Bussola per un mondo in tempesta di Francesco Sylos Labini , Matteo Caravani Futura Editrice 2024 EAN: 9788823025332 ISBN: 8823025338 p.224
Argomenti:
Scienza e teoria politica, Globalizzazione
Il report contiene
Trama Indice Prefazione
Trama libro
Viviamo un periodo di trasformazioni epocali che comportano una rivoluzione del nostro mondo e un riassetto dei rapporti di forza globali, con rischi per la stessa sopravvivenza della specie umana. Le emergenze planetarie sono tre, in crescita e collegate tra loro: guerre, cambiamenti climatici, disuguaglianze. Queste tre crisi sono frutto e corrispondono a una situazione di cambiamento politico e culturale traumatico. Con un approccio interdisciplinare, questo saggio offre una bussola per orientarsi nel dibattito odierno e nuove lenti per interpretare il presente e immaginare il futuro.
Scheda bibliografica Indice Prefazione all’edizione italiana Recensioni Alessandro Scassellati LINK
Todd, Emmanuel La sconfitta dell’Occidente / Emmanuel Todd ; con la collaborazione di Baptiste Touverey ; traduzione di Alessandro Ciappa e Michele Zurlo. – Roma : Fazi, 2024. – 354 p. ; 20 cm. – (Le terre ; 282).) – [ISBN] 9791259676375.
Indice
Prefazione all’edizione italiana L’impossibilità della pace (in questa fase) – La divisione e il rovesciamento dell’Europa LA SCONFITTA DELL’OCCIDENTE Introduzione. Le dieci sorprese della guerra 1. La stabilità russa Una stabilizzazione riuscita: la prova è nella “statistica morale” – La ripresa economica – Grazie sanzioni! – Putin non è Stalin – Più ingegneri russi che americani – Le classi medie e le realtà antropologiche – Cecità nei confronti della diversità del mondo – Alcune disuguaglianze, ma un’adesione generale al regime – La strategia dell’uomo raro – Cinque anni per vincere la guerra 2. L’enigma ucraino L’Ucraina non è la Russia – Un sentimento nazionale antico – Un paese martirizzato e poi favorito – Una nazione senza Stato – Il vero mistero: il declino dell’Ucraina russofona – 2014, la fine della speranza democratica – Verso un nichilismo antirusso – Un oggetto politico non identificato 3. In Europa orientale, una russofobia postmoderna Una serie di perplessità – Il nostro primo Terzo Mondo – Classi medie, atto I: dalla debolezza alla distruzione – Classi medie, atto II: la resurrezione sotto la tutela sovietica – L’inautenticità dell’Europa orientale – L’eccezione ungherese 4. Che cos’è l’Occidente? I due Occidenti – Difendere una democrazia che non esiste più – Oligarchie liberali contro la democrazia autoritaria russa – Un processo non reversibile – Religione: stato attivo, zombi e zero – La fuga in avanti nichilista 5. Il suicidio assistito dell’Europa La Germania, una società-macchina – Nazione attiva e nazione inerte – L’infelicità di essere a capo di una cultura ceppo – Uno sviluppo oligarchico autonomo finito in frantumi – Capire i problemi dei ricchi – Sotto lo sguardo della NSA – L’America è in declino, ma aumenta la sua influenza sull’Europa 6. In Gran Bretagna: verso la nazione zero Il momento Truss – Omaggio a Ionesco: inventario delle disfunzioni britanniche – La disintegrazione economica – Dietro la disintegrazione economica c’è la disintegrazione religiosa – Che cos’era il protestantesimo – Dal protestantesimo attivo al protestantesimo zombi e a quello zero – La disintegrazione sociale e politica – Quando l’odio per i proletari sostituisce il razzismo –Protestantesimo zero, nazione zero 7. La Scandinavia: dal femminismo al bellicismo C’è del marcio in Danimarca (e in Norvegia) – Tensioni sociali in Svezia e Finlandia – Fine del protestantesimo, crisi della nazione 8. La vera natura dell’America: oligarchia e nichilismo Il nichilismo, un concetto necessario – Spendere di più per morire di più – Flashback: l’America buona – L’élite di potere intorno al 1955 – “Il trionfo dell’ingiustizia”: 1980-2020 – Verso il protestantesimo zero negli Stati Uniti – Protestantesimo zero e calo dell’intelligenza – Protestantesimo zero e liberazione dei neri – Falling from grace: prigioni, stragi con armi da fuoco e obesità – La fine della meritocrazia: benvenuti nell’oligarchia 9. Sgonfiare l’economia americana Volatilizzazione dell’industria americana – Il PIR degli Stati Uniti –Dipendenza dalle importazioni – Meritocrati improduttivi e predatori – La dipendenza dai lavoratori importati – La malattia incurabile del dollaro 10. La banda di Washington La fine dei WASP – Scomparsa dell’intelligenza ebraica? – Un villaggio chiamato Washington – Antropologia del Blob – Vendicarsi dell’Ucraina 11. Perché il Resto del mondo ha scelto la Russia Chi vuole punire la perfida Russia? – Lo sfruttamento economico del mondo da parte dell’Occidente – Dalla guerra economica alla guerra mondiale – Cecità nei confronti della diversità antropologica del mondo – Il nuovo soft power russo Conclusioni. Come gli Stati Uniti sono caduti nella trappola ucraina (1990-2022) Le grandi tappe – 1990-1999: la fase pacifica – 1999-2008: la hybris – 2008-2017: il ritiro americano e la speciale forma di hybris (pacifica) tedesca – 2016-2022: la trappola del nichilismo ucraino Post scriptum. Nichilismo americano: la prova da Gaza Elenco delle Cartine e delle Tabelle
Prabir Purkayastha è un attivista sociale e attivista per la scienza dei popoli dell’India. Di Adv.tksujith – Opera propria, CC BY-SA 3.0, Link.
Sam Popowich è bibliotecario presso l’Università di Winnipeg, in Canada.
Il 3 ottobre 2023, in una grave violazione della libertà di stampa, il fondatore della società di media progressista indiana NewsClick, Prabir Purkayastha, è stato arrestato con l’accusa inventata di aver accettato donazioni straniere in cambio della diffusione della propaganda cinese. Purkayastha è un autore di Monthly Review, commentatore politico, analista, sostenitore della scienza e della tecnologia aperta e, forse più significativamente, critico del governo indiano.1 L’arresto di Purkayastha deve essere compreso nel contesto più ampio di un giro di vite sulla libertà di stampa in India come mezzo per puntellare l’egemonia di Narendra Modi e del Bharatiya Janata Party (BJP) al governo, una questione che lo stesso Purkayastha ha analizzato sia nel suo libro sulla politica, la scienza e la tecnologia indiana, Knowledge as Commons, sia nel suo nuovo affascinante libro di memorie. Keeping Up the Good Fight (entrambi pubblicati da LeftWord Press, 2023).2Knowledge as Commons, in particolare, delinea una visione di una nazione inclusiva e laica basata sulla condivisione aperta della conoscenza che è direttamente in contrasto con la realtà politica dell’India di oggi.
Quanto la generazione a cui apparteniamo definisce il comfort delle vite che conduciamo? Quasi nulla ha un impatto sul nostro comfort, suggerisce una recente ondata di analisi delle notizie dei principali media, più della nostra generazione.
“I Millennials se la passavano male finanziariamente”, come ha scritto un articolo del Washington Post il mese scorso,
ma la generazione Z potrebbe avere una situazione peggiore.
I demografi solitamente definiscono i millennials come gli americani nati tra il 1980 e il 1994. La Gen Z comprende la coorte che è entrata in scena tra il 1995 e il 2012.
Zhao Dingqi intervista Gabriel Rockhill sulla guerra fredda culturale condotta dalla CIA. Un ricco excursus sulle politiche culturali e gli intellettuali del dopoguerra e i loro rapporti con il potere.
Propaganda imperialista e ideologia dell’intellighenzia di sinistra occidentale: dall’anticomunismo e dalla politica identitaria alle illusioni democratiche e al fascismo
Gabriel Rockhill è direttore esecutivo del Critical Theory Workshop/Atelier de Théorie Critique e professore di filosofia alla Villanova University in Pennsylvania. Attualmente sta completando il suo quinto libro monografico, The Intellectual World War: Marxism versus the Imperial Theory Industry (Monthly Review Press, di prossima pubblicazione). Zhao Dingqi è ricercatore assistente presso l’Institute of Marxism, Chinese Academy of Social Sciences, e curatore di World Socialism Studies .
Questa intervista è stata originariamente pubblicata in cinese nell’undicesimo volume di World Socialism Studies nel 2023. È stata leggermente modificata per MR .
Canfora, Luciano Dizionario politico minimo / Luciano Canfora ; a cura di Antonio Di Siena. – Roma : Fazi, 2024. – XVI, 235 p. ; 20 cm. – (Le terre ; 278).) – [ISBN] 9791259674227. Classificazione Dewey 320.03 (23.) SCIENZA POLITICA. DIZIONARI, ENCICLOPEDIE, CONCORDANZE
Sommario/Abstract SBN
“Antifascismo”, “Capitalismo”, “Costituzione”, “Democrazia”, “Guerra”, “Libertà”, “Occidente”, “Populismo”, “Potere”, “Propaganda”, “Sovranità”: sono solo alcune delle cinquanta voci che compongono questo Dizionario politico minimo di Luciano Canfora. Intervistato da Antonio Di Siena, il grande storico e filologo spazia dall’antichità al mondo contemporaneo, dalla politica alla storia, dalla filosofia alla cultura, per aiutare il lettore a capire la complessità di parole di cui si dà troppo spesso per scontato il significato. E, per il tramite di quelle, approfondire le principali questioni politiche del nostro tempo. Con straordinaria lucidità, competenza e chiarezza espositiva, in questo volume Canfora condensa oltre cinquant’anni di riflessione storico-politica, offrendo tanto ai suoi numerosi estimatori quanto ai “neofiti” un prezioso strumento di comprensione critica della realtà. In alcune voci parla il raffinato ed erudito accademico, in altre l’uomo, il pungente osservatore del mondo che non ha ancora smesso di interrogarsi su di esso. In tutte emerge con forza un pensiero schietto e disincantato, costantemente fuori dagli schemi, capace – anche grazie al costante richiamo al passato e alla grande conoscenza del mondo antico – di fornire una lettura alternativa del presente. Piccolo breviario laico contro il diffuso analfabetismo politico, Dizionario politico minimo è un testo destinato a diventare un punto di riferimento nel dibattito intellettuale. Indice
Indice
Introduzione di Antonio Di Siena Voci Antifascismo / Anticapitalismo / Blocco sociale / Capitalismo / Cina / Costituzione / Decolonizzazione / /Democrazia / Diritti / Dittatura / Elezioni / Élite / Fascismo / Globalizzazione / Guerra / Hitler / Internazionalismo / Islam / Lavoro / Libertà / Manifesto (il) / Marx / Mediterraneo / Mondo multipolare / Mussolini / Nazionale / (Stato e interesse) / Occidente / Oriente / Pace / Palestina / Patria / Politicamente corretto / Populismo / Postdemocrazia / Potere / Progresso / Propaganda / Quaderni del carcere / Riscaldamento globale / Rivoluzione / Russia / Schiavitù / Scienza / Sinistra / Sovranità / Tecnologia / Ucraina / Unione Europea / Volontà popolare / Zeitgeist Bibliografia a cura di Antonio Di Siena
Tra i miti che l’occidente ha coltivato con cura per giustificare una pretesa superiorità nei confronti del resto del mondo c’è quello di derivare dal grande albero della civiltà greco-romana da un lato e di quella giudaico-cristiana dall’altro. Il capitalismo ha fatto piazza pulita di ogni istanza teologica, affogandola con parodie pseudoreligiose, miti mercantilesoterici e sostituendo il Theòs con Mammona. Quello che invece resiste, anche se traballante, è il mito della Democrazia, con tutti i suoi corollari: Democrazia=Libertà, Libertà=Libero mercato, Libero mercato=Capitalismo, Capitalismo=Democrazia, e questo non solo è buono ma è il migliore dei mondi possibili. Il Bene contro il Male. Senza affrontare questioni di ordine politico-ideologico o economico, Bell, da buon sociologo, ci mostra aspetti della cultura e delle istituzioni cinesi che non possono non farci riflettere sui capisaldi delle nostre credenze. glb
Bell, Daniel A. Il modello Cina : meritocrazia politica e limiti della democrazia / Daniel A. Bell ; prefazione di Sebastiano Maffettone ; traduzione di Gabriella Tonoli. – Roma : LUISS University Press, 2019. – 350 p. ; 21 cm. – (I capitelli).) – [ISBN] 978-88-6105-383-0. – [BNI] 2019-6845. SOGGETTI Cultura politica – Cina Nuovo soggettario CLASSIFICAZIONE DEWEY 306.20951 (23.) ISTITUZIONI POLITICHE. Cina NOTA Edizione del 2022 priva di EAN
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Prefazione Meritocrazia, democrazia e confucianesimo di Sebastiano Maffettone Prefazione all’edizione tascabile Problemi con il “modello Cina”? Introduzione Capitolo 1 La democrazia è il meno peggiore dei sistemi politici? 1.1 La tirannide della maggioranza 1.2 La tirannide della minoranza 1.3 La tirannide della comunità degli elettori 1.4 La tirannide di individualisti competitivi Capitolo 2 La selezione di buoni leader in una meritocrazia politica 2.1 La leadership nel contesto 2.2 La necessità di avere capacità intellettuali 2.3 La necessità di avere abilità sociali 2.4 La necessità della virtù Capitolo 3 Che cosa non funziona nella meritocrazia politica 3.1 Il problema della corruzione 3.2 Il problema della cristallizzazione 3.3 Il problema della legittimità Capitolo 4 Tre modelli di meritocrazia democratica 4.1 Votare per i saggi e i virtuosi 4.2 Un modello orizzontale: democrazia e meritocrazia ai vertici 4.3 Un modello verticale: democrazia in basso e meritocrazia ai vertici Riflessioni conclusive Mettere in atto il “modello Cina” Bibliografia
* un articolo sulla crescita economica della Cina scritto da Michael Roberts il 30 gennaio 2024 su Canadian Dimension, dal titolo “Has China really reached the end of its economic boom? * una breve nota sullo stesso tema toccato da David Insaidi dal titolo La Cina potrebbe fare l’en… plenum in LABORATORIO per il socialismo del XXI secolo e pubblicato su Sinistrainrete che sintetiza l’ultimo Plenum del PCC con i dati e le strategie nell’economia * un articolo di Matteo Bortolon pubblicato su Il Manifesto del 3 agosto 2024 dal titolo Ascesa delle destre e declino dell’Unione europea * articolo di Lorenzo Lamperti su Il Manifesto del 18 luglio 2024 dal titolo Nel futuro della Cina le nuove tecnologie
La Cina ha davvero raggiunto la fine del suo boom economico?
di Michael Roberts
L’economia statunitense è cresciuta del 2,5% nel 2023 rispetto al 2022, secondo la prima stima del PIL reale per il quarto trimestre pubblicata questa settimana. Questo è stato accolto con entusiasmo dagli economisti mainstream occidentali: gli Stati Uniti stanno andando a gonfie vele e i “previsori di recessione” si sono sbagliati di grosso. All’inizio della settimana, è stato annunciato che l’economia cinese è cresciuta del 5,2% nel 2023. A differenza degli Stati Uniti, questo è stato condannato dagli economisti mainstream occidentali come un fallimento totale (con la Cina che ha comunque utilizzato dati probabilmente falsi) e ha dimostrato che la Cina è in guai seri. Quindi la Cina cresce a un ritmo doppio rispetto agli Stati Uniti, l’economia di gran lunga più performante del G7, ma è la Cina che sta “fallendo” mentre gli Stati Uniti sono “in piena espansione”.
Rügemer, Werner
Capitalisti del 21. secolo : i nuovi operatori finanziari / Werner Rügemer ; traduzione di Tanja Kovarik e Claudia Crivellaro. – Roma : Castelvecchi, 2021. – 378 p. ; 21 cm. – (Nodi).) – [ISBN] 978-88-328-2987-7
Il report contiene
Indice (Ed.inglese) Presentazione dell’editore italiano Presentazione redazionale Riferimenti bibliografici
Indice (ed inglese)
Table of content
Introduction History is open I. The New Capitalist Players of the West 1. The big capital organizers: BlackRock&Co 2. Private equity investors: The exploiters 3. Hedge funds: The pillagers 4. Elite investment banks: The arrangers 5. Private banks: Discreet front for the big players 6. Venture Capitalists: The preparers 7. Traditional banks as service providers 8. The Internet capitalists 9. The civilian private army of transatlantic capital II. The relationship USA – European Union 1. Reversal of the balance of power since the First World War 2. The Internet under US supervision 3. The capitalist – digital – military complex 4. Free trade: The EU in conflict with the USA III. China – Communist – led capitalism 1. USA against Chinese self – liberation 2. The dialectic of the import of capitalism 3. State, Communist Party, Socialism 4. USA: Weaken China economically, threaten it militarily 5. China: Economic and peaceful globalization IV. Present and Future of Earthly Society List of Abbreviations Bibliography
La validità di uno studio di natura storica, politica ed economica la si misura anche dalla sua resilienza temporale. Sono passati quasi 10 anni da questo articolo di Foster e ci accorgiamo che potrebbe essere stato scritto ieri. Purtroppo le cose andavano per un certo verso e continuano ad andare così anche oggi.
E’ ormai convinzione universale a sinistra che il mondo sia entrato in una nuova fase imperialista. Che l’imperialismo si evolva e assumesse forme nuove non è naturalmente sorprendente da una prospettiva materialistica storica. L’imperialismo, come il capitalismo stesso, è caratterizzato da un costante processo di cambiamento, che attraversa epoche più o meno concretamente definite. Già negli anni ’90 dell’Ottocento, quando in Inghilterra era in corso un intenso dibattito sull’imperialismo, la realtà storica contemporanea veniva comunemente definita “il nuovo imperialismo”, per distinguerla dalla precedente fase colonialista dell’Impero britannico. Fu il tentativo di spiegare questo nuovo imperialismo del 1875-1914 che ispirò i primi contributi marxiani alla teoria dell’imperialismo nel lavoro di V.I. Lenin, Nikolai Bukharin e Rosa Luxemburg (e, con minor successo, Rudolf Hilferding e Karl Kautsky), introducendo una serie di proposizioni che furono successivamente modificate dalla tradizione della dipendenza.