Il declino di Sua Maestà il dollaro / di Bruno Maçães

FONTE INTERNAZIONALE Numero 1610 del 18 aprile 2025
ABSTRACT
Presentazione sintetica seguita da una Sintesi analitica e critica del saggio “Il declino di Sua Maestà il dollaro” di Bruno Maçães, pubblicato su The New Statesman.
IMMAGINE creata da ChatGPT a commento dell’articolo

Bruno Maçães, The New Statesman, Regno Unito
FONTE INTERNAZIONALE Numero 1610 del 18 aprile 2025

📘 Presentazione del saggio

Nel saggio “Il declino di Sua Maestà il dollaro”, Bruno Maçães analizza le conseguenze geopolitiche e finanziarie della guerra commerciale lanciata da Donald Trump, sottolineando come le politiche protezionistiche statunitensi stiano minando la stabilità del dollaro come valuta di riserva globale.

L’autore mostra come l’egemonia monetaria statunitense, fondata sul fatto che il dollaro sia il mezzo di scambio e riserva di valore principale del sistema economico internazionale, garantisca potere spropositato agli USA: la capacità di ottenere beni reali in cambio di moneta stampata, a costi trascurabili. Ma questo “privilegio esorbitante”, già denunciato da De Gaulle e ora criticato esplicitamente da Pechino, si sta ritorcendo contro Washington, trasformandosi da vantaggio strategico a fardello strutturale.

Attraverso un’analisi serrata, Maçães illustra le tensioni tra il desiderio di Trump di eliminare i deficit commerciali e il ruolo imperiale del dollaro, sostenuto proprio da quei flussi di capitale che alimentano gli squilibri. In questo paradosso si cela, secondo l’autore, il declino annunciato del dollaro.


🧠 Sintesi analitica e critica

1. Il potere dietro il dollaro

La forza del dollaro è basata su un principio tanto semplice quanto squilibrato: il resto del mondo accetta di scambiare beni reali con dollari creati a costo irrisorio. Questo rende gli Stati Uniti in grado di accumulare ricchezza senza produrre, alimentando la dipendenza degli altri paesi da una moneta che essi stessi non controllano. Il dollaro, in questo senso, diventa un’arma geopolitica e un meccanismo di estrazione di valore globale.

2. La maledizione dell’egemonia

Maçães evidenzia il lato oscuro di questo potere: essere titolari della valuta di riserva implica avere una moneta costantemente sopravvalutata, che penalizza le esportazioni, gonfia i deficit e svuota l’economia produttiva a vantaggio della finanza. Gli USA finiscono per deindustrializzarsi e specializzarsi in servizi ad alta redditività ma bassa occupazione, con effetti devastanti sulla coesione sociale e la base elettorale del trumpismo.

3. L’illusione trumpiana

Secondo l’autore, Trump non comprende – o finge di non comprendere – che i deficit commerciali non sono causati da barriere imposte da altri paesi, ma da un meccanismo sistemico che favorisce l’afflusso di capitali verso gli Stati Uniti. I dazi non sono quindi una soluzione, ma un sintomo della crisi dell’egemonia monetaria americana.

4. Il piano disperato e le sue conseguenze

Il tentativo di Trump di ripristinare la bilancia commerciale attraverso dazi generalizzati e politiche aggressive ha avuto l’effetto contrario: ha scosso la fiducia nei mercati, generando turbolenze valutarie e una svalutazione inattesa del dollaro. I rendimenti dei titoli di stato USA sono aumentati, segnalando una perdita di fiducia da parte degli investitori internazionali.

5. La fine del dollaro?

Il saggio propone una tesi potente: le valute di riserva non cadono per colpi esterni, ma crollano dall’interno, quando le contraddizioni del sistema diventano insostenibili. Le sanzioni unilaterali, il trattamento differenziato degli investitori stranieri, la perdita di centralità nei commerci globali – tutto contribuisce a corrodere il ruolo globale del dollaro.

6. Scenari alternativi

Maçães chiude con una riflessione sulle alternative sistemiche: Europa e Giappone potrebbero attrarre flussi di capitale, anche grazie ai piani di riarmo e indebitamento pubblico. I capitali in fuga dagli USA potrebbero contribuire a costruire nuovi poli di stabilità finanziaria, segnando l’inizio di una transizione multipolare anche sul piano monetario.


🔚 Conclusioni

Il saggio di Bruno Maçães rappresenta una lucida decostruzione del mito del dollaro come pilastro intoccabile dell’economia globale. Mettendo in relazione geopolitica, economia e psicologia collettiva, l’autore suggerisce che l’egemonia americana, più che da una minaccia esterna, rischia di essere compromessa da errori di strategia interna e contraddizioni strutturali.

La visione di Maçães si distingue per realismo critico: non profetizza un imminente crollo del dollaro, ma ne delinea il processo di erosione graduale, già in atto nei segnali dei mercati e nelle scelte di molti investitori globali.