La contro rivoluzione di Trump

Chi era Donald Trump. Le analisi del primo mandato per un confronto con quelle della seconda presidenza.

Bolt Rasmussen, Mikkel
La contro rivoluzione di Trump : fascismo e democrazia / Mikkel Bolt Rasmussen. – Milano : Agenzia X, 2019. – 150 p. ; 21 cm. – [ISBN] 978-88-98922-98-7.

Il report contiene: Scheda dell’editore italiano ed Indice

Scheda editore

Il fascismo non è l’opposto della democrazia ma nasce, cresce e trionfa nel suo stesso seno quando una crisi esige di restaurare l’ordine e prevenire l’emergere di vere alternative. Sotto la pressione di una crisi come quella attuale, la forma politica del turbocapitalismo può scivolare dalla democrazia al fascismo, poiché l’aspetto più importante per entrambi è quello di salvaguardare la proprietà privata, rinforzare gli interessi delle grandi aziende e tenere a freno quel proletariato che non può essere integrato nel metabolismo del sistema. In questo modo, la democrazia liberale e il fascismo non sono l’una l’opposto dell’altro: i loro tratti comuni sono più importanti dei loro punti di divergenza. Un libro che analizza l’esercizio del potere di Donald Trump per decifrare la formazione di un’ideologia nemica di ogni cambiamento sociale. Dopo quarant’anni di sviluppo estremo e diseguale, Trump mescola cultura pop e ultranazionalismo nel tentativo di rinnovare la vecchia alleanza tra la classe operaia bianca e quella dominante. All’indomani della crisi finanziaria del 2008, delle primavere arabe, dei movimenti come Occupy e Black Lives Matter, si vuole proiettare l’immagine di un’America minacciata, ma capace di riconfigurarsi come una comunità unita, bianca e patriarcale: Make America great again. Un semplice slogan nel quale il razzismo e il protezionismo si combinano in una forma di fascismo postmoderno, una controrivoluzione globale dotata di un immaginario, un linguaggio e una strategia comune che vede in Matteo Salvini uno dei suoi più fedeli interpreti.

Leggi tutto “La contro rivoluzione di Trump”

Imperialismo e colonialismo dei coloni bianchi nella teoria marxista

Traduzione di: Imperialism and White Settler Colonialism in Marxist Theory
by John Bellamy Foster
Montly Review 2025, Volume 76, Numero 09 (Febbraio 2025)
https://monthlyreview.org/2025/02/01/imperialism-and-white-settler-colonialism-in-marxist-theory/

Il concetto di colonialismo di insediamento è sempre stato un elemento chiave della teoria marxista dell’imperialismo, il cui significato si è gradualmente evoluto nel corso di un secolo e mezzo. Oggi il riemergere di potenti movimenti indigeni nelle lotte per la sopravvivenza culturale, la terra, la sovranità e il riconoscimento, oltre alla resistenza al genocidio inflitto dallo Stato israeliano al popolo palestinese nei territori occupati, hanno portato la nozione di colonialismo di insediamento alla ribalta del dibattito globale. In queste circostanze, un recupero e una ricostruzione della comprensione marxista della relazione tra imperialismo e colonialismo di insediamento è un passo cruciale per aiutare i movimenti indigeni e la rivolta mondiale contro l’imperialismo.

Un tale recupero e ricostruzione delle analisi marxiste in questo settore è tanto più importante in quanto un nuovo paradigma di studi coloniali di insediamento, sperimentato in Australia da illustri figure intellettuali come Patrick Wolfe e Lorenzo Veracini, è emerso nell’ultimo quarto di secolo. Questo costituisce ora un campo distinto a livello globale, uno che, nella sua attuale forma dominante nell’accademia, è focalizzato su una pura “logica di eliminazione”. In questo modo, il colonialismo di insediamento come categoria analitica basata su collettivi autonomi di coloni è separato dal colonialismo più in generale, e dall’imperialismo, dallo sfruttamento e dalla classe.1 Il colonialismo di insediamento, in questo senso, è spesso considerato una forza planetaria prevalente in sé e per sé. Nelle parole di Veracini, “Era una potenza coloniale di insediamento che divenne un egemone globale… Le molte occupazioni americane in tutto il mondo sono occupazioni “coloniali”. Ora ci viene detto che non solo le colonie di coloni “pure” o idealmente tipiche degli Stati Uniti, del Canada, dell’Australia, della Nuova Zelanda e di Israele possono essere viste come tali, come originariamente concepite da Wolfe, ma anche “tutta l’Africa”, più gran parte dell’Asia e dell’America Latina, sono state “modellate” in misura considerevole dalla “logica dell’eliminazione”. ” in contrapposizione allo sfruttamento. Piuttosto che vedere il colonialismo di insediamento come parte integrante dello sviluppo del sistema mondiale imperialista, è diventato, in alcuni resoconti, la sua stessa spiegazione completa.2

Leggi tutto “Imperialismo e colonialismo dei coloni bianchi nella teoria marxista”

Liquidità gratuita, fusioni e fuoriuscite di capitale, di Craig Medlen

Traduzione di Free Cash, Mergers, and Capital Spillage by Craig Medlen
Monthly Review 2025, Volume 76, Numero 08 (Gennaio 2025)
https://monthlyreview.org/2025/01/01/free-cash-mergers-and-capital-spillage/

(01 gennaio 2025)

La lunga stagnazione iniziata tra la metà e la fine degli anni ’70 e che continua fino ai giorni nostri è evidenziata da un declino secolare a lungo termine del tasso di crescita della produzione, del tasso di crescita dei nuovi investimenti e dell’utilizzo della capacità. Questa stagnazione è stata accompagnata da mezzo secolo di appiattimento dei salari reali per i lavoratori non supervisori e da un drammatico aumento della ricchezza delle classi superiori e delle élite manageriali.1

Associata a questa stagnazione è stata una crescente concentrazione di imprese in un’intera panoplia di contesti industriali e finanziari. Oltre a numerose industrie manifatturiere, potremmo elencare: petrolio, banche, produzione, distribuzione e vendita al dettaglio di prodotti alimentari, compagnie aeree tradizionali, carte di credito, servizi high-tech (compresi motori di ricerca e strutture informatiche), consegna di musica, servizi telefonici e vendita al dettaglio su Internet.2 Questa crescente concentrazione ha consolidato il potere di monopolio in tutta l’economia e, in conformità con la tendenza del potere di monopolio a rallentare la crescita degli investimenti, aiuta a spiegare il generale rallentamento della crescita negli ultimi cinquant’anni.3

Lo scopo di questo articolo è quello di raccontare come questa stagnazione strisciante abbia aggiunto la propria forza nel contribuire al potere monopolistico associato al consolidamento e alle attuali disparità di ricchezza. L’argomento corre lungo due direttrici. Il primo riguarda il modo in cui l’imperativo per la crescita delle imprese incanala i fondi nelle fusioni quando le prospettive di nuovi investimenti rallentano. Il secondo (e relativo aspetto) riguarda la generazione di fondi aziendali in eccesso rispetto ai nuovi investimenti (definiti free cash) che, insieme al debito, finanziano le fusioni. Il denaro libero deriva dai deficit federali derivanti in gran parte da: (1) riduzioni delle aliquote fiscali sui ricchi e (2) sforzi per contrastare la stagnazione e gli episodi di disfacimento finanziario. Fondi di liquidità gratuiti per fusioni e acquisizioni, ma non si è limitato a tali.4 La liquidità libera ha agito come garanzia per l’espansione del debito societario per fornire mega-fondi da riversare sui mercati azionari. Oltre alle fusioni, questa fuoriuscita consiste in dividendi ampliati e riacquisti di azioni. Pari a trilioni di dollari, questa sboccatura di denaro è stata una forza importante per espandere le posizioni di ricchezza dei ricchi.

Leggi tutto “Liquidità gratuita, fusioni e fuoriuscite di capitale, di Craig Medlen”

La sconfitta dell’Occidente di E.Todd, 2024

Il report contiene

Scheda bibliografica
Indice
Prefazione all’edizione italiana
Recensioni
Alessandro Scassellati LINK

Todd, Emmanuel
La sconfitta dell’Occidente / Emmanuel Todd ; con la collaborazione di Baptiste Touverey ; traduzione di Alessandro Ciappa e Michele Zurlo. – Roma : Fazi, 2024. – 354 p. ; 20 cm. – (Le terre ; 282).) – [ISBN] 9791259676375.

Indice

Prefazione all’edizione italiana
L’impossibilità della pace (in questa fase) – La divisione e il rovesciamento dell’Europa
LA SCONFITTA DELL’OCCIDENTE
Introduzione. Le dieci sorprese della guerra
1. La stabilità russa
Una stabilizzazione riuscita: la prova è nella “statistica morale” – La ripresa economica – Grazie sanzioni! – Putin non è Stalin – Più ingegneri russi che americani – Le classi medie e le realtà antropologiche – Cecità nei confronti della diversità del mondo – Alcune disuguaglianze, ma un’adesione generale al regime – La strategia dell’uomo raro – Cinque anni per vincere la guerra
2. L’enigma ucraino
L’Ucraina non è la Russia – Un sentimento nazionale antico – Un paese martirizzato e poi favorito – Una nazione senza Stato – Il vero mistero: il declino dell’Ucraina russofona – 2014, la fine della speranza democratica – Verso un nichilismo antirusso – Un oggetto politico non identificato
3. In Europa orientale, una russofobia postmoderna
Una serie di perplessità – Il nostro primo Terzo Mondo – Classi medie, atto I: dalla debolezza alla distruzione – Classi medie, atto II: la resurrezione sotto la tutela sovietica – L’inautenticità dell’Europa orientale – L’eccezione ungherese
4. Che cos’è l’Occidente?
I due Occidenti – Difendere una democrazia che non esiste più – Oligarchie liberali contro la democrazia autoritaria russa – Un processo non reversibile – Religione: stato attivo, zombi e zero – La fuga in avanti nichilista
5. Il suicidio assistito dell’Europa
La Germania, una società-macchina – Nazione attiva e nazione inerte – L’infelicità di essere a capo di una cultura ceppo – Uno sviluppo oligarchico autonomo finito in frantumi – Capire i problemi dei ricchi – Sotto lo sguardo della NSA – L’America è in declino, ma aumenta la sua influenza sull’Europa
6. In Gran Bretagna: verso la nazione zero
Il momento Truss – Omaggio a Ionesco: inventario delle disfunzioni britanniche – La disintegrazione economica – Dietro la disintegrazione economica c’è la disintegrazione religiosa – Che cos’era il protestantesimo – Dal protestantesimo attivo al protestantesimo zombi e a quello zero – La disintegrazione sociale e politica – Quando l’odio per i proletari sostituisce il
razzismo –Protestantesimo zero, nazione zero
7. La Scandinavia: dal femminismo al bellicismo
C’è del marcio in Danimarca (e in Norvegia) – Tensioni sociali in Svezia e Finlandia – Fine del protestantesimo, crisi della nazione
8. La vera natura dell’America: oligarchia e nichilismo
Il nichilismo, un concetto necessario – Spendere di più per morire di più – Flashback: l’America buona – L’élite di potere intorno al 1955 – “Il trionfo dell’ingiustizia”: 1980-2020 – Verso il protestantesimo zero negli Stati Uniti – Protestantesimo zero e calo dell’intelligenza – Protestantesimo zero e liberazione dei neri – Falling from grace: prigioni, stragi con armi da fuoco e
obesità – La fine della meritocrazia: benvenuti nell’oligarchia
9. Sgonfiare l’economia americana
Volatilizzazione dell’industria americana – Il PIR degli Stati Uniti –Dipendenza dalle importazioni – Meritocrati improduttivi e predatori – La dipendenza dai lavoratori importati – La malattia incurabile del dollaro
10. La banda di Washington
La fine dei WASP – Scomparsa dell’intelligenza ebraica? – Un villaggio chiamato Washington – Antropologia del Blob – Vendicarsi dell’Ucraina
11. Perché il Resto del mondo ha scelto la Russia
Chi vuole punire la perfida Russia? – Lo sfruttamento economico del mondo da parte dell’Occidente – Dalla guerra economica alla guerra mondiale – Cecità nei confronti della diversità antropologica del mondo – Il nuovo soft power russo
Conclusioni. Come gli Stati Uniti sono caduti nella trappola ucraina (1990-2022)
Le grandi tappe – 1990-1999: la fase pacifica – 1999-2008: la hybris – 2008-2017: il ritiro americano e la speciale forma di hybris (pacifica) tedesca – 2016-2022: la trappola del nichilismo ucraino
Post scriptum. Nichilismo americano: la prova da Gaza
Elenco delle Cartine e delle Tabelle

Leggi tutto “La sconfitta dell’Occidente di E.Todd, 2024”

Disuguaglianza

| Fallimento del Boomer | MR OnlineFallimento dei Boomer. (Foto: jobsanger.blogspot.com

Per comprendere al meglio la disuguaglianza, bisogna pensare alla classe, non alla generazione

Pubblicato originariamente: Disuguaglianza il 4 luglio 2024 di Sam Pizzigati (altro di Inequality )  LINK ARTICOLO Pubblicato  il 9 luglio 2024 )

Quanto la generazione a cui apparteniamo definisce il comfort delle vite che conduciamo? Quasi nulla ha un impatto sul nostro comfort, suggerisce una recente ondata di analisi delle notizie dei principali media, più della nostra generazione.

“I Millennials se la passavano male finanziariamente”, come ha scritto un articolo del Washington Post il mese scorso,

ma la generazione Z potrebbe avere una situazione peggiore.

I demografi solitamente definiscono i millennials come gli americani nati tra il 1980 e il 1994. La Gen Z comprende la coorte che è entrata in scena tra il 1995 e il 2012.

Leggi tutto “Disuguaglianza”

MR 2015/7-8 Il nuovo imperialismo del capitale finanziario monopolistico globalizzato

La validità di uno studio di natura storica, politica ed economica la si misura anche dalla sua resilienza temporale. Sono passati quasi 10 anni da questo articolo di Foster e ci accorgiamo che potrebbe essere stato scritto ieri. Purtroppo le cose andavano per un certo verso e continuano ad andare così anche oggi.

Un’introduzione

di John Bellamy Foster

(01 luglio 2015)

E’ ormai convinzione universale a sinistra che il mondo sia entrato in una nuova fase imperialista. Che l’imperialismo si evolva e assumesse forme nuove non è naturalmente sorprendente da una prospettiva materialistica storica. L’imperialismo, come il capitalismo stesso, è caratterizzato da un costante processo di cambiamento, che attraversa epoche più o meno concretamente definite. Già negli anni ’90 dell’Ottocento, quando in Inghilterra era in corso un intenso dibattito sull’imperialismo, la realtà storica contemporanea veniva comunemente definita “il nuovo imperialismo”, per distinguerla dalla precedente fase colonialista dell’Impero britannico. Fu il tentativo di spiegare questo nuovo imperialismo del 1875-1914 che ispirò i primi contributi marxiani alla teoria dell’imperialismo nel lavoro di V.I. Lenin, Nikolai Bukharin e Rosa Luxemburg (e, con minor successo, Rudolf Hilferding e Karl Kautsky), introducendo una serie di proposizioni che furono successivamente modificate dalla tradizione della dipendenza.

Leggi tutto “MR 2015/7-8 Il nuovo imperialismo del capitale finanziario monopolistico globalizzato”

MR “Perché il socialismo?” e la “Rassegna mensile” di Einstein: un’introduzione storica

PROVVISORIO
Albert Einstein è il fisico di fama mondiale. Questo articolo fu originariamente pubblicato nel primo numero di Monthly Review (maggio 1949). È stato successivamente pubblicato nel maggio 1998 per commemorare il primo numero del cinquantesimo anno di MR. Oggi la MR con le parole di Foster commemora …
—La Redazione

di John Bellamy Foster

Questa è l’introduzione ad Albert Einstein, Why Socialism?: Texts and Commentaries, di prossima pubblicazione presso la Monthly Review Press.

Un memorandum della primavera del 1949 nell'”Albert Einstein File” del Federal Bureau of Investigation, parte del Vault of Vault dell’FBI rilasciato ai sensi del Freedom of Information Act, afferma:

Nell’aprile del 1949 fu distribuita una circolare nella zona di Nashua, nel New Hampshire, che annunciava l’apertura di una nuova rivista intitolata “Monthly Review”, “una rivista socialista indipendente”. Il primo numero era datato per uscire come l’edizione del maggio 1949. Il primo numero conteneva articoli di Albert Einstein: “Perché il socialismo”; Paul M. Sweezy – “Recenti sviluppi nel capitalismo americano”; Otto Nathan – “Transizione al socialismo in Polonia”; Leo Huberman – “Socialismo e lavoro americano”… Re: Rapporto di New York, datato 3-15-51 Espionage-CH.1

Leggi tutto “MR “Perché il socialismo?” e la “Rassegna mensile” di Einstein: un’introduzione storica”

sinistre controverse

Le prossime elezioni per la Presidenza degli Stati Uniti vedono contrapposti due ottuagenari con qualche problema di autocontrollo e con molti problemi per il popolo americano ed il resto del mondo. Un terzo vecchio lancia una sfida di buonsenso. Basterà? E a sinistra in Italia, che si dice? Bertinotti e Formenti.

Il Report contiene

Descrizione edizione
Scheda editore
Indice
Prefazione di Fausto Bertinotti
Recensione
La sfida di Sanders non spaventa il capitalismo / di Carlo Formenti

Leggi tutto “sinistre controverse”

MR 2024/1 editoriale

L’editoriale della Monthly Review Gennaio 2024 (Volume 75, Numero 8) tradotta in italiano

di La Redazione

(01 gennaio 2024)

Argomenti: 

Monthly Review Volume 75, Numero 8 (gennaio 2024)
Leggi tutto “MR 2024/1 editoriale”

MR 2023/12 I media corporativi, le élite politiche e la guerra perpetua / D.M.Smith

di David Michael Smith

Argomenti: 

La guerra resa invisibile
Leggi tutto “MR 2023/12 I media corporativi, le élite politiche e la guerra perpetua / D.M.Smith”