pubblicista, che merita di essere letto integralmente, Lenin scrive:

«Immaginiamo un uomo che effettui l’ascensione di una montagna altissima, dirupata e ancora inesplorata. Supponiamo che dopo aver trionfato di difficoltà e di pericoli inauditi, egli sia riuscito a salire molto più in alto dei suoi predecessori, senza tuttavia aver raggiunto la sommità. Egli si trova in una situazione in cui non è soltanto difficile e pericoloso, ma addirittura impossibile avanzare oltre nella direzione e nel cammino che egli ha scelto. Egli è costretto a tornare indietro, a ridiscendere, a cercare altri cammini, sia pure più lunghi, i quali gli permettano di salire fino alla cima. La discesa, da questa altezza mai ancora raggiunta su cui si trova il nostro viaggiatore immaginario, offre delle difficoltà e dei pericoli ancora maggiori, forse, dell’ascensione: è più facile inciampare; si vede male dove si mettono i piedi; manca quello stato d’animo particolare di entusiasmo che dava impulso al cammino verso l’alto, dritto allo scopo, ecc. Bisogna legarsi con una corda, perdere delle ore intere per tagliare la roccia con la piccozza allo scopo di creare dei punti di appoggio per legarvi saldamente la corda; egli è costretto a muoversi con la lentezza di una tartaruga, e per giunta a muoversi indietro, verso il basso, allontanandosi dalla cima; e non vede ancora se questa discesa terribilmente pericolosa e faticosa terminerà, se si troverà un’altra via alquanto sicura, che permetta nuovamente di muovere avanti con maggior coraggio, con maggior rapidità e seguendo una linea più retta, verso l’alto, verso la cima.

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Published: 12 September 2023 Created: 09 September 2023 Hits: 97

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nicomaccentelli

Santoro, il buco nero

di Nico Maccentelli

Mentre è ormai piuttosto evidente, in modo trasversale, a gran parte della popolazione di varie colorazioni politiche e identità, che il problema di restrizioni e ricatti biopolitici, della guerra tra un’emergenza terroristica creata ad arte e l’altra, è il sistema dominante USA attraverso la NATO, le oligarchie anglosassoni e quelle ordoliberiste del nord Europa che sottraggono sovranità al nostro paese attraverso la UE, la sinistra euroimperialista e atlantista ha bisogno di recuperare consenso d’innanzi a un astensionismo dilagante e a sondaggi che rivelano la contrarietà della maggioranza degli italiani all’invio di armi in Ucraina. Per le oligarchie imperialiste sarebbe molto meglio la stabilità del comando capitalista e dei suoi apparati garantita dal PD e dai suoi cespugli moderati e radicali: ossia Calenda e Renzi da una parte e Fratoianni e Bersani dall’altra, con aggiunta dei 5Stelle: un buco nero che attrae insieme ai vari protagonisti di una politichetta, la solita, anche quelle soggettività che contro la guerra in chiave antimperialista avrebbero molto da spendersi e lottare, ma i cui dirigenti e autorevoli compagni che menano le danze fanno loro da tappo.

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Published: 12 September 2023 Created: 08 September 2023 Hits: 66

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sbilanciamoci

Una legge di Bilancio senza risorse

di Roberto Romano

Il governo rivendicherà il suo programma e la sua (lenta) implementazione, mentre i conti dicono che c’è poco spazio, per le minori entrate fiscali. Anche da eventuali privatizzazioni non si aspetta più di un miliardo. È noto però che la spesa pubblica è molto più efficace della riduzione delle tasse

Settembre è il mese dedicato a scrivere la NADEF (Nota di aggiornamento del Documento Economico e Finanziaria), la quale delinea lo stato dell’economia nazionale e, dati i saldi di finanza pubblica, i provvedimenti necessari per modificare il quadro tendenziale verso quello programmatico. È un documento fondamentale e quest’anno è ancor più complesso. Infatti, dato il nuovo Patto di Stabilità Europeo, che dovrebbe andare a regime prima della fine dell’anno, data la crescita dei tassi di interesse e quindi del servizio del debito pubblico e le cosiddette spese indifferibili, la manovra economica è pesantemente condizionata.

IL RALLENTAMENTO economico europeo e nazionale, inoltre, condiziona l’ammontare della manovra potenziale.

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Published: 12 September 2023 Created: 09 September 2023 Hits: 80

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carmilla

Alla fine dell’estate

di Edoardo Todaro

Alla fine dell’estate, gli anni della lotta armata in Italia, di Carlo Frattini, Red Star Press, 2021 pag. 217 – € 16,00,

Ci sono vari motivi per cui si affronta la lettura di un libro: titolo, copertina, aver letto i precedenti libri dell’autore, ecc … Motivazioni tutte legittime e tutte soggettive. Anche in questo caso c’è un qualcosa che non può non attrarre l’attenzione del potenziale lettore: il sottotitolo. Gi anni ottanta della lotta armata in Italia, e non è certo il riferimento alla lotta armata in generale, bensì appunto alla lotta armata e agli anni ottanta. Perché, nonostante le difficoltà riscontrate dagli autori, in particolare in occasione delle presentazioni, l’editoria, almeno una parte di essa, si è dimostrata disponibile a pubblicare testi di appartenenti alle formazioni combattenti degli anni ’70, di coloro i quali Frattini definisce in modo perfetto,” figli dell’offensiva “.

Basti pensare ad esempio a Pasquale Abatangelo con il suo “Correvo pensando ad Anna”; a Renato Curcio, con la sua produzione sociologica, pubblicata in gran parte da “Sensibili alle Foglie”; a Barbara Balzerani ed i suoi numerosi testi personali/politici; a Salvatore Ricciardi, purtroppo deceduto poco tempo fa, sulla sua vicenda personale e sul pianeta carcere; alle analisi storiografiche di Paolo Persichetti ed ovviamente a Prospero Gallinari con “Un contadino nella metropoli” ed al famoso, e sempre attuale, “Brigate Rosse una storia italiana” di Mario Moretti.

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Published: 12 September 2023 Created: 08 September 2023 Hits: 78

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bastaconeurocrisi

Ai BRICS non serve una moneta unica

di Marco Cattaneo

Ultimamente se ne parla spesso. Dato il peso che i BRICS hanno ormai assunto nell’economia mondiale – peso che continuerà a crescere – “ovviamente” è per loro importante sviluppare una moneta alternativa al dollaro, per affrancarsi dai vincoli imposti dall’esistenza di una valuta dominante: valuta che è il perno del sistema finanziario internazionale.

Un processo ineluttabile, un evento certo nel prossimo futuro.

O no?

No.

Le unioni monetarie hanno danno innumerevoli prove di essere fallimentari, e di questo l’euro disgraziatamente è l’esempio più recente e con ogni probabilità più deleterio.

L’ultima cosa che serve ai BRICS è replicare i disastri passati.

L’emancipazione dal dollaro avverrà, ma gradualmente e senza bisogno di utilizzare nulla di diverso dalle monete nazionali.

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Published: 11 September 2023 Created: 08 September 2023 Hits: 208

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officinaprimomaggio

Il gran bazar della guerra

di Carlo Tombola

Il governo ucraino, guidato da Volodymyr Zelensky, ha utilizzato i fondi dei contribuenti americani per pagare a caro prezzo il carburante diesel, di vitale importanza nella guerra con la Russia. Non si sa quanto il governo Zelensky paghi per ogni gallone di carburante, ma il Pentagono pagava fino a 400 dollari al gallone per trasportare benzina da un porto del Pakistan, tramite camion o paracadute, all’Afghanistan durante la decennale guerra americana.

(Seymour Hersh, Trading with the enemy, 12.4.2023)

Così come non sono stati i malumori dei contribuenti americani a chiudere una guerra di vent’anni in Afghanistan, così probabilmente non saranno le decine di miliardi già bruciati in diciotto mesi di guerra a riportare la pace in Ucraina. Al contrario, il fiume di denaro immesso nel complesso militare-industriale, su tutt’e due le sponde dell’Atlantico, ha portato una concordia generale tra politici, giornalisti, imprenditori e anche – con rare eccezioni – lavoratori.

Forse gli entusiasmi guerreschi sarebbero un po’ attenuati se Stati Uniti e alleati rischiassero e perdessero sul campo i propri soldati. Il Vietnam costò agli americani 60.000 morti, l’Afghanistan 2.400, l’Iraq 4.500, ma in Ucraina sembra che gli “alleati” possano fare una guerra azzerando i costi umani, per interposti combattenti. Almeno per ora, perché il destino dell’enclave russa di Kaliningrad sta agitando i falchi di Polonia, Finlandia e paesi baltici, in cerca di storiche rivincite, con il rischio di dare fiato alle rivendicazioni dell’estrema destra tedesca sulla Prussia orientale.

A compensazione del sacrificio ucraino in corso, la “comunità internazionale” – cioè gli Stati Uniti e i loro alleati – si sta accollando un illimitato sostegno economico.

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Published: 11 September 2023 Created: 07 September 2023 Hits: 191

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italiaeilmondo

Il disadattamento delle élite occidentali

intervista a Jacques Sapir

incomprensione 420x280.pngIl sito italiaeilmondo.com ha iniziato a rivolgere quattro domande a Aurelien[1], e continua a proporle, identiche, a diversi amici, analisti, studiosi italiani e stranieri. Oggi risponde Jacques Sapir[2], che ringraziamo sentitamente per la sua gentilezza e generosità. Anche per il testo di Sapir pubblicheremo le versioni in inglese e francese. Qui il collegamento con la raccolta di tutti gli articoli sino ad ora pubblicati [Giuseppe Germinario, Roberto Buffagni].

* * * *

1) Quali sono le ragioni principali dei gravi errori di valutazione commessi dai decisori politico-militari occidentali nella guerra in Ucraina?

Questi errori sono di vario tipo. Innanzitutto, ci sono errori di natura “tecnica”, legati a un’incomprensione dei dati o della loro natura. Ad esempio, l’affermazione spesso ripetuta che il PIL della Russia fosse più o meno uguale a quello dell’Italia o della Spagna derivava da una mancanza di comprensione – comune a politici e giornalisti – delle statistiche e del loro utilizzo. Quando si confrontano due economie, è importante utilizzare il PIL calcolato in termini di parità di potere d’acquisto (PPA), perché altri metodi sono altamente distorcenti. Questo ha portato a una sottostima del PIL russo (che in realtà oggi è più alto di quello tedesco) e quindi a un grave errore di valutazione sulla capacità della Russia di far fronte sia alla guerra che alle sanzioni occidentali. Allo stesso modo, sono stati commessi errori “tecnici” sulla capacità dell’industria russa di produrre un gran numero di armi e munizioni.

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Published: 11 September 2023 Created: 06 September 2023 Hits: 189

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carmilla

Il nuovo disordine mondiale / 21: un’invenzione coloniale (in via di disgregazione)

di Sandro Moiso

Jean-Loup Amselle, L’invenzione del Sahel. Narrazione dominante e costruzione dell’altro, Meltemi editore, Milano 2023, pp. 170, 16 euro

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Si muove, confusamente ma con energia, nel continente un nuovo anticolonialismo che non possiamo per ragioni di immagine adottare. Anche perché non lo controlliamo (ancora).[…] È ben diverso da quello degli anni sessanta e settanta del secolo scorso, non si nutre di ideologia, non produce leader carismatici, libri o manifesti. Che risultava affascinante anche a una parte dell’Occidente, perché il marxismo africanizzato era un prodotto della nostra cultura. In fondo era esso stesso una esportazione colonialista.[…] Sì, il nuovo anticolonialismo è molto più primitivo […] Gli bastano le immagini: da un lato i grandi alberghi e le banche con le facciate alla Potentik, dall’altro il vuoto della savana, i villaggi e le periferie dove sono in agguato le malattie, la miseria. (Domenico Quirico, “La Stampa”, 5 agosto 2023)

Jean-Loup Amselle (Marsiglia, 1942) è un antropologo francese che ha realizzato ricerche sul campo in Mali, in Costa d’Avorio e in Guinea, concentrando la sua attenzione sui temi dell’etnicità, dell’identità, del multiculturalismo, del postcolonialismo e della subalternità. Inoltre è Directeur d’études presso l’École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi e caporedattore della rivista internazionale “Cahiers d’études africaines”.

Un curricolo di studi e ricerche importante per l’autore di un testo (edito per la prima volta in Francia nel 2022) che esce in un momento di grave crisi politico-militare della struttura geopolitica e culturale imposta per lungo tempo dal colonialismo francese (ed europeo) all’Africa subsahariana. Come sottolinea Marco Aime nella sua prefazione al testo:

la nozione di Sahel appare per la prima volta nel 1900, nella penna del botanico Auguste Chevalier, come categorizzazione botanicogeografica o bioclimatica, legata alla latitudine e alle curve delle precipitazioni.

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Published: 11 September 2023 Created: 09 September 2023 Hits: 149

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poliscritture

Oppenheimer e dintorni: i ricorsi di caso e necessità

di Paolo Di Marco

1- la nascita della bomba

Il film di Nolan su Oppenheimer ha 3 grandi pregi: è ben fatto, parla correttamente di tutti i temi importanti, e soprattutto oggi riporta l’attenzione su un tema che era finito in sottofondo.

E 3 sono anche i grandi fili conduttori:

1 – Oppenheimer e dintorni: i ricorsi di caso e necessità

-partiamo dal più evidente, il ruolo del potere politico (militari inclusi): la logica che lo muove è del tutto indipendente da quella degli scienziati: come si vede in una breve ma fondamentale scena loro gli han fornito uno strumento, come usarlo ci pensan loro; e la logica politica si muove non più nella prospettiva della guerra in corso, con Germania sconfitta e Giappone sull’orlo della resa, ma dei conflitti futuri; le bombe sul Giappone, nella loro efferatezza: obiettivi civili, uno per colpire, l’altro per dimostrare che non hanno scrupoli a continuare, sono rivolte all’alleato ma futuro nemico, la Russia.

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Published: 11 September 2023 Created: 08 September 2023 Hits: 203

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piccolenote

Sanna Marin, la Fondazione Blair e l’invasione dell’Iraq

di Piccole Note

“Il 24 febbraio la Russia ha lanciato una guerra di aggressione contro l’Ucraina. L’attacco spietato della Russia non costituisce solo una violazione dei principi fondamentali della sicurezza europea, ma anche della Carta delle Nazioni Unite e, più in generale, del diritto internazionale e dei diritti umani”.

Così pontificava l’allora primo ministro finlandese Sanna Marin in un intervento al Parlamento il 16 maggio del 2022 nel quale spiegava le ragioni per cui il suo Paese doveva aderire all’Alleanza Atlantica.

“Se la Russia vincesse è come se si mandasse un messaggio che ciò si può fare, invaderebbe un altro Paese e poi un altro ancora”, dichiarava in altra sede con altrettanta contrita solennità.

La stellina della politica finlandese, che è assurta a fama internazionale per le sue grazie e l’impresa di far entrare la Finlandia nella Nato, oltre che per alcuni video festaioli non molto istituzionali, ieri ha dato l’annuncio urbi et orbi che abbandonerà la politica con annuncio un po’ tardivo, dal momento che la politica da tempo ha abbandonato lei, avendo subito una scottante sconfitta alle ultime elezioni.

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Published: 11 September 2023 Created: 07 September 2023 Hits: 178

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comidad

 Il militarismo è un catalizzatore del crimine

di comidad

Amintore Fanfani, più volte Presidente del Consiglio e segretario DC durante il referendum sul divorzio, era solito vantarsi di aver svolto un ruolo determinante nella crisi dei missili di Cuba del 1962. Per questo motivo molti giornalisti, a cominciare da Giorgio Bocca, lo sfottevano senza ritegno; eppure Fanfani non diceva una cosa del tutto infondata. Durante la crisi dei missili del ’62 si svolse infatti una trattativa tra USA ed URSS, e nel “do ut des” rientrò anche il ritiro dei missili statunitensi “Jupiter”, installati in parte in Turchia ed in parte in Italia.

I missili a testata nucleare “Jupiter” erano collocati nelle Murge, in varie basi tra la Basilicata e la Puglia. Una decina di anni fa si occupò della vicenda anche il programma di Giovanni Minoli “La Storia siamo noi”. Per onorare il titolo della serie televisiva, nel documentario sui missili si dava spazio alle reazioni naif degli abitanti delle Murge, ma era evidente che in quel caso la Storia era passata completamente sopra le loro teste. Rispetto alla situazione attuale il caso degli “Jupiter” presenta sia aspetti di discontinuità, sia di continuità. Di diverso rispetto ad oggi vi furono l’entusiasmo e la prontezza con cui nel 1962 il governo Fanfani colse al volo l’occasione per liberarsi di quei missili nucleari.

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Published: 11 September 2023 Created: 09 September 2023 Hits: 149

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aldous

Irrazionalismi

di Alberto Giovanni Biuso

Con la fine del progetto comunista incarnato dagli stati guidati dall’Unione Sovietica, il sedicente ‘progressismo’ è diventato una forma della reazione che va assumendo caratteri sempre più globali. Si tratta infatti di posizioni politiche, culturali, finanziarie che si pongono al servizio delle multinazionali, del loro globalismo che è una forma di imperialismo economico e dunque politico e che si presenta con caratteri etico-religiosi come forma del Bene, quando invece – come tutte le pratiche di dominio che tendono all’egemonia – è espressione di atteggiamenti esclusivi ed escludenti, che non dialogano con altre posizioni ma semplicemente le condannano.

Una delle radici di questo fenomeno è l’idea cristiana di una meta del tempo, la Parousía / redenzione guidata dalla volontà divina, che secolarizzata diventa una filosofia progressiva della storia la quale si presenta con i caratteri della inevitabilità metafisica. Una delle esponenti del liberismo più sfrenato – Margaret Hilda Thatcher, baronessa Thatcher, nata Roberts – ha con chiarezza riassunto tale posizione con l’affermazione «there is not alternative» (TINA), «non c’è alternativa».

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